Confronto dei visori VR migliori
- In dotazione cavo di collegamento al pc lungo 5 m
- Ha 6 gradi di libertà e angolo di visione pari a 115°
- Possiede uno schermo LCD Fast-switch da 600 PPI
- Integra altoparlanti con cui riproduce l’audio 3D
- Ospita una capiente memoria interna da 128 GB
- La confezione include 2 controller Oculus Touch
- Display OLED con refresh rate pari a 90 o 120 Hz
- Design user friendly costituito da un’unica fascia
- Modalità cinematografica per vedere film in 2D
- Può memorizzare fino a 20 app, 10 giochi e 3 film
- Risoluzione equivale a 1280 x 1440 px per occhio
- Pesa 467 g per 19 x 10,5 x 11,5 cm di dimensioni
Come scegliere un visore VR
Indice
Ambiti d’impiego
Se in passato per visitare un sito archeologico bisognava necessariamente recarsi sul posto, oggigiorno fortunatamente la tecnologia viene incontro a chi è impossibilitato a spostarsi. Ciò diventa fattibile con la realtà virtuale o simulata, ovvero una ricostruzione tridimensionale in cui l’utente non solo ha una visione dell’ambiente a 360°, ma può persino esplorarlo e sentirne i suoni tipici, proprio come se si trovasse fisicamente in quel luogo.
Per muoversi in questi scenari digitali di solito è sufficiente un computer, tuttavia, qualora si volesse vivere un’esperienza ancor più coinvolgente e immersiva, basterà acquistare un visore VR. Se ci si sta domandando cos’è, basti sapere che, come suggerisce la sigla finale, si tratta di occhiali per la realtà virtuale, ossia un dispositivo da indossare, i cui cinturini spesso avvolgono nuca e orecchie, facendolo sembrare un piccolo casco.
Gli ambiti professionali e amatoriali in cui questo apparecchio viene ampiamente utilizzato per girovagare da una parte all’altra dello spazio digitale così come per analizzare e manipolare gli oggetti al suo interno sono
- Archeologico
- Concertistico
- Astronomico
- Immobiliare
- Videoludico
- Geografico
- Turistico
- Sportivo
- Artistico
- Medico
- Storico
Esperti del settore, studenti e amanti di reperti archeologici, storia e opere d’arte potranno ammirarli e studiarli da qualsiasi angolazione indossando un visore VR. In questo modo sarà inoltre possibile visitare mostre e musei in maniera del tutto nuova, concentrandosi sui punti di maggior interesse e vivendo da protagonisti le ricostruzioni storiche di importanti avvenimenti del passato o quantomeno riuscendo a seguire con più attenzione le spiegazioni della guida turistica.
Questo stesso sistema viene adottato in ambito immobiliare per consentire ai possibili acquirenti di farsi un’idea su case, appartamenti o stanze d’albergo in cui alloggeranno. Infatti un visore VR è l’ideale per chiunque voglia viaggiare con la mente per esplorare luoghi vicini e lontani, siano essi i grattacieli delle grandi città, le meraviglie della natura dei piccoli borghi o addirittura stelle, pianeti e altri corpi celesti situati a distanze astronomiche.
Quando si preparano importanti interventi chirurgici, oltre a studiare e pianificare ogni passo, i medici possono eseguire vere e proprie simulazioni, purché indossino un visore VR per pc capace di ricreare virtualmente lo scenario in cui si ritroveranno a operare.
Certi riescono a mischiare elementi reali a quelli virtuali
Sempre in ambito medico, un visore VR rappresenta un valido aiuto per quanti vogliano imparare a gestire le proprie fobie. Ad esempio, chi ha paura di salire su un aereo può affrontare il problema senza dover uscire dalla propria abitazione, ma semplicemente facendo qualche sessione con un programma di simulazione di volo e degli occhiali VR.
Oltre ai contesti prettamente professionali, questi accessori sono spesso parte integrante di alcune attrazioni presenti nei parchi a tema, dove il loro uso ha lo scopo di catapultare i frequentatori di questi luoghi in realtà fantascientifiche o fiabesche.
Inoltre un visore VR è utilizzabile nell’ambiente domestico per guardare film, partecipare a distanza a corsi universitari o di formazione, concerti dal vivo ed eventi sportivi e per dedicarsi ai videogiochi offline e a quelli multiplayer online.
Proprio grazie a questi ultimi si avrà la possibilità di coordinare con gli amici operazioni belliche e strategie di squadra oppure sfidarli in giochi di ruolo, corse automobilistiche, sparatutto in prima persona, partite di calcio, basket e altri sport.
Struttura e componenti
Osservando attentamente gli occhiali VR, si possono notare delle differenze fisiche tra un modello e l’altro, a cominciare dalle dimensioni, le quali vanno dai 17 x 10 x 7 delle varianti più contenute per arrivare ai 28 x 20 x 20 cm di quelle più ingombranti. Questo perché il visore VR deve avere una grandezza tale da coprire interamente la zona degli occhi e, al tempo stesso, riuscire a fissarsi dietro alle orecchie o quantomeno alla nuca in base alla tipologia.
In tal senso pure il design gioca un ruolo importante, in quanto è progettato per seguire il più possibile le forme del viso distribuendo accuratamente i pesi, soprattutto in corrispondenza dei punti di appoggio, ossia zigomi e naso.
Per questo motivo la struttura vede al centro un incavo rialzato e lungo i bordi rivestimenti gommati o cuscinetti in morbido tessuto con cui limitare i segni sul volto e rendere l’utilizzo confortevole a chiunque, anche per lunghi periodi. Indipendentemente dai materiali usati, il peso degli occhiali virtuali di norma si aggira tra i 300 e i 650 g.
Ovviamente per avere un maggior comfort bisognerà orientare il proprio acquisto verso un visore VR pc leggero, ciononostante esistono versioni standalone inevitabilmente più pesanti per via di alcune componenti imprescindibili. Per capire appieno un visore VR come funziona è necessario conoscere la sua struttura, la quale può comprendere
- Cinturini
- Pulsanti
- Display
- Lenti
Il fissaggio del visore VR è normalmente affidato a un’unica fascia o a più cinturini regolabili attraverso dei ganci oppure dotati di chiusure in velcro. In questo modo si viene a creare un’imbracatura in grado di abbracciare dolcemente la parte alta del cranio, senza creare un senso di costrizione e soprattutto mantenendo fermo il dispositivo, il quale così non si sposterà eccessivamente e non rischierà di cadere al primo movimento della testa.
Al fine di scrutare ogni angolo della realtà virtuale in cui si è immersi non possono mancare uno o addirittura 2 display, la cui diagonale può andare dai 4 ai 6 pollici. Generalmente questi pannelli sfruttano la tecnologia LCD nel visore VR economico, mentre quella OLED è riservata alle versioni migliori, poiché queste ultime sono in grado di raggiungere risoluzioni più elevate e ottimizzare la resa dei colori.
Per quanto possa sembrare strano, non tutti i modelli possiedono uno schermo. È questo il caso dei sistemi VR smartphone, i quali al suo posto ospitano un alloggiamento in cui inserire il proprio cellulare, cosicché il suo display si trasformi di fatto in una finestra sul mondo digitale che ci si accinge a esplorare.
Di solito integrano degli altoparlanti con cui sentire i suoni
Questa tipologia, insieme ad alcune varianti tradizionali di visore VR senza smartphone, si serve pure di 2 lenti a volte leggermente inclinate verso l’alto. Esse suddividono l’immagine con lo scopo di fornire una visione stereoscopica, ovvero conferendo alla scena tridimensionalità e profondità quasi uguali a quelle riscontrabili dall’occhio umano.
A ottimizzare l’esperienza d’uso ci pensano i pulsanti incastonati sui bordi esterni del visore VR. Oltre al tasto di accensione e spegnimento, se ne può trovare un altro con cui avvicinare la mascherina per farla aderire meglio oppure allontanarla dalla faccia per favorire la circolazione dell’aria al suo interno o per lasciare spazio al proprio occhiale da vista.
Il miglior visore VR poi può avere un bottone con cui sganciare con un solo tocco il sistema di fissaggio e una rotellina per regolare l’inclinazione di ogni lente in modo da adattarla alla propria distanza interpupillare o IPD, ossia lo spazio tra il centro delle pupille, il cui valore di norma viene indicato sulle prescrizioni mediche delle lenti a contatto graduate. La perfetta impostazione di questo settaggio eliminerà le sfocature e migliorerà di fatto la qualità dell’immagine.
Sensori e interazione
Chi è in cerca di consigli su come usare al meglio un visore VR smartphone o di diversa tipologia dovrebbe innanzitutto verificare sulle specifiche tecniche del prodotto tipo, caratteristiche e numero di sensori integrati. Si tratta di speciali rilevatori in grado di catturare mosse precise per poi convertirle in un’azione nella realtà virtuale pc in cui ci si trova.
Le modalità in cui può avvenire tale spostamento lungo i 3 assi cartesiani vengono classificate attraverso i gradi di libertà o DoF, acronimo di Degrees of Freedom. Le 2 modalità possibili sono quella traslazionale in linea retta, tipica dei visori VR economici, e quella rotazionale sfruttata nelle versioni migliori, le quali riusciranno a gestire pure ogni movimento concentrico eseguito. Tra i sensori utilizzati ormai da qualsiasi visore VR 3d si trovano
- Accelerometro
- Telecamere
- Giroscopio
Se il giroscopio consente al visore VR android o di altro brand di riconoscere l’esatta direzione in cui ci si sta muovendo, un accelerometro invece misura la velocità alla quale ci si sposta. In questo modo gli occhiali VR pc o standalone riescono a fornire un’inquadratura aggiornata dell’ambiente digitale in cui ci si trova, mostrandone la visuale dalla giusta angolazione e simulando il nostro comportamento al suo interno in tempo reale.
Per le medesime ragioni accelerometri e giroscopi sono sempre montati anche negli eventuali controller forniti insieme al visore VR, poiché sfruttano le loro peculiarità per impartire istruzioni e riprodurre gesti con la medesima accuratezza e intensità.
Basti pensare a quando nel corso di una partita a qualsiasi videogioco di ruolo si ha bisogno di sferrare un fendente con la propria spada, assestare un pugno o compiere altre azioni in cui è necessario dosare la forza ed essere precisi.
Grazie a un sistema basato su vibrazioni, alcuni controller riescono a simulare il tatto
Solo nei migliori visori VR si possono riscontrare sulla parte frontale da 4 a 6 telecamere integrate, le quali ottimizzano il tracciamento della propria posizione nello spazio e, al tempo stesso, effettuano una mappatura dell’ambiente circostante in modo da aggirare eventuali ostacoli ed evitare di danneggiare oggetti preziosi.
Il visore VR playstation, così come altri modelli abbinabili a console di gioco, funzionano ancora meglio se associati a un’apposita telecamera esterna da comprare a parte, la quale a volte è in grado di riconoscere lo spostamento delle mani, registrare video e decifrare correttamente i comandi vocali ricevuti. Questo perché il tracciamento dei movimenti può essere classificato in base a orientamento e posizione di
- Corpo
- Occhi
- Testa
- Mani
Per rilevare la collocazione del proprio corpo nello spazio si rivelano fondamentali basi a infrarossi o semplici telecamere, tenendo presente che quelle esterne riusciranno a mappare meglio l’intera ambientazione, in quanto non limitate alla sola vista frontale. Con questo sistema il visore VR xbox one o di altro brand sarà in grado pure di interpretare i gesti compiuti con le mani, tuttavia si potranno ottenere risultati migliori con uno o 2 controller.
Si tratta di device progettati proprio per essere impugnati con una sola mano, per tale ragione sono grandi circa 12 x 11 x 10 e hanno un peso difficilmente superiore ai 100 g. Simulando nell’aspetto i telecomandi delle più note console di gioco, essi normalmente dispongono di 2 o 3 tasti, un joystick, un grilletto e a volte persino di una superficie touch, mentre il collegamento al visore VR di solito avviene tramite connettività Bluetooth o wi-fi e solo raramente via cavo.
Ogni spostamento della testa viene sempre registrato dal visore VR e lo stesso vale per il movimento degli occhi, tuttavia questa particolare tecnologia al momento è riscontrabile esclusivamente su alcuni occhiali realtà virtuale professionali appartenenti a una fascia di prezzo molto elevata.
Proprietà e accessori
I più inesperti o semplicemente chi si accinge ad acquistare per la prima volta un simile apparato potrebbe non sapere come scegliere il migliore visore VR per i propri scopi. Il consiglio in questi casi è quello di valutare in base a caratteristiche fisiche e proprietà intrinseche dell’oggetto.
Si tratta di peculiarità ampiamente elencate nelle specifiche tecniche di ogni strumento e grazie alle quali sarà possibile farsi un’idea precisa sulle sue reali capacità, soprattutto per quanto concerne la qualità dell’immagine.
Resa visiva | Prestazioni |
---|---|
Densità di pixel | Da 400 a 1450 PPI |
Campo visivo | Tra 90° e 200° |
Refresh rate | Da 60 Hz a 180 Hz |
Risoluzione | Da 1280 x 720 px a 3840 x 2160 px, da HD a 4K |
Quando si parla di ampiezza del campo visivo, detta anche FoV, acronimo di Field of View, si fa riferimento alla porzione di inquadratura visualizzabile attraverso il visore VR. Se per l’occhio umano tale valore ha una diagonale intorno ai 220°, per gli occhiali virtuali 3d essa normalmente è compresa tra 90° e 200°.
La qualità dell’immagine è definita dalla risoluzione espressa in pixel, la quale per ciascun occhio può andare da HD o 1280 x 720 px, tipico del visore VR iphone e per altri noti marchi legati al mondo della telefonia, a 4K o 3840 x 2160 px nelle versioni top di gamma.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la densità di pixel misurata in PPI, poiché essa definisce la distanza tra questi speciali puntini.
Se questo valore è elevato, il visore VR riesce a offrire un maggior livello di dettaglio, in caso contrario invece il fotogramma può risultare sgranato. Proprio come accade nella vita quotidiana, anche quando ci si sposta da una parte all’altra di un ambiente digitale diventa fondamentale che ogni gesto avvenga senza ritardi e in tempo reale, specie se si sta giocando in multiplayer, dove un’azione tardiva può comportare la perdita della partita in corso.
I migliori consentono il ricorso a tute equipaggiate con sensori di movimento
Per evitare spiacevoli sorprese in questi e altri scenari occorre verificare il refresh rate del visore VR. Semplicemente si tratta della frequenza di aggiornamento delle immagini nell’arco di un minuto, la quale viene quasi sempre indicata in Hertz e solo raramente in FPS.
Il valore di questa proprietà è fondamentale per non arrecare dei disturbi all’utilizzatore e per tale ragione è strettamente legato al tipo di attività svolta. Infatti una cifra bassa è sufficiente per visitare virtualmente un appartamento mentre una molto alta risulta più indicata per dedicarsi ai videogiochi o alla visione di un film. Ulteriori elementi con cui migliorare l’esperienza d’uso sono certamente gli accessori.
Generalmente nella confezione originale del prodotto vengono forniti cavi di ricarica e eventualmente quelli per il collegamento a ulteriori device, in quanto strettamente indispensabili per un corretto funzionamento, altri invece possono essere acquistati a parte. Tra gli optional abbinabili a un visore VR si trovano
- Controller a braccio
- Distanziatore
- Cinturini
- Guanti
Il ruolo rivestito dai classici telecomandi da stringere tra le mani, e magari assicurare al polso servendosi di appositi cinturini, a volte può essere assunto da uno speciale controller a braccio impugnabile come fosse un fucile e da speciali guanti, i quali, una volta indossati, sapranno interpretare i movimenti delle dita.
Per garantire un buon comfort per tutta la durata della sessione spesso nella dotazione di un visore VR è incluso un distanziatore, ossia un’imbottitura in morbido tessuto, la quale nei migliori sistemi VR per pc non solo viene realizzata in materiali anallergici e ipoallergenici, ma può essere addirittura rimossa e lavata, ovviamente rispettando le modalità indicate sulle specifiche tecniche dell’oggetto.
Tipologie a confronto
Oltre a valutare in base al rapporto qualità prezzo, un buon punto di partenza per capire quale scegliere tra i tanti visori realtà virtuale in commercio consiste nell’individuare la tipologia adatta ai propri scopi.
Infatti gli occhiali VR si differenziano tra loro non solo per caratteristiche fisiche e funzionalità implementate, ma pure per gli eventuali collegamenti supportati ad altri apparecchi. Per tale ragione è possibile distinguere i modelli di visore VR tra
- Standalone
- Tethered
I sistemi VR pc, conosciuti come tethered o desktop, sono di fatto delle periferiche da associare con un apposito cavo al proprio computer sia per dedicarsi ai videogiochi che per esplorare virtualmente mondi digitali di vario genere.
Affinché l’interazione avvenga correttamente, l’elaboratore deve possedere alcuni requisiti minimi, i quali solitamente riguardano memoria RAM, processore, scheda grafica, spazio di archiviazione disponibile e la presenza di almeno una porta USB. Questo perché qualsiasi realtà virtuale richiede un’elevata potenza di calcolo, altrimenti si potrebbero riscontrare difficoltà anche solo nell’aprire l’applicazione.
Segue un funzionamento simile il visore VR ps4, così come tutte le versioni abbinabili a console di gioco appartenenti ad altri marchi. Si tratta di prodotti pensati soprattutto a scopo videoludico e in grado di interagire solo con apparecchiature proprietarie dello stesso brand.
Tipologie a confronto | Standalone | Tethered |
---|---|---|
Qualità dell’immagine | Da bassa a media | Da media a elevata |
Libertà di movimento | Assoluta | Limitata a pochi metri dal cavo |
Compatibilità | Nessuna | Con alcuni pc, smartphone e console |
Connessioni | Wi-fi e Bluetooth | Nessuna o a volte Bluetooth |
Autonomia | Da 1 a 2 ore | Pari a quella dell’apparato abbinato |
Reattività | Limitata | Elevata |
Memoria | Integrata da 32 a 128 GB | Nessuna |
Schermo | Da 1 a 2 | Da 0 a 2 |
In un certo senso si può considerare tethered pure ogni visore VR per smartphone, il quale non sempre possiede componenti elettroniche e al posto del display integrato ha un alloggiamento in cui andrà inserito il proprio telefonino, ovviamente purché le sue dimensioni siano compatibili. È questo il caso dei sistemi VR per iphone, i quali si servono della schermata dell’omonimo cellulare per visualizzare ogni singolo fotogramma.
Quando si parla di visore VR standalone o all-in-one si fa riferimento a un dispositivo in grado di funzionare senza bisogno di attuare alcun collegamento ad altri apparecchi. Di conseguenza questo VR visore dispone sempre di uno schermo, una batteria ricaricabile con cui alimentarsi e una memoria interna su cui salvare giochi, film e applicazioni, i quali possono essere scaricati direttamente sfruttando la connessione wi-fi integrata.
Pur godendo di resa e reattività inferiori rispetto al miglior visore VR per pc, questa tipologia ha tra i suoi vantaggi il costo ridotto e il fatto di non necessitare di altri device per funzionare, risultando subito pronta all’uso. Inoltre, non dovendo ricorrere ai cavi, ci si potrà muovere nell’ambiente circostante senza limitazioni legate alla lunghezza del filo, evitando così di inciampare su di esso.
Esistono modelli realizzati interamente in cartone nei quali è possibile inserire il cellulare
Chi desidera una frequenza di aggiornamento elevata abbinata a una risoluzione grafica superiore, dovrà procurarsi dei sistemi pc VR, i quali, potendo contare su alimentazione e potenza di calcolo fornite dal computer, riusciranno ad assicurare prestazioni migliori, anche se a scapito di una minore libertà di movimento dovuta alla presenza del cablaggio.
Affinché il visore VR si adatti alle proprie esigenze, prima dell’acquisto è consigliabile valutare in base al tipo di attività che si intende svolgere e agli eventuali collegamenti di cui si può aver bisogno, in quest’ultimo caso verificando i requisiti minimi del proprio elaboratore, console di gioco o telefono e orientando la scelta verso un prodotto compatibile.
Se invece si ambisce a una maggiore versatilità, magari per utilizzare il visore VR all’aperto o a casa di amici, basterà optare per una versione standalone, poiché è l’unica in grado di offrire una simile autonomia durante l’uso.
Recensioni dei migliori visori VR
1. Oculus Rift S
Per godere di un’esperienza all’insegna del realismo mentre si combatte in un videogioco per pc, può far comodo collegarvi un visore VR come Oculus Rift S. Questa periferica insieme ai 2 controller inclusi permetterà a chiunque di vestire i panni del guerriero che sferra fendenti con la propria spada virtuale.
Per iniziare a servirsi di Oculus Rift S è necessario ricorrere al cavo lungo 5 m contenuto nella dotazione per associarlo a un computer. Affinché tutto funzioni correttamente, quest’ultimo deve avere almeno 8 GB di RAM, una porta USB 3.0 e come sistema operativo Windows 10.
A questo punto non resta che indossare il visore VR grande 27,5 x 13,3 x 9,4 cm per 563 g di peso, posizionando accuratamente l’imbottitura frontale e la fascia circolare posteriore dal design ergonomico. L’interazione è affidata ai 2 controller Oculus Touch compresi nella scatola originale, ciascuno dei quali misura 12 x 11 x 9 cm per 105 g e dispone di una superficie touch, 3 tasti, un joystick e un grilletto.
Oltre a godere di 6 DoF, all’interno monta un display LCD Fast-switch da 600 PPI e 2560 x 1440 px capace di offrire un angolo di visione fino a 115° e aggiornare le immagini con una frequenza equivalente a 80 Hz.
2. Oculus Quest all-in-one
Chi è abituato a impugnare un controller mentre gioca oppure vuole provare l’ebrezza di muovere virtualmente degli oggetti usando le proprie mani può contare su Oculus Quest all-in-one. Questo visore VR ha sensori e fotocamere integrate per rendere qualsiasi esperienza realistica e intuitiva.
Grazie ai sensori integrati di cui dispone, questo visore VR possiede 6 DoF e riesce a effettuare il tracking room scale, memorizzando le caratteristiche dello spazio circostante al fine di evitare qualsiasi ostacolo mentre lo si indossa. A rendere la sessione ancora più immersiva ci pensano gli altoparlanti integrati con audio 3D.
Dopo aver regolato i 3 cinturini dell’imbracatura e la distanza interpupillare, non si dovranno stabilire collegamenti di alcun genere, ma anzi si sarà immediatamente pronti per usare Oculus Quest all-in-one. Questo prodotto standalone dal peso di 571 g per 22,2 x 19,3 x 10,5 cm al suo interno ospita una memoria da 128 GB.
Rimanendo appoggiato sopra al naso, l’apparato è progettato in modo tale da non appannare il display OLED da 1440 x 1600 px di risoluzione per occhio e con frequenza di aggiornamento pari a 72 Hz. Per interagire coi menù basta ricorrere ai 2 controller Oculus Touch, altrimenti con certe app sarà sufficiente muovere le mani.
3. PlayStation VR CUH-ZVR1
Che si voglia guardare un film o dedicarsi al proprio sport preferito, PlayStation VR CUH-ZVR1 è l’alleato ideale, poiché questo visore VR si presta per essere adoperato con app di realtà virtuale e contenuti in 2D tradizionali, che diverranno tridimensionali attraverso un’apposita modalità.
Nelle sue dimensioni di 27,7 x 18,7 x 18,5 cm per 610 g di peso, l’apparecchio include uno schermo OLED con frequenza di aggiornamento equivalente a 90 o 120 Hz in base all’applicazione utilizzata, diagonale pari a 14,48 cm, ossia 5,7 pollici, e risoluzione di 1920 x 1080 px, dei quali vanno contati 960 x 1080 px per ogni occhio.
Indossare questo visore VR sarà semplice per chiunque grazie al suo design user friendly costituito da una singola fascia e un pratico pulsante di sgancio con cui facilitare la rimozione dopo l’uso. Affinché il dispositivo funzioni, è necessario comprare a parte la telecamera Playstation Camera.
Tra i sensori di cui dispone PlayStation VR CUH-ZVR1 vi sono giroscopio e accelerometro, entrambi a 3 assi, attraverso i quali si disporrà di 6 DoF. Oltre a fornire un campo visivo intorno ai 100° e l’audio 3D sulle applicazioni ottimizzate, questa variante può mostrare anche i filmati in 2D, adattandoli con la modalità cinematografica.
4. Oculus Go all-in-one
Se si vuole sfruttare il visore VR per fruire dei contenuti più disparati è consigliabile affidarsi a Oculus Go all-in-one. Oltre a non necessitare di un computer per funzionare, ha una capiente memoria interna su cui è possibile archiviare videogiochi, applicazioni e film per poi accedervi successivamente.
Come suggerisce il nome, Oculus Go all-in-one è un prodotto standalone capace di funzionare senza l’ausilio di pc e console di gioco. A garantirgli 3 DoF sono dei sensori capaci di rilevare i movimenti della testa, mentre la batteria agli ioni di litio integrata assicura un’autonomia sui 90 minuti, dopodiché andrà ricaricato con l’alimentatore fornito in dotazione insieme al controller.
Sfruttando la superficie touch, i 2 tasti e il grilletto di questo telecomando, sarà possibile spostarsi in qualsiasi ambiente digitale. Quest’ultimo viene mostrato sull’unico pannello LCD da 5,5 pollici e con risoluzione di 1280 x 1440 px per occhio.
Il peso di 467 g per 19 x 10,5 x 11,5 cm è giustificato dal fatto che questo visore VR possiede una memoria interna da 32 GB, su cui è possibile salvare fino a 20 app, 10 giochi e 3 film, tuttavia esiste una versione con il doppio della capacità di archiviazione per chi necessitasse di più spazio.
Opinioni finali
Qualcuno erroneamente può pensare che un visore VR sia un oggetto di nicchia dal prezzo elevato pensato esclusivamente per videogiocatori e appassionati di tecnologia. In realtà si tratta di un prodotto versatile non sempre venduto a cifre elevate, le quali tuttavia molto spesso possono essere alleggerite dalla presenza di sconti promozionali e offerte lampo.
Per non affaticare gli occhi e cogliere ogni dettaglio della scena bisogna poter contare su una versione top di gamma con costo proporzionale, equipaggiata col migliore pannello LCD. È questo il caso di Oculus Rift S, il quale vanta elevate densità di pixel e risoluzione insieme a un ampio angolo di visione e a una buona frequenza di aggiornamento dell’immagine.
Controller o no, poco importa quando si hanno dalla propria alcuni dei migliori sistemi di tracciamento dei movimenti, come nel caso di Oculus Quest all-in-one. Pur richiedendo una spesa più alta rispetto alla concorrenza, questo dispositivo offre il grande vantaggio di consentire l’interazione con le dita grazie alle telecamere strategicamente posizionate sui bordi esterni della scocca.
Se si ha intenzione di adoperare il visore VR per fruire dei contenuti più disparati, è bene procurarsi un accessorio di fascia medio-alta in grado di offrire la migliore compatibilità. In tal senso PlayStation VR CUH-ZVR1 rappresenta la scelta ideale, poiché, oltre all’uso su applicazioni e videogiochi appositamente progettati, può visualizzare programmi e film in 2D.
Acquistare degli occhiali VR al miglior rapporto qualità prezzo non è un’impresa impossibile con Oculus Go all-in-one. Come suggerisce il nome, questa variante può funzionare autonomamente senza appoggiarsi ad altri device e comportando una spesa nella media. Infatti possiede un ampio pannello LCD, degli altoparlanti integrati e una memoria interna su cui è possibile archiviare video e app.
Una speciale offerta o uno sconto riservato sono un’ottima scusa per accaparrarsi a buon mercato i modelli dai prezzi più elevati, ma, se non si sa quale scegliere, il consiglio è quello di valutare altri aspetti oltre al costo finale. Ad esempio, chi intende farne un uso prolungato dovrebbe optare per un visore VR munito di morbide imbottiture removibili e in grado di fornire immagini di pregiata qualità.
Quale visore VR scegliere? Classifica (Top 4)
Prodotto | Offerta | Sconto | Voto |
---|---|---|---|
Domande frequenti
- È normale che durante l’uso si appannino le lenti?
-
Ovviamente temperatura corporea e sudorazione incidono sul micro-clima all’interno del visore VR una volta indossato, tuttavia è possibile limitare l’appannamento distanziando maggiormente la mascherina e optando per versioni equipaggiate con prese d’aria.
- Qual è la differenza tra realtà virtuale e aumentata?
-
Se la realtà virtuale è una simulazione tridimensionale, quella aumentata invece si basa sempre sulla visione del mondo circostante, alla quale vengono aggiunti dei dettagli. Un esempio di tale tecnologia è rappresentato dai programmi usati per scegliere gli arredi di case e uffici.
- Possono arrecare fastidi?
-
No, purché l’apparecchio non generi un senso di costrizione e a patto che si facciano delle pause di 15 min dopo ogni ora di attività. In caso contrario l’utente potrebbe soffrire di giramenti di testa e nausea, ovvero i classici sintomi del mal d’auto, il cui nome scientifico è cinetosi o motion sickness.
- Si può abbinare a un drone?
-
Di solito no, ma, qualora si possieda un quadricottero con telecamera integrata e possibilità di trasmettere le immagini in diretta al proprio smartphone, basterà inserire il telefonino all’interno di un visore VR compatibile per osservare la scena in maniera più immersiva.
- I bambini possono servirsene?
-
Assolutamente sì dai 12 anni in poi, mentre per bimbi di età inferiore i principali produttori ne raccomandano un uso limitato a sessioni brevi e diradate, al fine di non interferire col corretto sviluppo oculare.
- È utilizzabile ovunque?
-
Sì, è possibile adoperarlo indistintamente in ambienti interni ed esterni, purché non vi siano ostacoli nel raggio di 3 metri e si rispettino eventuali limitazioni legate alla lunghezza del filo di collegamento oppure alla copertura del segnale wi-fi o Bluetooth.
- Riescono a riprodurre la schermata del computer?
-
Sì, in caso di versioni tethered da associare al pc via cavo, mentre le varianti standalone normalmente non lo consentono, fatta eccezione per quelle munite di Bluetooth o wi-fi e compatibili con apposite app capaci di effettuare lo streaming dei contenuti mostrati sul monitor.
- La presenza di luci esterne può interferire col funzionamento?
-
Generalmente no, tuttavia i modelli dotati di telecamere integrate o esterne potrebbero non eseguire correttamente il tracciamento nel caso in cui uno o più dei loro sensori vengano colpiti direttamente da una potente fonte di luce oppure da eventuali riflessi.