Migliore rivettatrice manuale per rivetti del 2024

migliore rivettatrice manuale per rivetti del 2024

L’esigenza di unione tra materiali è tra quelle maggiormente comuni in situazioni riguardanti piccole manutenzioni casalinghe così come altri progetti più importanti e impegnativi, anche appartenenti alla sfera professionale. In casi simili una rivettatrice manuale come Tacklife HHR1A può rivelarsi estremamente utile, oltre che senza alcun dubbio molto semplice e immediata da adoperare. Essa permetterà a lavoratori di qualunque tipo, dagli operai specializzati agli amanti del fai da te, di realizzare giunture rapide ed efficaci.

Confronto delle rivettatrici migliori

Tacklife HHR1A

Il modello più venduto

Tacklife HHR1A

(4.2)

Offerta: 15,99 € Prezzo: 4,00 Sconto: 4,00 (100%) *

  • Costruita con materiali robusti e molto duraturi
  • Facile da usare anche all’interno di spazi ristretti
  • Fornita con la chiave utile per il cambio dei dadi

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Beta 1741U

Il prodotto migliore in assoluto

Beta 1741U

(4.2)

Offerta: 30,45 € Prezzo: 31,72 Sconto: 1,27 (4%) *

  • Compatta e con un peso ridotto, soltanto 450 g
  • Equipaggiata con la ghiera per regolare gli sforzi
  • La presa ottimale del rivetto garantita da 3 griffe

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Workpro W023022A

Prodotto manuale

Workpro W023022A

(4.2)

Offerta: 22,99 € Prezzo: 5,75 Sconto: 5,75 (100%) *

  • Dotazione include ben 100 rivetti di varia misura
  • 5 dadi di diversa dimensione, massima versatilità
  • Adattabile a molte tipologie di materiali metallici

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Come scegliere una rivettatrice

Adattabilità e caratteristiche generali

Sono potenzialmente infinite le occasioni che si possono presentare, con più o meno frequenza, di dover effettuare delle unioni permanenti tra due pezzi, siano essi destinati ad ampi e ambiziosi progetti costruttivi oppure alla più semplice e comune manutenzione.

Nella fattispecie, alluminio e metallo in genere, ma non solo, sono i materiali risultanti mediamente più complessi da giuntare e i metodi più comuni prevedono l’uso di saldatrici di vario tipo.

Non sempre, però, la saldatura è il sistema di fissaggio più adatto: talvolta, infatti, magari per questioni estetiche oppure a causa di problematiche legate al poco spazio fisico a disposizione, può risultare a tutti gli effetti impossibile ricorrere a simili metodologie. In situazioni del genere, la rivettatrice è di certo un’attrezzatura di più facile impiego e affidabile.

In proposito è anche possibile effettuare altre specificazioni. Oltre alla comodità che può rappresentare nel permettere di accoppiare lamiere o altri manufatti di materiale metallico laddove non sia possibile intervenire con la saldatura, è bene anche precisare come, rispetto a quest’ultimo procedimento, la rivettatura sia di gran lunga più semplice e veloce da eseguire.

Detta procedura, infatti, non necessita nemmeno che l’operatore abbia un’esperienza particolarmente ampia nel campo. In aggiunta, al contrario di una saldatrice, con le rivettatrici è possibile coprire una più estesa sfera d’intervento, dal momento che possono facilmente essere adattate all’uso su molti materiali di diverso tipo.

Ambiti Applicazioni
Edilizio Assemblaggio di serramenti, posa di grondaie e costruzione di ponteggi, su materiale come legno, rame, ferro, alluminio e acciaio
Metalmeccanico Realizzazione di automotive, logistica produttiva, manutenzione di macchinari, quindi principalmente lamiere e metalli in genere
Tessile Infissione manuale di borchie e altri accessori su jeans, vestiti, magliette, stoffe di sorta, cuoio e tessuti di varia natura
Sanitario Montaggio di dispositivi i quali consentono la deambulazione assistita e simili, dunque perlopiù acciai, ma anche plastiche e simili
Costruttivo in genere Unione generica di pezzi utili alla realizzazione di manufatti di diverso tipo, i quali possono essere realizzati, ad esempio, in metallo, legno, plastica

Sebbene sia estremamente complesso elencare tutte le possibili applicazioni di una rivettatrice, è senza dubbio possibile dare un’idea della enorme diffusione che tale utensile ha avuto nei decenni scorsi. Essendo un metodo tanto semplice quanto efficace, i rivetti si possono trovare in una miriade di oggetti di uso comune, come ad esempio automobili, lavatrici, elettrodomestici in genere.

Allo stesso modo, vengono impiegati anche all’interno di ambiti specifici, tipo le macchine utensili impiegate nell’industria meccanica o le paratie degli scafi di navi e altri mezzi acquatici. Ovviamente, tralasciando momentaneamente le applicazioni più settoriali, è facile capire come la rivettatrice possa aver facilitato la vita anche agli hobbysti, ivi compresi quelli più esigenti, sempre impegnati in progetti di diverso tipo.

Nell’ottica di definire meglio tutta questa estrema versatilità, però, è possibile iniziare ad accennare, almeno a grandi linee, la rivettatrice come funziona. Nella sua forma più comune e semplice, infatti, il rivetto non è altro che un chiodo, ovvero la parte allungata dello stesso, e una boccola, vale a dire la testa, la parte terminale dell’oggetto.

Esistono ovviamente vari tipi di rivetti e inserti filettati, ma la suddetta è la conformazione più tradizionale e conosciuta. Per mezzo della rivettatrice manuale o meno, la boccola viene spinta all’interno di un foro di collegamento tra i due materiali da unire, mentre il chiodo viene tirato e deformato fino allo strappo. Il risultato finale è un’unione permanente e non smontabile tra gli oggetti.

Tipologie di rivettatura

Fatta menzione della notevole varietà d’impiego consentita dalla rivettatrice migliore e da questa tecnica di giunzione, è bene fare alcune precisazioni operative al riguardo. Infatti, nonostante lo scopo finale rimanga sempre quello di unire tra di loro in modo permanente due elementi, principalmente di metallo, non tutte le applicazioni sono uguali.

Ciò dipende dal fatto che in molti casi, in base alle necessità specifiche, è possibile ricorrere a modalità d’uso differenti, grazie alle quali sarà possibile capire nel dettaglio come si usa la rivettatrice. Simili valutazioni sono influenzate in gran parte dal tipo di rivetto utilizzato e distinguono la rivettatura nelle seguenti categorie

  1. Ribadita
  2. A strappo
  3. Con inserto filettato

Il rivetto da ribaditura, o ribattino, è un chiodo con gambo e testa particolarmente ampi e viene utilizzato quasi esclusivamente nel campo dell’industria più pesante, nell’aeronautica e, più in generale, nella realizzazione di macchinari sottoposti, durante le loro normali funzioni operative, a notevoli sollecitazioni e vibrazioni.

Tale tecnica prevede che, dopo l’inserimento con il rivettatore, il gambo venga deformato, provocandone una dilatazione espansiva, la quale andrà a riempire tutto il diametro del foro di collegamento, formando dal lato opposto la cosiddetta controtesta.

Seppure il metodo della ribaditura sia citato per completezza, è necessario specificare come esso non sia applicabile soltanto con l’aiuto della rivettatrice manuale professionale, poiché l’espansione di cui sopra viene normalmente realizzata facendo uso di una pressa o con altre lavorazioni a caldo.

Al contrario, nella sfera amatoriale, o comunque laddove le forze applicate al materiale oggetto di intervento non siano così importanti, è decisamente comune l’impiego della rivettatura a strappo. In tali casi, sempre dopo aver praticato, con un trapano o altri macchinari atti allo scopo, un foro passante tra i pezzi da giuntare, impiegando la rivettatrice pneumatica o manuale che sia, l’inserto viene ivi infilato.

Facendo forza sui manici di impugnatura della rivettatrice manuale, quest’ultima esercita una forza di trazione sul chiodo, il quale, giunto al punto di rottura, si strappa, formando, dalla parte opposta della boccola la controtesta. La parte tranciata verrà poi espulsa automaticamente, oppure allargando le impugnature del dispositivo.

Il foro passante dovrà essere più grande del diametro del rivetto

Secondo un principio simile, ma presentante delle differenze dal punto di vista costruttivo del rivetto, viene eseguita la rivettatura filettata. La rivettatrice per inserti filettati, infatti, è utilizzata in sinergia con testine il cui gambo può essere deformato solo per parte della sua lunghezza, mentre la sezione rimanente è formata da una rigida bussola filettata internamente.

Dopo aver eseguito anche in questo caso una foratura del diametro adeguato, il bussolotto viene inserito, utilizzando ovviamente la rivettatrice rivetti filettati, dopodiché la forza esercitata sui manici consente l’espansione del solo cilindro, lasciando dunque vuota la cavità di quest’ultimo. L’operatore provvederà poi ad avvitare a mano gli inserti filettati con passo e diametro adeguati.

È possibile inoltre specificare come i primi due metodi consentano una giunzione non reversibile, la quale potrà essere eliminata solamente distruggendo il rivetto stesso, mentre la rivettatrice per filetti conduce a un risultato che, all’occorrenza, permette ancora lo sgancio dei due pezzi, i quali saranno, appunto, uniti con il rivetto a vite.

Va detto, comunque, come quest’ultima sia impiegata in casi particolari, ad esempio lamiere in alluminio o parti meccaniche che necessitano di una giunzione forte, ma non definitiva, per mezzo della rivettatrice.

All’interno delle applicazioni tradizionali, invece, è senz’altro il metodo a strappo quello più impiegato, considerando come esso risulti particolarmente comodo, facile da eseguire con la rivettatrice manuale ed efficace su elementi di dimensioni ridotte o laddove vi sia poca spazio di manovra.

Modalità di alimentazione

Dopo aver fatto una panoramica d’insieme, la quale possa spiegare la rivettatrice cos’è, cosa permette di fare e quali sono i suoi ambiti applicativi, è senz’altro importante specificare come esistano diversi modelli, i quali presentano delle peculiarità che li rendono adatti a determinati campi di impiego, influenzando quindi l’utente nel suo acquisto.

Ovviamente tale categorizzazione può riguardare diversi aspetti, tuttavia, è bene concentrarsi in primis sulle differenti possibilità pertinenti le modalità con cui una rivettatrice può funzionare. Detta distinzione, oltre alla effettiva operatività, può poi influenzare in varie maniera anche gli aspetti strutturali della rivettatrice stessa.

Nella fattispecie, le caratteristiche costruttive definenti l’alimentazione della rivettatrice per rivetti filettati e per inserti a strappo hanno degli effetti soprattutto su ciò che concerne le possibilità di utilizzo.

Ad esempio, a tale proposito, è bene identificare quale possa essere la metodologia d’impiego più adatta a seconda della frequenza con cui le rivettatrice vengono adoperate, cosicché ogni categoria di utilizzatori sia in grado di capire quale scegliere, come scegliere e in che modo acquistare il prodotto maggiormente rispondente alle proprie necessità.

Allo stesso modo, anche la possibilità d’uso all’interno di situazioni operative di vario genere può dipendere in larga misura da simili caratteristiche.

Alimentazione Potenza Proprietà
Manuale Funzionante unicamente tramite la forza dell’utilizzatore Molto maneggevole ed economica può essere adatta ai lavori negli spazi più ristretti
Pneumatica Dipende dalla pressione d’esercizio, solitamente compresa tra 4 e 8 bar Più pesante ma molto performante, richiede l’attacco a un compressore
Elettrica A seconda del motore può variare in media tra gli 80 e i 500 W Adatta principalmente per usi continuativi, frequenti e/o professionali
A batteria Solitamente 12 o 14 V, anche se alcune rivettatrici possono arrivare a 18 V Non richiede la vicinanza di prese, può essere adoperata anche in ambienti esterni

Nell’ambito del bricolage, o comunque laddove l’utilizzo sia limitato a operazioni saltuarie, la migliore rivettatrice a mano è senza dubbio il modello preferito. Dal momento che non necessita di alcun tipo di alimentazione esterna, è facilmente adoperabile anche nei luoghi in cui non sia possibile avere accesso ad alcun tipo di rete elettrica.

Nel complesso, tuttavia, queste rivettatrici possono risultare meno comode nel momento in cui sia necessario ricorrere con una certa frequenza alla rivettatura e nei casi in cui, a fronte di esigenze operative consistenti, siano richiesti livelli di potenza elevati, magari per applicazioni più impegnative.

In simili situazioni, di contro, può avere più ampi margini di adattabilità la rivettatrice pneumatica. A fronte della loro conformazione strutturale, questi prodotti possono risultare meno maneggevoli, tanto a livello di pura ergonomia quanto a causa della necessità di collegamento a un compressore.

A dispetto di ciò, tuttavia, le migliori rivettatrici pneumatiche sono certamente più potenti e versatili e il loro utilizzo è di norma indicato per coloro i quali le adoperino con una notevole frequenza. È utile specificare come le capacità effettive siano influenzate dalla pressione d’esercizio, dalla quale dipende anche il consumo d’aria, variabile da 0,5 a 2 litri per rivettatura.

In ambiti industriali sono spesso preferiti i modelli pneumatici

La rivettatrice elettrica, invece, prendendo in esame le potenzialità operative, non differisce moltissimo dalla rivettatrice a batteria, sebbene la prima possa comunque essere più performante a livello di potenza. La rivettatura, però, non è una lavorazione che richieda eccessive prestazioni in tal senso, per cui la distinzione primaria riguarda la maneggevolezza della rivettatrice.

Laddove i modelli elettrici presuppongono la presenza nelle vicinanze di fonti di alimentazione, la rivettatrice con batteria, spesso agli ioni di litio, consente invece un’autonomia variabile dalle 2 alle 6 ore d’uso, previa ricarica con apposita basetta di durata variabile tra 2 e 4 ore. Entrambe le rivettatrici possono comunque essere adatte tanto all’uso amatoriale quanto a quello professionale.

Peculiarità costruttive

Fatta menzione delle differenti possibilità presenti in commercio che distinguono le peculiarità riguardanti l’alimentazione funzionale, è di certo importante comprendere come scegliere e come è fatta una rivettatrice.

Le specifiche strutturali, ovviamente, possono essere molto diverse da un modello all’altro, considerando come le rivettatrici manuali possano presentare differenze sostanziali rispetto, ad esempio, ai modelli elettrici.

Nella fattispecie, la rivettatrice manuale funzionante solamente per mezzo della forza dell’operatore è conformata come la classica pinza, vale a dire con due manici di impugnatura collegati all’intersezione da un blocco di perno. Quest’ultimo termina in un beccuccio cui si potranno avvitare dadi di diversa dimensione, a seconda della tipologia di rivetto adoperato in quel momento.

Tale configurazione strutturale, tuttavia, dalla quale deriva la nomenclatura pinza rivettatrice per inserti filettati o a strappo, può talvolta risultare diversa. In molti casi, infatti, si ha una somiglianza con le cosiddette chiavi a pappagallo, quindi con un manico fisso e uno mobile, entrambi culminanti in un terminale cui congiungere i dadi adatti alla rivettatura da eseguire.

Al contrario, prendendo in esame la strutturazione della rivettatrice ad aria compressa, si potranno notare divergenze sostanziali. La forma di tali rivettatrici può risultare affine a quella di una pistola per verniciare, con il grilletto di azionamento e il cilindro superiore.

Alcune volte, congiuntamente all’unità di convogliamento della pressione, è presente anche un serbatoio sottostante entro cui vengono accumulati i rivetti o gli inserti filettati strappati dalla loro sede originale durante l’intervento.

La rivettatrice batteria, così come quella a funzionamento elettrico, è costruita in modo simile al modello pneumatico, con l’unica differenza che vi sarà un supporto alla base cui collegare l’accumulatore. Ovviamente, le alimentazioni elettriche, invece, prevedono la presenza di un filo di collegamento, il quale può risultare lungo mediamente da 1 a 3 m.

A prescindere dalla tipologia specifica di utensile, comunque, vi sono alcuni fattori da considerare al fine di valutare il comfort d’uso e comprare il prodotto più adeguato alle proprie necessità.

Le impugnature della rivettatrice manuale, oppure il grilletto nel caso della rivettatrice pneumatica, è sempre preferibile che presentino una forma ergonomica e siano rivestite in gomma o con altri materiali soft grip, grazie ai quali sarà possibile contare su una salda e ottimale presa in ogni momento della lavorazione.

I rivetti di massa servono a fissare materiali con collegamenti elettrici

In aggiunta, prima di comprare, è bene esaminare anche le caratteristiche puramente dimensionali. I prodotti alimentati tramite elettricità o aria compressa risulteranno sempre più ingombranti, a fronte soprattutto degli steli di alimentazione, dell’unita pneumatica o del serbatoio, con misure che possono essere comprese tra i 30 e i 40 cm in altezza e profondità variabili da 15 a 25 cm circa.

Generalmente, invece, la rivettatrice manuale risulta notevolmente più maneggevole, proprio perché più facilmente adattabile a situazioni dove lo spazio di manovra operativo sia ridotto. Queste conformazioni hanno normalmente una lunghezza compresa tra i 20 e i 30 cm, mentre il terminale di rivettatura raramente supera i 15 cm.

Anche il peso influisce molto sulla comodità di utilizzo, in particolare in quei casi in cui l’utensile venga adoperato in modo continuativo. La struttura deputata all’utilizzo manuale sarà più leggera e facilmente movimentabile, potendo pesare in media tra i 300 e i 600 g. Rivettatrici elettriche, pneumatiche o a batteria, viceversa, potranno arrivare a pesare fino a 2,5 o 3 kg.

In tale ottica, ovviamente, è da considerare anche il materiale con cui il macchinario è realizzato, che può normalmente essere

  • Acciaio
  • Plastica
  • Alluminio
  • Leghe metalliche leggere

La costruzione in materiali plastici, cui si aggiunge ovviamente una parte interna di componenti in metallo, è di solito una prerogativa della rivettatrice elettrica, o a batteria, la quale deve poter risultare isolata, sicura e resistente alle vibrazioni. In tal senso, molto spesso, sono presenti parti con rivestimenti gommati, sia sul terminale che sulla impugnatura vera e propria.

Rivettatrici manuali e pneumatiche, invece, sono quasi sempre realizzati in metallo. La realizzazione in alluminio determina una più elevata leggerezza complessiva, mentre l’acciaio risulta essere molto resistente agli urti e all’usura in genere.

Molto spesso sono presenti combinazioni di metalli legati, ad esempio l’acciaio al carbonio addensato e temprato, i quali hanno migliori caratteristiche dal punto di vista della durabilità e più elevate robustezze alle sollecitazioni di ogni tipo.

Dadi e rivetti

Al fine di poter acquistare la miglior rivettatrice manuale, versatile e facilmente adoperabile in molte situazioni diverse, sarà di certo indispensabile valutare con quanti e quali tipi di rivetti o inserti filettati permette di operare.

Questo dipende principalmente dal numero di dadi, o testine, che essa ha in dotazione: detti elementi, infatti, sono intercambiabili e presentano delle particolarità specifiche a seconda del tipo di rivetto che è possibile inserire al loro interno.

Entrando meglio nel dettaglio, il dado è un bussolotto realizzato in alluminio, il quale contiene al suo interno un mandrino, con 2 o 3 griffe di serraggio. Dette testine intercambiabili possono essere svitate e riavvitate al terminale di inserimento, usufruendo di apposite chiavi a brugole spesso in dotazione con la rivettatrice manuale, e utilizzata per l’inserimento di un rivetto a strappo oppure filettato.

I rivetti, inoltre, possono essere realizzati in materiali diversi, ovvero metalli di vario tipo, tra cui rame, ottone, nickel, alluminio e acciaio, inossidabile o meno.

In tal senso, risulta importante anche verificare che i dadi intercambiabili della rivettatrice manuale siano utilizzabili in accoppiamento con inserti realizzati con un determinato metallo. Oltre a questo, però, esistono altre peculiarità da considerare in modo da valutare correttamente la compatibilità con i rivetti, ovvero

  • Diametro
  • Lunghezza
  • Specifiche della filettatura

Il diametro del rivetto cambia a seconda della forza di tenuta che dovrà avere il giunto e può essere compreso all’interno di valori riportati in millimetri o in pollici, ovvero 2,4 mm (3/32”), 3,2 mm (1/8”), 4 mm (5/32”), 4,8 mm (3/16”), 6,4 mm (1/4”), 7,8 mm (5/16”) e 9,5 mm (3/8”).

Ogni testina fornita in dotazione con le rivettatrici sarà specifica per ognuno dei diametri utilizzabili, valutando come questi dati siano sempre riportati, sugli alloggiamenti dei dadi, sui manici o sulle testine intercambiabili stesse.

Allo stesso modo, è fondamentale valutare la lunghezza dell’inserto, misura da determinare in base allo spessore del metallo da unire. In linea di massima, sono solitamente impiegate dimensioni dagli 8 ai 15 mm, tenendo presente che, nei rivetti a strappo, tutta la sezione del chiodo fuoriuscente dalla boccola di inserimento verrà poi strappata via dalla sua sede dopo la rivettatura.

Chiaramente le specifiche della filettatura dovranno essere prese in esame nel caso in cui si utilizzasse una rivettatrice per inserti filettati. In questo caso, i dati da prendere in considerazione saranno il diametro del filetto, variabile di norma da M3 a M12, e il passo, il quale dovrà poi essere adeguato alla vite che verrà avvitata all’interno della boccola dopo il suo inserimento.

I dadi intercambiabili sono spesso ubicati sulle impugnature

È possibile inoltre specificare come una rivettatrice professionale possa essere spesso adoperata in sinergia con testine e inserti speciali, come quelli a tenuta stagna, di massa, svasati, a testa tonda, strutturali e via dicendo. Questi sono normalmente impiegati in applicazioni particolari, tipo giunzioni che devono prevenire infiltrazioni di acqua o dove siano necessarie elevate proprietà meccaniche.

In aggiunta, alcuni modelli di rivettatrice a batteria o elettrica sono dotati di particolari adattatori, i quali consentono di installare le testine intercambiabili anche su avvitatori o altri utensili simili. Allo stesso modo, alcuni prodotti multifunzione possono svolgere entrambe le lavorazioni, ovvero sia la rivettatura che la foratura, prendendo il nome di rivettatrice per trapano.

Molte volte, inoltre, le testine intercambiabili, oltre a presentare la dicitura identificante il diametro del rivetto con cui sono adoperabili, presentano delle pratiche codifiche a colori.

Queste ultime, in base alle indicazioni riportate dalla rivettatrice manuale specifica, sono utili per visualizzare immediatamente quale dado è adatto a un determinata misura, in modo tale che l’operatore non sia obbligato a provare il rivetto su tutte le testine intercambiabili prima di montare quella più adatta.

Specifiche d’uso e manutenzione

Nel momento in cui saranno state prese in considerazione tutte le particolarità essenziali della rivettatrice inserti filettati o a strappo, compreso il rapporto qualità prezzo, sarà indispensabile comprendere bene come procedere alla rivettatura.

Quest’ultima, infatti, non è affatto un procedimento difficile, ma, come ogni intervento manutentivo o costruttivo, esistono alcuni accorgimenti pratici da seguire. La lavorazione dovrà seguire un iter piuttosto preciso di questo tipo

  1. Forare in contemporanea i pezzi da unire
  2. Scegliere rivetti e testine intercambiabili adatti al caso
  3. Posizionare l’inserto nel dado con il chiodo verso l’interno
  4. Premere il grilletto o fare forza sulle impugnature fino a giuntura avvenuta

Ovviamente, nell’eventualità in cui si utilizzasse una rivettatrice aria compressa, prima di procedere sarà necessario impostare la giusta pressione d’esercizio del compressore, la quale è sempre riportata tra le specifiche del prodotto. In tal caso è bene ricordare di chiudere, non appena la rivettatura è stata eseguita, la valvola di esclusione, in modo tale da interrompere l’afflusso di aria all’utensile.

Al contrario, qualora l’operazione venisse svolta adoperando un utensile a funzionamento manuale, dopo che il rivetto sarà stato inserito sarà sufficiente esercitare una forza contraria al fine di aprire le impugnature. In questo modo il chiodo strappato dalla sua sede originaria, che sarà stato bloccato dalle griffe del dado in uso, verrà sbloccato e fatto cadere.

A questo proposito risulta utile specificare come, in assenza dell’apposito serbatoio di raccolta, possa essere bene munirsi di un contenitore entro cui raccogliere i rivetti tranciati, così da non rischiare di disperderli all’interno della zona operativa.

Se, viceversa, la rivettatrice manuale fosse completa dell’apposito ricevitore, quest’ultimo dovrà essere svuotato alla fine di ogni giornata lavorativa, o comunque a seconda della mole di rivetti usati.

Oltre a ciò, è possibile aggiungere alcune indicazioni riguardanti la manutenzione delle rivettatrici professionali. In particolare, le rivettatrici pneumatiche necessitano di una lubrificazione periodica con olio idraulico sugli attacchi dell’aria, mentre i prodotti funzionanti con altre alimentazioni potranno essere oliati, con frequenza mensile, solamente sugli attacchi delle testine intercambiabili.

Il serbatoio dei rivetti può essere svuotato svitandone il collettore

Ovviamente, in modo similare a come dovrebbe accadere utilizzando qualunque tipo di utensile, la rivettatrice manuale deve essere mantenuta pulita e in buono stato di conservazione. A tal proposito può essere consigliabile, dopo ogni sessione di utilizzo, una pulizia con stracci asciutti, volta a eliminare eventuali residui come trucioli o scorie metalliche.

Generalmente, per salvaguardare le parti gommate, in alluminio e metalliche in genere, lo stoccaggio delle rivettatrici e delle testine intercambiabili dovrebbe avvenire in luoghi asciutti e non soggetti a considerevoli sbalzi di temperatura.

In ultima analisi, le rivettatrici per inserti filettati e chiodi a strappo, le quali siano alimentate tramite rete elettrica o aria compressa dovrebbero essere controllate visivamente a ogni utilizzo, con particolare attenzione ai cavi. In tale modo sarà possibile evitare malfunzionamenti, provvedendo ovviamente alla sostituzione immediata di eventuali elementi danneggiati, usurati o corrosi.

Dal punto di vista della sicurezza, la rivettatrice manuale non è affatto pericolosa, a patto ovviamente di evitare usi impropri e seguire le indicazioni presenti sul manuale d’uso.

Nell’ottica di lavorare sempre in sicurezza, tuttavia, sarà di certo importante indossare dispositivi di protezione individuale come scarpe antinfortunistiche, occhiali che proteggano dall’eventuale proiezione di schegge e guanti, preferibilmente spessi e con caratteristiche antitaglio.

Infine, risulta sempre meglio valutare anche la presenza delle certificazioni di qualità delle migliori rivettatrici, le quali possono essere ANSI o RoHS, valide rispettivamente per il Nord America e per l’Europa.

Tali attestazioni garantiscono la rispondenza agli standard costruttivi imposti dalle normative internazionali, che regolamentano l’uso di materiali nocivi, come il piombo, all’interno dei processi realizzativi non solo di rivettatrici e relative testine, ma di macchinari e utensileria in genere.

Recensioni delle migliori rivettatrici

1. Tacklife HHR1A

Adatta a molte tipologie di lavorazione diverse, una rivettatrice di buon livello come Tacklife HHR1A risulta di certo assai semplice da impiegare al fine di far fronte con efficacia a tutte le classiche esigenze che si possono presentare tanto in campo amatoriale quanto in quello professionale.

Tacklife HHR1A

Il modello più venduto

Tacklife HHR1A

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Offerta: 15,99 Prezzo: 4,00 Sconto: 4,00 (100%) *

Nell’ottica di garantire una notevole versatilità generale, Tacklife HHR1A include nella dotazione iniziale 4 diversi dadi, intercambiabili usando la chiave apposita, anch’essa fornita con l’utensile. In aggiunta, sarà possibile iniziare fin da subito a dedicarsi ai propri progetti, poiché l’equipaggiamento consta di 40 rivetti, 10 per ogni misura consentita, ovvero 2,4, 3,2, 4 e 4,8 mm.

A fronte delle suddette caratteristiche, sarà possibile unire alluminio, metalli leggeri e tessuti fino a 3 mm di spessore. Anche dal punto di vista prettamente strutturale, questa miglior rivettatrice può certamente essere considerata interessante, poiché è costruita con resistente e duraturo acciaio al carbonio e plastica rigida ABS.

Misure e peso, pari a 26,5 x 9,5 x 3,5 cm per meno di 500 g, ne designano l’uso particolarmente comodo, accentuato dal rivestimento in gomma termoplastica delle impugnature. Queste ultime, data la lunghezza di 250 mm, consentono di rivettare applicando poca pressione e di operare anche all’interno di spazi piuttosto angusti e difficilmente raggiungibili altrimenti.

2. Beta 1741U

Dotata di una struttura particolarmente compatta, leggera e maneggevole in qualunque situazione, Beta 1741U è una rivettatrice di buona qualità che, a merito anche delle caratteristiche tecniche e costruttive di cui è dotata, si dimostra facile da usare all'interno di ogni circostanza operativa.

Beta 1741U

Il prodotto migliore in assoluto

Beta 1741U

(4.2)

Offerta: 30,45 Prezzo: 31,72 Sconto: 1,27 (4%) *

Tra le peculiarità più interessanti di Beta 1741U è senza dubbio importante citare le specifiche dimensionali. La sua configurazione nell’insieme misura 200 mm in lunghezza e 95 mm in ampiezza, con un peso complessivo di appena 450 g. Ciò consentirà di effettuare giunzioni anche laddove lo spazio a disposizione fosse limitato.

Ugualmente notevole è il meccanismo di regolazione dello sforzo, manovrabile agendo su una ghiera. Quest’ultima, se girata in senso orario diminuisce il tiraggio, nel caso in cui i rivetti da inserire non fossero particolarmente ostici. Al contrario, nel senso opposto, l’operatore potrà applicare una forza più elevata, in modo tale da poter procedere anche a fissaggi più impegnativi.

In aggiunta, la rivettatrice in questione è dotata fin dal principio di 4 dadi intercambiabili, ai quali si potranno accoppiare gli inserti con i diametri più comunemente usati in campo amatoriale. Infine, le già notevoli potenzialità dell’utensile sono incrementate dalle 3 griffe interne, le quali garantiranno una presa ottimale del chiodo.

3. Workpro W023022A

Una dotazione iniziale di sicuro molto nutrita e una progettazione con materiali solidi sono le peculiarità che fanno di Workpro W023022A una rivettatrice affidabile, di lunga durata nel tempo e versatile, la quale è in grado di offrire oltretutto un elevato comfort durante l’impiego.

Workpro W023022A

Prodotto manuale

Workpro W023022A

(4.2)

Offerta: 22,99 Prezzo: 5,75 Sconto: 5,75 (100%) *

La notevole qualità realizzativa di Workpro W023022A è determinata in gran misura dal corpo costruito in acciaio al carbonio addensato, spesso 2 mm, che, grazie ai trattamenti termici, aumenta parecchio la durabilità dell’oggetto. Le impugnature, invece, oltre a presentare un’ergonomica forma ad arco e comoda da utilizzare, sono rivestite in gomma soft grip per garantire la presa ottimale.

Ad ampliare le suddette particolarità strutturali concorre una lunghezza pari a 255 mm, la quale garantisce di poter andare a rivettare anche all’interno di spazi ristretti o difficilmente accessibili. Per merito di un peso contenuto inferiore a 1 kg sarà inoltre molto semplice movimentare e trasportare questa rivettatrice ovunque ve ne sia necessità.

Il mandrino interno a 3 griffe può invece accettare 5 dadi, di cui i 4 non utilizzati stanno sulle impugnature. I diametri, ovvero 2,4, 3,2, 4, 4,8 e 6,4 mm, sono riportati sulle testine. La dotazione iniziale comprende inoltre ben 100 rivetti, nello specifico 20 per ogni dimensione disponibile.

4. Mannesmann M 1595

Grazie al metodo di funzionamento che prevede il collegamento a un compressore, la rivettatrice Mannesmann M 1595 può rivelarsi ottima anche per usi consistenti, entro i quali sia frequente la necessità di giunzione di materiali, magari anche durante diverse ore di lavoro al giorno.

Mannesmann M 1595

Opzione ad aria compressa

Mannesmann M 1595

(4.2)

Offerta: 167,90 Prezzo: 41,98 Sconto: 41,98 (100%) *

Alimentata in modo pneumatico, quindi previo attacco a un compressore, Mannesmann M 1595 può essere utilizzata con successo in ogni situazione richiedente rivettature, ivi comprese quelle più gravose. La notevole versatilità, inoltre, è garantita dalla presenza di 4 testine di diversa misura, le quali consentono di operare con inserti aventi diametro da 2,4 a 4,8 mm.

Oltre ai dadi, ovviamente, sono compresi gli accessori, ovvero le chiavi necessarie al cambio e i raccordi di adattamento per il collegamento all’apparecchio di produzione dell’aria compressa. Valutando le dimensioni, 32 x 19,6 x 9,8 cm, e il peso di 800 g, è ulteriore motivo di interesse la valigetta in plastica offerta, entro cui trova spazio l’intero equipaggiamento.

Tra i vari oggetti in dotazione è anche presente la pratica boccetta per la lubrificazione. Dal punto di vista tecnico, questa migliore rivettatrice funziona con pressione d’esercizio variabile tra 6 e 8 bar, definendo un consumo d’aria quantificabile in circa 0,9 litri per ogni fissaggio effettuato.

5. Metakoo MHR01H

Realizzata per garantire all’operatore massima comodità, per merito del design ergonomico la rivettatrice Metakoo MHR01H potrà essere usata su tutte le più comuni superfici metalliche, potendo assicurare versatilità notevole, grazie alla quale l’utente si potrà impegnare in progetti di vario tipo.

Metakoo MHR01H

Ottima alternativa

Metakoo MHR01H

(4.2)

Offerta: 23,99 Prezzo: 6,00 Sconto: 6,00 (100%) *

Ciò che designa la varietà applicativa di Metakoo MHR01H è la pratica codifica di colori che permette un cambio estremamente rapido delle testine, agevolato dal comodo innesto filettato. In particolare, il rosso identifica la testina da 2,4 mm, il verde quella da 3,2 mm, il blu la 4 mm e infine il giallo corrisponde al dado da 4,8 mm.

L’elevata praticità di queste testine, si riflette in aggiunta sulla stessa operatività, poiché consente la rimozione rapida nel caso di inceppamenti dovuti a errori operativi di montaggio. L’alta aderenza della testina al mandrino, la possibilità di usare inserti in alluminio, acciaio e inox e la presenza di 40 di essi nella dotazione iniziale sono altre specifiche interessanti.

In ultimo, la rivettatrice è strutturata con un telaio in lega di alluminio e impugnature ergonomiche trattate termicamente in acciaio al carbonio rinforzato. Queste ultime sono anche rivestite in gomma, fattore che, unito alla compattezza dimensionale, determina notevole praticità d’uso in ogni frangente lavorativo.

Opinioni finali

Si tratti di effettuare operazioni manutentive di qualche genere oppure di cimentarsi in un progetto di costruzione più o meno esteso, è molto frequente ritrovarsi di fronte alla necessità di poter effettuare delle giunzioni permanenti tra oggetti di varia natura. In parecchi casi l’uso di una rivettatrice può essere tra le migliori opzioni in tal senso, ma sarà essenziale valutare bene quale scegliere tra le molte in commercio.

Laddove fosse necessario un modello snello e compatto, con il quale poter intervenire anche in quegli spazi più ristretti e difficili da raggiungere in altro modo, Tacklife HHR1A è senza dubbio una scelta adeguata. Al netto delle notevoli peculiarità dimensionali e della versatilità che garantisce, questa offerta risulta ottima anche perché viene venduta a uno tra i prezzi più invitanti all’interno di tale fascia qualitativa.

Di contro, tra le offerte che si possono inserire in una ipotetica via di mezzo, tanto economica quanto realizzativa, è possibile citare Beta 1741U e Workpro W023022A. La versatilità, le peculiarità strutturali e la migliore comodità d’impiego sono notevoli e, a merito di ottimi rapporti qualità prezzo, di sicuro simili modelli sono convenienti anche in assenza di sconti.

Qualora, invece, si prevedano utilizzi più intensivi, rientranti sia nell’ambito del fai da te che nella sfera più strettamente professionale, una miglior opzione la si potrebbe individuare nell’acquisto della rivettatrice Mannesmann M 1595. L’alimentazione ad aria compressa può venire incontro alle esigenze di chi è solito eseguire fissaggi ripetuti, valutando cioè il suo prezzo come un investimento oculato e intelligente.

Viceversa, volendo restare in un’ottica più tradizionale, che risulti orientata verso il normale e non continuativo impiego domestico, Metakoo MHR01H può di sicuro essere considerata come una scelta di ottimo livello, il cui costo risulta attraente senza attendere uno sconto. La praticità e la comodità d’uso sono le peculiarità che spiccano e rendono questo acquisto valido anche per eventuali neofiti.

Quale rivettatrice scegliere? Classifica (Top 5)

Prodotto Offerta Sconto Voto
Tacklife HHR1A Tacklife HHR1A 15,99 € 4,00 * 4,00 € (100%) (4.2)
Beta 1741U Beta 1741U 30,45 € 31,72 * 1,27 € (4%) (4.2)
Workpro W023022A Workpro W023022A 22,99 € 5,75 * 5,75 € (100%) (4.2)
Mannesmann M 1595 Mannesmann M 1595 167,90 € 41,98 * 41,98 € (100%) (4.2)
Metakoo MHR01H Metakoo MHR01H 23,99 € 6,00 * 6,00 € (100%) (4.2)

Domande frequenti

Le rivettatrici pneumatiche che attacco per compressore hanno?

Di norma il raccordo di collegamento al compressore è da 1/4". In caso di rivettatrici con misure differenti sarà possibile adoperare appositi adattatori facilmente reperibili in commercio.

A cosa serve il moschetto sul fondo della impugnatura?

È un elemento di tenuta che ha la funzione di tenere chiusi i manici quando il dispositivo non viene utilizzato.

Si può usare per estrarre rivetti già piazzati?

No, la rivettatura è un metodo di fissaggio non reversibile. L’unico modo per rimuovere il rivetto è la distruzione fisica di quest’ultimo, eseguibile forando lo stesso con il trapano.

Ogni modello può essere adoperato anche con inserti filettati?

No, gli elementi filettati devono essere inseriti usando apposite testine, che devono essere intercambiabili, e, quindi, è necessario dotarsi di un utensile adatto allo scopo, il quale consenta di montare quel tipo di testine.

Quando c'è il serbatoio, il chiodo viene espulso automaticamente?

I prodotti funzionanti con alimentazione elettrica o a batteria spesso espellono in modo meccanico la sezione strappata dalle testine, mentre la rivettatrice manuale dotata di serbatoio richiede l’inclinazione dello stesso dopo la rivettatura, in modo che il gambo finisca nel contenitore per caduta.

Come si può evitare l’inceppamento del rivetto?

Di norma l’inserto si inceppa nel dado quando quest’ultimo non è della misura adatta. Il controllo preventivo di compatibilità tra le testine e il rivetto abbatte sensibilmente la possibilità di blocco delle rivettatrici.

Dove si può trovare la lunghezza massima dell’inserto utilizzabile?

Il manuale d’uso riporta sempre le specifiche operative, compresa la lunghezza massima del rivetto che si può usare.

I fori precedenti alla rivettatura vanno eseguiti in contemporanea?

Sì, se possibile è sempre preferibile forare i pezzi da unire nello stesso momento, in modo tale da non rischiare disallineamenti e incongruenze durante la lavorazione.