Recensione Sony FE 16-35mm F/2.8 GM

Nella sua lunghezza di 12,16 cm per 8,85 cm di diametro e un peso sui 680 g, questo obiettivo fotografico possiede 11 lamelle disposte in cerchio, le quali si occupano di conferire la giusta luminosità alla scena ritratta. Per riuscirci sfruttano un’apertura minima pari a f/22 e una massima di f/2,8.

A limitare le sfocature dovute a sobbalzi e movimenti repentini ci pensa lo stabilizzatore di immagine Steadyshot integrato attraverso cui si riusciranno a contrastare oscillazioni più o meno accentuate in tutte le direzioni. Un simile accorgimento si rivela alquanto utile, ad esempio, quando si vuole immortalare un atleta durante una corsa.

Sul retro Sony FE 16-35mm F/2.8 GM è dotato di un attacco E grazie al quale sarà possibile installarlo su fotocamere con sensori full frame e APS-C dello stesso marchio, mentre sul lato anteriore dispone di un aggancio dal diametro di 8,2 cm su cui installare tappo, paraluce e filtri vari.

Direct Drive SSM

Incastonato sulla sinistra di Sony FE 16-35mm F/2.8 GM c’è un interruttore con cui sarà possibile impostare la modalità manuale posizionandolo su MF oppure l’autofocus su AF. Trattandosi di un sistema di messa a fuoco galleggiante, il funzionamento sfrutta 2 motori piezoelettrici Direct Drive SSM per assicurare precisione, accuratezza e persino silenziosità, un aspetto che diventa ancor più rilevante se si sta girando un video.

Qualora invece si volesse decidere in totale autonomia come focalizzare l’attenzione sul soggetto, basterà selezionare MF, girare la ghiera esterna e guardare attraverso il proprio obiettivo fotografico. Una volta individuata la configurazione ideale non bisognerà sforzarsi per ricordarsela né tantomeno evitare di toccare la rotella, ma sarà sufficiente premere il pulsante di blocco al centro al fine di mantenere il settaggio per tutta la durata della sessione.

La seconda ghiera graduata situata subito accanto funge da zoom e infatti permette di scegliere tra 16, 20, 24, 28 e 35 mm. Questi valori rappresentano l’intervallo di lunghezze focali di cui dispone lo strumento, il quale si rivela un ottimo grandangolo con cui fotografare panorami mozzafiato e ampie distese. Inoltre non ci si dovrà preoccupare degli agenti esterni, poiché il suo corpo riesce a resistere a polvere e umidità.

A prova di riflessi

Potendo contare su 16 elementi divisi in 13 gruppi, questo obiettivo fotografico possiede componenti in vetro ED, acronimo di “Extra-low Dispersion”, la cui bassa dispersione limita il verificarsi di aberrazioni cromatiche. Le 2 lenti asferiche estreme XA invece offrono un’accuratezza della superficie di 0,01 micron riducendo di fatto le tipiche distorsioni di cui soffrono molti modelli grandangolari e anzi rendendo le immagini fluide senza creare un fastidioso bokeh a effetto cipolla.

La parte esterna dell’elemento anteriore di Sony FE 16-35mm F/2.8 GM è trattata col fluoro al fine di ridurre la permeabilità e l’accumulo di impurità, le quali, se non prontamente rimosse, oltre a compromettere il risultato finale, possono causare danni irreparabili. Il rivestimento ai nanocristalli invece contrasta le immagini fantasma e i falsi riflessi generati dalla luce parassita.

Questi fenomeni tendono a verificarsi in presenza di forti fonti luminose e quando si è in controluce, ma per fortuna i loro effetti sono facilmente limitabili montando il paraluce ALC-SH149 in dotazione. All’interno della confezione originale del prodotto si trovano pure il copriobiettivo anteriore ALC-F82S, quello posteriore ALC-R1EM e una pratica custodia in cui riporre il tutto.