Confronto degli scanner diapositive migliori
- Accetta dia e negativi in formati 110, 126 e 35 mm
- Monta uno schermo LCD TFT a colori da 2,4 pollici
- Memoria interna da 128 MB e slot per scheda SD
- Risoluzione ottica 1800 DPI, interpolata 3600 DPI
- Si può adoperare con o senza collegamento al pc
- La confezione originale include diversi adattatori
- Mostra una vista ingrandita di 2x della diapositiva
- Inclinabile di 30° aprendo il piedistallo pieghevole
- 2 lenti di ingrandimento grandi circa 6,3 x 5,3 cm
- Proietta fino a 50 dia con telaietto grande 5 x 5 cm
- Integra pratico telecomando con filo lungo 137 cm
- Usa obiettivo fotografico Super Paxon 2,8/85 mm
Come scegliere uno scanner diapositive
Indice
Formati e visualizzazione
Oggigiorno ormai tutti hanno sempre a portata di mano uno smartphone con cui riprendere frangenti del proprio quotidiano o immortalarsi insieme ad amici e parenti in occasione di eventi speciali. Prima dell’avvento del digitale, invece, per compiere le medesime azioni bisognava possedere una fotocamera analogica in grado di imprimere le immagini in bianco e nero o a colori su uno speciale supporto.
Si tratta della pellicola fotografica, la cui composizione chimica consiste in un’emulsione che reagisce in modo diverso in base alla quantità di luce a cui viene esposta. Per poter visionare i propri scatti in questi casi occorre far sviluppare il rullino da un fotografo o comprare uno scanner diapositive.
Al pari di una variante tradizionale per fogli A4 o di una comune fotocopiatrice, questo dispositivo consente di ottenere una copia digitale delle 2 principali tipologie di pellicola, ossia
- Invertibile
- Negativo
Per quanto concerne il negativo, esso è composto da un film trasparente raffigurante un insieme di luci e ombre opposte a quelli presenti nella scena ripresa. Proprio per tale ragione si riuscirà a stamparne la rispettiva foto solo dopo averlo trasformato in positivo oppure ci si dovrà procurare uno scanner negativi per digitalizzarlo.
Invece una pellicola invertibile, meglio conosciuta come diapositiva o semplicemente dia, pur mantenendo una certa trasparenza, si differenzia perché conserva gli stessi chiaroscuri della realtà e rappresenta l’immagine positiva già pronta per essere stampata su carta o riprodotta su una parete bianca con l’aiuto di un proiettore diapositive.
Poiché negativi e dia vengono commercializzati in diversi formati, dove a variare sono dimensione del supporto e grandezza del fotogramma, prima di acquistare uno scanner diapositive è bene verificarne la compatibilità con questi ultimi. Un ulteriore tratto distintivo di queste slide è costituito dal telaietto in cartone, plastica o vetro in cui vengono inserite subito dopo lo sviluppo, chiamato anche inversione.
Formato dia | Grandezza fotogramma | Dimensioni telaietto |
---|---|---|
110 | 17 x 13 mm | 2,5 x 2,5 cm |
126 | 27 x 27 mm | 5 x 5 cm |
Standard, 35 mm o 135 | 24 x 36 mm | 5 x 5 cm |
Medio, 120 o 220 | 56 x 56 mm | 6 x 6 cm |
Nonostante questa speciale cornice abbia uno spessore non superiore ai 2 mm, le sue dimensioni complessive possono andare da 2,5 x 2,5 cm a 6 x 6 cm. In questo modo non solo si adatterà perfettamente al supporto, ma rimarrà persino un bordo quadrato o rettangolare per poter maneggiare la diapositiva con la punta delle dita, senza danneggiare o sporcare l’immagine con le proprie impronte digitali mentre la si inserisce nello scanner diapositive.
Il loro ingombro ridotto è giustificato dal fatto che le dia originariamente nascevano negli anni ’50 per essere ingrandite e proiettate con apposite apparecchiature, mentre la digitalizzazione con uno scanner diapositive è una pratica piuttosto recente. In passato chi voleva giusto farsi un’idea degli scatti immortalati doveva necessariamente usare un lettore diapositive, ovvero uno speciale schermo con sistema di illuminazione e capacità di ingrandimento delle pellicole.
Di norma i negativi vengono convertiti direttamente in positivi
Per effettuare la cosiddetta diaproiezione invece bisogna ricorrere a un proiettore per diapositive, il quale sfrutta una lampada e un obiettivo per fornire alla slide la giusta quantità di luce e ingrandirla di parecchio, talvolta facendole coprire un’intera parete.
Se una volta questo era l’unico modo per fare delle presentazioni di lavoro o mostrare le foto delle proprie vacanze a più persone, oggi fortunatamente si può ottenere il medesimo risultato con tecnologie più economiche e di facile utilizzo persino per i più inesperti.
È questo il caso dello scanner diapositive, il quale consente a chiunque in pochi passaggi di trasformare questi supporti analogici in file archiviabili su unità di memoria di vario genere per poi visualizzarli e modificarli in qualsiasi momento.
Struttura e funzionamento
Chi desidera digitalizzare diapositive per aggiungerle al proprio archivio fotografico o per il puro gusto di rivivere ricordi passati deve innanzitutto avere le idee chiare su quale scegliere tra i tanti scanner diapositive reperibili in commercio.
Data la particolarità delle dia, anche solo per riuscire a visionarle con un proiettore diapositive portatile o fisso sono necessari alcuni accorgimenti. Per questo motivo pure gli scanner per diapositive e negativi tendono a seguire un funzionamento simile e ad avere molte componenti in comune, tra cui non mancano mai
- Sensore fotografico
- Interfaccia
- Lampada
- Output
- Input
Quando ci si serve di uno scanner diapositive il primo step consiste nel far passare queste ultime o i negativi singolarmente attraverso la fessura di input oppure essi andranno collocati in blocchi all’interno di un caricatore.
Questo contenitore a volte può accogliere una slide alla volta da aggiungere manualmente, mentre nello scanner diapositive automatico riesce a ospitare e scansionare autonomamente dalle 4 unità fino a un massimo di 100 film nei prodotti usati in laboratori fotografici.
Le varianti provviste di questo speciale cassetto spesso comprendono nella loro dotazione molteplici caricatori di forme e dimensioni differenti al fine di adattarsi al meglio a pellicole di diversi formati e grandezze, con e senza intelaiatura.
Le versioni flatbed hanno come input un’ampia superficie in vetro
Gli scanner diapositive equipaggiati con slot di ingresso possiedono necessariamente una piccola apertura di output da cui vengono parzialmente espulse queste ultime o la striscia di negativo, in modo da poterle afferrare agevolmente senza farle cadere. Al contrario nei modelli con caricatore tale uscita non esiste, dunque i supporti vanno estratti a mano come si farebbe col carrello o il carosello del proiettore diapositive vintage al termine di una presentazione.
Similmente ai proiettori diapositive, anche in questi apparati un elemento indispensabile è la lampada con cui illuminare di bianco queste ultime, mentre l’acquisizione vera e propria è affidata al sensore fotografico situato sul lato opposto. Trattandosi degli stessi sensori integrati in tutte le fotocamere, essi possono avere una risoluzione tra i 5 e i 22 MP ed essere di tipo CCD nelle varianti migliori o CMOS negli scanner diapositive economici.
Per dare il via alla scansione e talvolta persino regolare le impostazioni sulla scocca di uno scanner diapositive vi è una pratica interfaccia costituita da 1 a 10 pulsanti, ciascuno dei quali con una specifica funzionalità associata, come ad esempio il tasto con cui ruotare o invertire l’immagine ottenuta e le frecce direzionali da usare per scorrere tra i vari settaggi.
A rendere i comandi ancora più intuitivi normalmente ci pensano diciture e icone stampate accanto a ogni bottone, tuttavia in caso di dubbi sarà sufficiente consultare il manuale di istruzioni sempre fornito in dotazione o in alternativa chiedere consiglio al fotografo di fiducia o a un amico che ha familiarità con gli scanner diapositive.
Caratteristiche e prestazioni
Come per qualsiasi altro acquisto, un aspetto da non sottovalutare per individuare uno scanner diapositive compatibile con le proprie esigenze è il rapporto qualità prezzo. Se, ad esempio, lo si intende utilizzare per digitalizzare poche dia, si può optare per una variante economica, mentre chi ha bisogno di scansionare automaticamente molti supporti o ne intende fare un uso professionale dovrà sostenere una spesa più elevata.
Un altro fattore in grado di incidere sul costo finale sono le caratteristiche intrinseche di cui dispone l’oggetto, poiché dipenderanno soprattutto da esse le prestazioni ottenibili con il proprio scanner per diapositive.
Proprietà | Performance |
---|---|
Risoluzione interpolata | Da 1800 a 12800 DPI |
Velocità di scansione | Da 3 a 240 s |
Profondità di colore | 8, 16, 24, 32 o 48 bit |
Contrasto dinamico | Tra 3,4 e 3,8 |
Risoluzione ottica | Da 300 a 9600 DPI |
Formati di output | JPG, BMP, TIFF, PDF, PSD |
Densità ottica | Da 3,5 a 4 Dmax |
Scala di grigi | 8 o 16 bit |
Nei contesti professionali diventa importante conoscere la velocità di scansione, ovvero quanto tempo impiega lo scanner diapositive ad acquisire una singola slide. Tale tempistica può oscillare da una manciata di secondi a qualche minuto anche in base alle impostazioni selezionate, ragion per cui chi deve gestire più di 20 dia dovrebbe orientarsi verso modelli capaci di scannerizzare rapidamente.
Tra le configurazioni in grado di influire sui tempi di esecuzione vi sono la profondità di colore e la scala di grigi. Questi valori espressi in bit indicano l’ampiezza delle gamme cromatiche riconoscibili dallo scanner per diapositive.
Dunque a un numero elevato corrisponderanno immagini realistiche, mentre a cifre più basse si avrà una minore accuratezza e in alcuni casi potrebbe manifestarsi il cosiddetto effetto banding, ovvero si vedranno bande di colore al posto delle sfumature uniformi.
Le versioni capaci di scansioni a 8 bit riescono a riconoscere appena 256 tonalità diverse, mentre il migliore scanner diapositive arrivando a 48 bit, di cui 16 bit per ciascuno dei 3 canali RGB, di conseguenza può rappresentare fino a 65536 gradazioni differenti, assicurando un risultato di pregiata qualità. Tra le configurazioni modificabili con cui ottimizzare la resa finale vi è certamente la risoluzione, la quale può essere di 2 tipi
- Interpolata
- Ottica
Seppure entrambe le grandezze siano misurate in DPI per indicare quanti punti si trovano in un pollice, la risoluzione interpolata di uno scanner diapositive si differenzia dall’altra tipologia per il fatto che dopo la scansione esegue la cosiddetta interpolazione software, ossia una rielaborazione dell’immagine al fine di coprire eventuali vuoti e correggere i difetti dell’acquisizione.
La risoluzione ottica invece sfrutta esclusivamente la rilevazione diretta effettuata tramite sensore fotografico e lampada dello scanner diapositive, senza eseguire ulteriori processi, per fornire un prodotto più accurato, in quanto maggiormente fedele alla realtà. Per scannerizzare diapositive e negativi non è necessario ricorrere sempre al valore massimo, ma si potrà benissimo utilizzare una cifra inferiore.
Scegliere risoluzioni più basse non solo ha il vantaggio di ridurre lo spazio occupato sul disco rigido del computer oppure sulla memoria interna o esterna dello scanner diapositive, ma contribuisce anche a generare immagini digitali delle giuste dimensioni per il formato di output selezionato.
I modelli professionali sono in grado di gestire un volume giornaliero di 1500 unità
Tra le estensioni adoperate più di frequente in un convertitore diapositive vi è JPG, poiché si tratta di un tipo di file compresso universalmente riconosciuto e dunque visualizzabile su vari device. I migliori scanner diapositive consentono all’occorrenza di ricorrere a formati non compressi, come ad esempio TIFF, il quale è l’ideale se si ha intenzione di apportare modifiche con programmi di fotoritocco.
Per quanto concerne contrasto dinamico e densità ottica, conosciuta pure come Dmax, essi sono 2 modi diversi per indicare in scala logaritmica la resa delle tonalità scure, ovvero la capacità dello scanner diapositive di interpretare correttamente i dettagli contenuti in ombre e punti luce della pellicola.
Tipologie e funzioni
Chi è in cerca di consigli utili su come scegliere il miglior scanner per diapositive adatto ai propri scopi dovrebbe innanzitutto pensare a dove intende collocarlo, a quanto assiduamente conta di usarlo e alla qualità del risultato finale.
Per venire incontro a queste e ad altre esigenze, in commercio si trovano modelli assai diversi tra loro per quanto concerne aspetto, ingombro, specifiche tecniche e requisiti. Infatti è possibile distinguere tra 2 tipi di scanner diapositive, ovvero
- Standalone
- Periferica
Trovare una versione poco voluminosa da portare con sé durante i propri spostamenti ed equipaggiata con tutto il necessario per funzionare autonomamente ovunque è possibile con uno scanner diapositive standalone.
Un simile dispositivo di solito appartiene a una fascia di prezzo bassa e non richiede collegamenti di alcun genere, specie se può contare su una batteria ricaricabile integrata, tuttavia a volte potrebbe aver bisogno quantomeno dell’alimentazione tramite rete elettrica.
Seppure risultino estremamente leggeri, maneggevoli e facili da trasportare, gli scanner diapositive standalone offrono limitate possibilità di intervento sulle singole dia, le quali di norma consistono nel ruotare e invertire le immagini, ragion per cui il risultato finale potrebbe non essere all’altezza delle proprie aspettative.
Tipologie | Standalone | Periferica |
---|---|---|
Anteprima dell’immagine | Tramite display integrato | Nessuna, solo a volte su schermo integrato |
Personalizzazione | Limitata a funzioni interne | Elevata grazie a software per pc |
Alimentazione | Elettrica o a batteria | Elettrica |
Dimensioni | Da 10 x 8 x 8 cm a 13 x 12 x 11 cm | Da 15 x 20 x 11 cm a 50 x 30 x 15 cm |
Memoria | Interna ed esterna | Nessuna, a volte interna |
Prese | Nessuna, talvolta anche USB | USB o Micro-USB |
Peso | Da 0,25 a 0,5 Kg | Da 1,5 Kg a 6,6 Kg |
Qualora si vogliano salvare su pc delle copie digitali impeccabili, ci si dovrà munire di uno scanner diapositive periferica, il quale, come suggerisce il nome, può operare solo se collegato a un computer, purché esso sia provvisto di un sistema operativo compatibile e sufficiente spazio di archiviazione.
Affinché la scansione diapositive avvenga correttamente, sarà necessario installare uno o più software inclusi nella dotazione dello scanner diapositive, i quali serviranno innanzitutto a eseguire l’acquisizione e talvolta persino a effettuare correzioni automatiche e manuali su
- Bilanciamento colori
- Esposizione
- Luminosità
- Contrasto
In passato usando un diapositive proiettore ci si limitava a riprodurre sul muro le immagini senza possibilità di intervenire su di esse, oggi invece con uno scanner per diapositive si riuscirà pure ad apportare modifiche più o meno rilevanti per ridare nuova vita alle vecchie foto e magari recuperare le scene impresse senza perdere dettagli preziosi.
Di solito lo scanner diapositive periferica risulta parecchio pesante e voluminoso, proprio come un proiettore diapositive, per via della componentistica interna di elevata qualità. Per tale ragione diventa importante trovargli una collocazione fissa e abbastanza vicina alla presa elettrica di cui avrà bisogno per alimentarsi e all’elaboratore su cui andrà a salvare i file.
Spesso riescono a rimuovere la presenza di graffi, capelli, polvere e impronte digitali
Riuscendo a essere indipendenti, gli scanner diapositive standalone possiedono una memoria interna dai 128 ai 512 MB su cui ospitare i prodotti ottenuti, tuttavia possono avere anche uno slot in cui inserire una scheda SD da 32 a 128 GB per poter così disporre di uno spazio di archiviazione aggiuntivo esterno.
Oltre alle componenti comuni a tutti gli scanner diapositive, ne esistono altre tipiche soprattutto delle varianti autonome. È il caso dello schermo TFT LCD a colori fisso o orientabile. Grazie a questo display integrato si potrà vedere il risultato finale della scansione e a volte addirittura un’anteprima, la quale si rivela alquanto utile per provare uno o più settaggi prima di procedere con l’acquisizione.
Consigli d’uso
Se con i proiettori per diapositive è possibile rivivere i ricordi impressi su di esse semplicemente osservando le immagini che scorrono sulla parete una dopo l’altra, per conservare una copia di questi momenti speciali nel proprio archivio fotografico serve il miglior scanner diapositive.
Una volta acquistato, è lecito domandarsi come digitalizzare diapositive e ottenere dei risultati soddisfacenti e adeguati ai propri scopi. Indipendentemente dalla tipologia in proprio possesso, per riuscire nell’intento si dovranno solo seguire alcune semplici indicazioni, tra cui
- Collegare all’alimentazione, se necessario
- Premere on/off per accendere l’apparato
- Pulire ogni singola dia e inserirla nell’input
- Modificare all’occorrenza le impostazioni
- Avviare la scansione e attenderne la fine
- Verificare la qualità del prodotto ottenuto
- Recuperare le slide inserite in precedenza
- Ricordarsi di spegnere e scollegare il device
Qualora si possieda uno scanner diapositive professionale, lo si dovrà necessariamente collegare alla rete elettrica o quantomeno al computer, poiché nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di modelli periferica. Se invece la propria versione è di tipo standalone ed equipaggiata con una batteria ricaricabile al litio, basterà procedere con lo step successivo, ossia premere on/off per l’accensione del dispositivo.
Prima di inserire i film nell’input dello scanner diapositive e negativi, è consigliabile pulire le pellicole aiutandosi con l’apposita spazzola solitamente fornita in dotazione e maneggiarle ai bordi evitando di toccare la parte centrale, altrimenti si rischia di lasciare antiestetiche impronte digitali che possono rovinare il supporto e persino le fotografie digitali ottenute.
Solo in questo modo si riuscirà correttamente a posizionare ogni slide nell’alloggiamento singolo riservato o a collocarle in blocchi all’interno del caricatore, proprio come si usava fare con un proiettore di diapositive. In caso di scanner diapositive flatbed, basterà servirsene come se fosse una fotocopiatrice, dunque si dovrà aprire il coperchio, adagiare la pellicola e poi richiudere.
Gli scanner diapositive standalone muniti di schermo spesso consentono di visualizzare un’anteprima del contenuto prima di dare il via alla digitalizzazione. Così facendo sarà possibile modificare delle impostazioni, come ad esempio luminosità e contrasto per ottimizzare la resa finale, e manipolare l’immagine ruotandola in verticale, in orizzontale oppure capovolgendola per ottenere il classico effetto specchio.
Alcuni possono mostrare il risultato sul display del tv
Le medesime operazioni sono eseguibili anche con gli scanner per diapositive periferica, grazie ai quali si potranno regolare queste e altre configurazioni e fare dei veri e propri interventi di fotoritocco, purché si installino sul pc gli applicativi necessari inclusi nella dotazione. A questo punto non resta che avviare la scansione e attenderne la fine.
Durante la digitalizzazione infatti è buona norma non spostare o urtare lo scanner diapositive, né tantomeno rimuovere queste ultime per non vanificare i propri sforzi, poiché in tal caso si dovrà perdere tempo a ripetere l’acquisizione. Terminata la procedura, è consigliabile verificare sempre la qualità della fotografia digitale ottenuta e, qualora il risultato non fosse di proprio gradimento, scannerizzare nuovamente la dia in questione.
Dopo aver convertito tutte le pellicole, bisognerebbe ricordarsi di recuperare le slide inserite in precedenza, così da poterle riporre nei rispettivi album fotografici, spegnere lo scanner diapositive premendo il tasto on/off e all’occorrenza scollegare il dispositivo dalla presa a muro o dal computer in modo da evitare inutili sprechi di risorse energetiche.
Attenendosi scrupolosamente alle indicazioni riportate sul libretto d’istruzioni e spolverando ogni tanto fessure e alloggiamenti di input e output, aiutandosi con un panno morbido in microfibra, senza ricorrere a detergenti e solventi di alcun genere, si riuscirà ad assicurare una lunga vita al proprio scanner diapositive e a preservarne al meglio le sue componenti.
Recensioni dei migliori scanner diapositive
1. Kodak RODFD20
Chi desidera digitalizzare dia e negativi in vari formati dovrebbe prediligere uno scanner diapositive come Kodak RODFD20, che comprende molteplici caricatori per adattarsi a supporti di diverse fattezze e dimensioni, generando foto dall’elevata qualità di cui si potrà ammirare l’anteprima sul display.
Per mettere in funzione Kodak RODFD20 è sufficiente collegarlo al computer attraverso il cavo da micro USB a USB in dotazione. I file scansionati saranno salvati in JPG con risoluzione da 14 a 22 MP sulla memoria interna da 128 MB oppure su una scheda SD, la quale dovrà avere una capacità massima di 32 GB e andrà acquistata separatamente.
Ricorrendo all’altro cablaggio compreso nella confezione originale, si riuscirà ad abbinare lo scanner diapositive al tv per vedere gli scatti direttamente sullo schermo di quest’ultimo. In alternativa per avere un’anteprima del risultato basterà guardare il display TFT LCD a colori integrato da 2,4 pollici.
Infatti nelle sue dimensioni di 9,91 x 9,14 x 8,64 cm per 250 g sono inclusi dei pulsanti per capovolgere e ruotare l’inquadratura e correggere colore e luminosità. Nella fessura di input è possibile inserire pellicole invertibili e negative da 110, 126 e 35 mm, purché ci si serva del giusto adattatore tra quelli forniti.
2. Hamlet Xdvdiapo
Memorizzare una vecchia dia su una scheda SD o sulla memoria del computer è alla portata di tutti con Hamlet Xdvdiapo. Questo scanner diapositive ha un’interfaccia intuitiva e un pratico display su cui visionare l’immagine prima di scansionarla, per correggere se necessario colorazione ed esposizione.
Tra i supporti accettati da questo scanner diapositive vi sono pellicole a colori, monocromatiche, racchiuse nel telaietto e in striscia. Oltre a prestare attenzione al verso di inserimento, è importante collocare i film nel giusto accessorio, scegliendo tra l’adattatore da 6 fotogrammi, quello per 4 slide e il caricatore rapido da 20.
Avendo un peso di 301 g per 11,1 x 8,8 x 8,6 cm, questo dispositivo risulta poco ingombrante e facilmente trasportabile. Nella parte alta ha delle spie di stato e uno schermo LCD TFT da 2,4 pollici su cui visualizzare anteprime e configurazioni, le quali si possono regolare attraverso i pulsanti circostanti.
Grazie al sensore CMOS da 5 MP, Hamlet Xdvdiapo riesce a generare file JPG con risoluzione ottica di 1800 DPI e interpolata pari a 3600 DPI. Per funzionare necessita di una scheda SD con capacità non superiore ai 32 GB, mentre è opzionale il collegamento al pc tramite presa USB 2.0 e cavo in dotazione.
3. Kaiser Diascop Mini 2
Per riscoprire le immagini impresse sulle vecchie dia rinvenute in soffitta, meglio servirsi di un lettore diapositive come Kaiser Diascop Mini 2. In questo modo si potrà godere di un certo ingrandimento per cogliere ogni dettaglio della scena immortalata senza sforzare eccessivamente la vista.
Sfruttando una lampadina a filamento di forma sferica da 2,5 V 0,3 A e 2 lenti di ingrandimento che misurano 6,3 x 5,3 cm, Kaiser Diascop Mini 2Z riuscirà a zoomare l’immagine di 2x consentendo così di ottenere una visuale migliore rispetto all’osservazione diretta a occhio nudo della singola slide.
Pur comprendendo una coppia di schermi nel suo design a scatoletta grande 10,5 x 7,5 x 6 cm, l’anteprima sarà mostrata sul display più piccolo collocato posteriormente. A sostenerlo in tutto il suo peso di 140 g e a migliorarne la visione ci pensa un piedistallo pieghevole, il quale, quando viene aperto, permette un’inclinazione di 30°.
Una volta inserite 2 pile AA per alimentarlo, questo lettore diapositive sarà subito pronto all’uso, poiché basterà accenderlo e introdurre una alla volta le dia con telaietto nel formato 5 x 5 cm. Questo dispositivo rappresenta la soluzione ideale per verificare il contenuto delle proprie pellicole, magari per scegliere quali digitalizzare poi con l’ausilio di uno scanner diapositive.
4. Braun Novamat E130 Slide
Mostrare agli amici le foto delle proprie vacanze proiettandole sul muro non sarebbe possibile senza Braun Novamat E130 Slide, il proiettore diapositive con cui intervenire su vari aspetti della presentazione, caricando manualmente 1 diapositiva per volta o lasciando che l'apparecchio faccia da sé.
Chi possiede dia fino a 35 mm ospitate in telaietti standard da 5 x 5 cm dovrà solo inserirle in Braun Novamat E130 Slide per vederle proiettate una dietro l’altra su telo o parete bianca fino a un massimo di 50 alla volta, poiché tale è la capacità massima del caricatore. Ciò inoltre è reso possibile dalla lampada alogena 24 V 150 W e dall’obiettivo Super Paxon 2,8/85 mm.
La presentazione si controlla col telecomando a filo lungo all’incirca 137 cm, tuttavia all’occorrenza si potrà ricorrere al sistema di visione per singola diapositiva. In tal caso basta aprire il cassettino verso l’alto e cambiare il supporto, persino qualora il dispositivo fosse già in funzione.
Data la tecnologia racchiusa al suo interno, questo proiettore diapositive ha dimensioni di 24,5 x 24,5 x 12,3 cm per 3,6 Kg, nelle quali è compresa una vite centrale per regolare l’altezza, un ventilatore e un sistema anti-inceppamento, l’ideale se si intende farne un uso prolungato.
Opinioni finali
Se non si sa quale scegliere tra i molteplici scanner diapositive in commercio, è giusto lasciarsi invogliare da una speciale offerta o uno sconto promozionale, tuttavia i prezzi non sono l’unico aspetto su cui concentrarsi. Prima di ogni acquisto è sempre buona norma verificare che l’apparato sia compatibile con le dia e i negativi in proprio possesso.
Quando i supporti da digitalizzare differiscono tra loro per tipologia, forma e dimensioni, è preferibile scegliere di servirsi di una versione di fascia media come Kodak RODFD20. Nella sua confezione originale sono inclusi alcuni tra i migliori optional con cui essere agevolati nel compito, ovvero svariati adattatori e caricatori insieme a una spazzolina per rimuovere la polvere.
Per adoperare lo scanner diapositive in diversi contesti è necessario affidarsi a un modello dotato della migliore versatilità e con un costo nella media. È questo il caso di Hamlet Xdvdiapo, il quale consente sia un utilizzo standalone in totale autonomia con solo il collegamento all’alimentazione elettrica che uno come periferica da abbinare al proprio pc.
Chi è alla ricerca di una valida alternativa allo scanner diapositive con cui visionare gli scatti impressi sulle proprie pellicole dovrebbe orientarsi verso Kaiser Diascop Mini 2. Sfruttando questo lettore diapositive si riuscirà a un piccolo prezzo a cogliere tutti i dettagli delle dia, senza dover ricorrere a luci e lenti di ingrandimento.
Pur comportando una spesa non indifferente dovuta al fatto che si tratta di un’apparecchiatura d’altri tempi e poco diffusa, Braun Novamat E130 Slide rappresenta una tra le migliori soluzioni con cui impostare una presentazione a scopo lavorativo o ricreativo. Infatti è sufficiente inserire tutte le dia o caricarle singolarmente negli alloggiamenti di questo proiettore diapositive per vederne il contenuto riprodotto sul muro.
Trovare uno scanner diapositive al miglior rapporto qualità prezzo è più facile di quanto si possa pensare, poiché sul mercato sono disponibili diverse varianti economiche di tipo standalone. Ovviamente chi deve gestire tanti supporti in tempi rapidi, dovrà orientare la propria scelta verso device più costosi, ma spesso resi facilmente accessibili da offerte lancio e sconti dedicati.
Quale scanner diapositive scegliere? Classifica (Top 4)
Prodotto | Offerta | Sconto | Voto |
---|---|---|---|
Domande frequenti
- La diapositiva va inserita seguendo un verso preciso?
-
Di solito no, poiché questi dispositivi ormai possiedono tutti un comando con cui eseguire la rotazione di 90° dell’inquadratura dopo l’acquisizione, tuttavia sarà bene non trascurare questo particolare invece nei modelli che sono sprovvisti di tale funzionalità.
- Funzionano meglio delle tradizionali versioni per fogli A4?
-
Sì, in quanto gli scanner diapositive comprendono delle tecnologie in grado di ottimizzare il risultato finale e assicurare un’immagine maggiormente fedele alla realtà per quanto concerne colori, nitidezza e brillantezza.
- Consente l’invio di comandi tramite smartphone?
-
Purtroppo no, gli unici device controllabili da distanze ravvicinate sono i prodotti periferica da collegare al computer, sul quale andranno installati specifici software per riuscire a garantire una corretta interazione.
- Riesce a scansionare le pellicole Super 8?
-
Alcuni scanner diapositive supportano questo formato, tuttavia, trattandosi di video, sarà possibile estrarre solo singoli fotogrammi, mentre per convertire in digitale l’intero filmato bisognerà ricorrere ad apparecchiature di altro genere.
- Può memorizzare le foto su una pen drive?
-
Al momento in commercio non esistono varianti in grado di archiviare i file direttamente su una chiavetta USB, ma solo su scheda micro SD, memoria interna dell’apparato e del pc. In ogni caso si sarà liberi di trasferire a qualsiasi pen drive i contenuti salvati su questi supporti.
- È possibile che si inceppi?
-
Talvolta una dia può rimanere incastrata impedendo il normale scorrimento delle slide successive. In questi casi occorre intervenire manualmente estraendo il caricatore e riposizionando correttamente il film in questione.
- Ha funzioni di risparmio energetico?
-
Non sempre, certi scanner diapositive dispongono di un sistema di autospegnimento, grazie al quale si disabilitano dopo 10 minuti di inattività, oppure si servono di una lampada LED a basso consumo e dai tempi di caricamento ridotti.
- Possono creare file in formato proprietario?
-
A volte sì. Ad esempio, esistono versioni capaci di convertire la dia in PSD, ovvero un formato proprietario leggibile e manipolabile solo attraverso alcuni degli applicativi più conosciuti da chi opera nel campo della fotografia digitale.