Confronto dei rilevatori gas migliori
- Display LED mostra per intero la concentrazione
- Dà l’allarme attraverso un suono e una luce flash
- Alimentato a corrente consuma non più di 3 W
- Dimensioni ridotte grazie al design “presa a muro”
- Leggero e in plastica ABS ignifuga, pesa solo 141g
- Segnala il grado di perdita con un numero da 1 a 9
- Alimentazione via cavo con spina italiana a 2 poli
- Pressione acustica di 85 dB a 1 metro di distanza
- È possibile silenziare l’allarme premendo un tasto
Come scegliere un rilevatore gas
Indice
Descrizione e struttura
Non si è mai troppo tranquilli quando si parla di perdite gassose, specialmente se il proprio impianto non è di ultima generazione o anche solo se in cucina si hanno dei fornelli non nuovissimi. In questi casi capita spesso mentre si è già lontani dalla propria abitazione di rimanere col dubbio di aver lasciato il fuoco acceso o quantomeno la valvola aperta. È giusto preoccuparsi, ma fino a certo punto, poiché quando c’è una concentrazione eccessiva di sostanze gassose non necessariamente si verificherà un incendio. Di norma si potrà percepire un odore caratteristico e talvolta potrebbero presentarsi pure le prime avvisaglie di un’intossicazione. Perciò in caso di fuga di gas sintomi a cui prestare attenzione sono
- Mancanza di fiato
- Sensazione di debolezza
- Sonnolenza
- Nausea
- Euforia improvvisa
- Battito accelerato
- Mal di testa
Se non si è sicuri o semplicemente si ha paura di non accorgersi delle perdite, la scelta migliore è affidarsi a uno strumento fidato e preciso come il rilevatore gas, un apparecchio che vigila sulla qualità dell’aria all’interno della stanza verificando e allertando in caso di concentrazioni gassose eccessive. Quasi sempre realizzato in plastica, ha un peso di non più di 300 g e le sue dimensioni difficilmente superano i 15 x 10 x 10 cm. Con la sua forma a scatoletta quadrata o rotonda, il rilevatore gas è sempre costituito dai medesimi elementi.
Solitamente in plastica, il corpo macchina rappresenta lo scheletro del rilevatore gas dentro cui si vanno a collocare tutte le parti che lo compongono. Di norma costituito da un semiconduttore a base di biossido di stagno (Sn02), il sensore sfrutta un principio elettrochimico per cui viene costantemente tenuto al caldo tramite una resistenza. Così facendo, finché nell’ambiente c’è solo ossigeno non succederà nulla, qualora invece dovesse esserci anche qualche altra sostanza gassosa sarà rilasciata una quantità di elettroni tale da far aumentare la concentrazione percepita.
Essendo collocato all’interno del corpo macchina, il sensore gas non potrebbe mai analizzare l’aria dell’ambiente circostante senza le griglie di aerazione, le quali rappresentano il canale d’ingresso di tutte le sostanze aeriformi presenti nella stanza. Al centro del rilevatore gas è situato un pulsante, spesso denominato “test”, il quale di norma serve a far eseguire all’apparecchio un’autodiagnosi, ovvero una verifica del suo stato con lo scopo di garantirne il corretto funzionamento.
Si tratta di un dispositivo facilmente posizionabile e talvolta trasportabile, poiché piccolo e leggero
Sopra al pulsante, in posizione centrale, 3 spie luminose mostrano lo stato attuale del rilevatore gas. Tra queste di solito vi è un led per indicare che esso è acceso e operativo, un altro per gli errori e i malfunzionamenti e uno per quando entra in allarme. Proprio perché ogni spia ha un significato specifico, non è raro trovarne più di una accesa nello stesso momento. Per esempio, quando quella di allerta è attiva lo è necessariamente anche quella di operatività, poiché l’allarme si aziona solo a rilevatore di gas metano acceso e correttamente funzionante.
Elemento immancabile in qualsiasi rilevatore gas è l’altoparlante contraddistinto da una serie di forellini da cui esce il segnale sonoro di allerta. La tipologia di suono emesso varia da un modello all’altro, ma in ogni caso esso è sempre molto forte, in modo da poter essere udito anche a diversi metri di distanza, persino se stiamo dormendo o siamo indaffarati a fare altro, dunque nei momenti in cui siamo maggiormente vulnerabili. Talvolta a indicare lo stato d’allarme non ci pensano solo l’apposita spia e l’altoparlante, ma anche una potente luce, la quale, essendo stroboscopica o quantomeno lampeggiante, rappresenta un segnale visivo talmente evidente da risultare talvolta abbagliante.
Tipologie e funzionalità
Nonostante il rilevatore gas metano sia uno strumento con poche funzioni, può presentarsi in diverse forme che variano in base ad alimentazione, posizionamento e tecnologie supportate. Tra le varie tipologie vi sono modelli
- Con cavo
- A batteria
- A parete
- Portatili
- Wireless
- Con sms di allerta
- Con elettrovalvola
Per funzionare un rilevatore gas con cavo necessita della corrente elettrica, per questo è dotato di un filo di alimentazione di una certa lunghezza per consentire da un lato di posizionare correttamente l’apparecchio, dall’altro di fargli raggiungere una presa a muro. Alcuni modelli, pur basandosi su alimentazione elettrica, sono sprovvisti di filo e possiedono solamente una spina direttamente attaccata al corpo macchina. In questi casi non si potrà scegliere una collocazione in alto, ma ci si dovrà accontentare di collegarlo a una qualsiasi presa solitamente situata a pochi centimetri da terra.
Non è raro in un rilevatore gas con cavo trovare la possibilità di inserire delle pile di backup con cui tenere in funzione il dispositivo per qualche ora in caso di blackout elettrico. Tali versioni non vanno però confuse coi modelli a batteria, nei quali l’alimentazione a corrente non è prevista e il cui funzionamento dipende esclusivamente dalla presenza di una o più batterie. Solitamente occorre avvalersi di pile usa e getta, ma in alcuni casi si possono trovare batterie ricaricabili, le quali non vanno rimosse, ma periodicamente ricaricate semplicemente collegando un cavo allo strumento.
Un rilevatore gas a parete può avere un’alimentazione a corrente o a batteria ma in ogni caso è progettato per essere collocato sul muro di una stanza. In contrapposizione a questa tipologia esistono delle versioni portatili, dette “cercafughe”, le quali, essendo alimentate con pile, sono strutturate in modo tale da agevolarci nella ricerca di una possibile perdita, poiché possono essere tenute in mano e portate ovunque. Alimentazione e posizionamento a parte, vi sono strumenti con tecnologie extra le quali permettono interessanti funzioni aggiuntive.
Alcuni modelli possono essere collegati al proprio sistema antifurto domestico
Il rilevatore gas wifi è dotato di connettività wireless, la quale consente di collegarlo alla rete internet di casa tramite wi-fi. Tale collegamento permette di controllare a distanza lo stato dell’apparecchio e in alcuni casi offre la possibilità di essere avvisati sul telefono da un’apposita applicazione in caso di allerta. Talvolta questi rilevatori di gas metano, proprio grazie alla connettività wi-fi di cui sono dotati, consentono non solo di avere in casa propria più di un dispositivo, ma anche di mettere in comunicazione tra loro ognuno di essi o di connetterli tutti direttamente al proprio antifurto.
Tutti i sistemi di allarme di qualsiasi genere possono scattare sia quando ci troviamo in casa che non. Un rilevatore gas con sms di allerta è pensato per avvisare l’utente tramite un sms. In tal modo non è importante dove ci si trova, si può essere anche a chilometri di distanza, ma un messaggio sul cellulare provvederà a raggiungerci tempestivamente e risolvere il problema. Ciò è possibile grazie a un modulo GSM montato all’interno del corpo macchina, per cui, inserendo una scheda SIM di quelle usate per i cellulari, esso sarà in grado di inviare un sms al numero da noi indicato in fase di impostazione.
Certi rilevatori di gas, pur funzionando come qualsiasi altro, hanno una funzionalità in più data dalla combinazione con un’elettrovalvola da collegare non solo al dispositivo ma anche a valle del proprio contatore. Qualora scattasse l’allarme essa si attiva chiudendone il flusso, interrompendo così qualsiasi erogazione in caso di perdite. In questi casi diventa fondamentale arieggiare la stanza e poi ricordarsi di andare a sbloccare manualmente l’elettrovalvola, altrimenti nonostante la valvola del contatore sia aperta non saremo comunque in grado di metterci ai fornelli in cucina.
Corretto modo d’uso
Per comprendere come funziona un rilevatore di gas basta consultare il piccolo libretto di istruzioni incluso nella confezione originale. Pur essendo tanti i modelli in commercio, il funzionamento segue quasi sempre i soliti step
- Posizionare adeguatamente il dispositivo
- Collegare alla corrente o inserire le pile
- Attendere la fine del riscaldamento
- Un volta acceso, controllare lo stato
Per prima cosa si colloca lo strumento in una posizione corretta rispetto alla sostanza da rilevare, quindi o più vicino al pavimento o a poca distanza dal soffitto. Se si tratta di un rilevatore gas a parete è possibile fissarlo saldamente al muro avvalendosi di viti e tasselli inclusi nella confezione, se invece si tratta di una versione portatile basterà semplicemente afferrarlo. Dopo averlo posizionato, per mettere in funzione l’apparecchio occorre alimentarlo, dunque nel caso di un prodotto con cavo basterà attaccarlo alla presa elettrica, mentre in caso di modello portatile sarà sufficiente inserire le batterie.
A questo punto il rilevatore gas metano si accenderà, ma non sarà subito pronto all’uso, poiché dovrà prima eseguire il riscaldamento del sensore fughe gas attraverso una resistenza. Tale fase viene ripetuta ogniqualvolta viene acceso l’apparecchio ed è fondamentale per un corretto funzionamento. Il sensore metano infatti per svolgere adeguatamente il suo compito necessita di essere riscaldato e tenuto al caldo in modo da innescare una reazione chimica in caso di contatto con alcune sostanze gassose.
All’accensione il dispositivo necessita di 3 minuti per essere operativo
Superata la fase di riscaldamento, il rilevatore gas cucina è pronto per essere utilizzato, ma occorre assicurarsi del suo funzionamento corretto dando un’occhiata alle spie collocate sul suo frontalino. In generale se acceso e senza errori sarà illuminata solo quella di accensione. Ogniqualvolta viene riscontrata un’eccessiva concentrazione gassosa invece scatterà la fase di allarme, in cui si illuminerà l’apposita spia di allerta e il rilevatore emetterà un forte suono. Esso, avendo una pressione sonora di almeno 85 dB a distanza di 1 metro, può essere alquanto fastidioso, specie se prolungato nel tempo, per questo motivo nella maggior parte dei modelli basterà premere il pulsante sul frontalino quantomeno per silenziarlo.
Se invece ci si sta chiedendo come disattivare rilevatore gas metano occorre sapere che lo stato di allarme non cesserà finché i livelli rilevati nell’ambiente non torneranno a essere nella norma. Dunque silenziare l’altoparlante non è sufficiente, bisogna necessariamente fare qualcosa. In caso di falso allarme, basta scollegare lo strumento dall’alimentazione o rimuovergli le batterie, se invece il pericolo è concreto occorre abbassare la concentrazione gassosa nell’ambiente circostante. Per farlo bisogna assicurarsi di
- Spegnere sempre tutte le fiamme libere, fornelli, sigarette e candele
- Disattivare tutti gli apparecchi a gas, il piano cottura e lo scaldabagno
- Non accendere in alcun caso la luce o alcun tipo di dispositivo elettrico
- Chiudere attentamente e prima possibile la valvola del contatore
- Aprire subito porte e finestre per far arieggiare rapidamente la stanza
- In caso di forte perdita, procedere ad abbandonare l’abitazione
- Chiamare i soccorsi e spiegare l’accaduto solo dopo essere usciti
Non bisogna lasciarsi prendere dal panico, ma piuttosto adottare un comportamento consono finalizzato a proteggere se stessi e la propria casa. Così facendo, non si creeranno scintille, si scongiurerà il rischio di incendi e si sarà fatto un uso appropriato del rilevatore gas, il cui scopo è proprio quello di renderci consapevoli della situazione di pericolo e darci il tempo e la possibilità di intervenire, metterci al sicuro ed evitare incidenti che potrebbero rivelarsi più ingenti o non facilmente gestibili.
Rilevazione e posizionamento
Per scegliere dove posizionare rilevatore gas occorre verificare la tipologia del proprio impianto, in particolare se è a metano o a GPL, e in base al tipo posizionarlo di conseguenza al fine di ottenere un riscontro rapido e corretto. Essendo il GPL un composto pesante, esso in caso di fuoriuscita tenderà sempre ad andare verso il basso, pertanto per riscontrarlo adeguatamente e prontamente sarà necessario collocare il dispositivo a circa 30 cm dal pavimento e possibilmente con una distanza dalla fonte tra 1 e 4 metri.
Combustibile | Altezza | Distanza | Temperatura |
---|---|---|---|
Metano | 30 cm dal soffitto | 1 – 4 m | -10 – 40° C |
GPL | 30 cm dal pavimento | 1 – 4 m | -10 – 40° C |
Biogas | 30 cm dal soffitto | 1 – 4 m | -10 – 40° C |
Butano | 30 cm dal pavimento | 1 – 4 m | -10 – 40° C |
Propano | 30 cm dal pavimento | 1 – 4 m | -10 – 40° C |
Se invece il proprio impianto è a metano, come nella maggior parte delle abitazioni al giorno d’oggi, lo strumento andrà posizionato a circa 30 cm dal soffitto e distante dalla fonte dagli 1 ai 4 metri. Oltre a decidere se collocarlo in alto o in basso in base al tipo di sostanza da rilevare, occorre posizionarlo in modo tale da non limitarne o comprometterne la funzionalità.
Per un corretto funzionamento il rilevatore fughe gas non deve mai essere coperto o inserito in luoghi angusti, come angoli, armadi o coperto da tende e dovrebbe stare lontano da porte, finestre, fonti d’acqua e di calore, poiché il suo sensore gas cucina è suscettibile a forti oscillazioni di temperatura e umidità. In condizioni ottimali esso dovrebbe trovarsi in un ambiente con temperatura compresa tra i -10 e 40° C e un’umidità tra lo 0 e il 95%.
Capire come trovare una perdita di gas è alla portata di chiunque, infatti nella maggior parte dei casi basterà prestare attenzione a odori sospetti e ai tipici sintomi di intossicazione. Se invece si avessero ancora dei dubbi, basterà fare alcune verifiche. Per prima cosa occorre controllare periodicamente insieme a un tecnico specializzato che il proprio impianto sia a norma e correttamente mantenuto. Accertato ciò, è consigliabile chiudere la valvola del contatore e controllare il suo schermo, poiché, se nonostante il blocco continua ad aumentare il valore riportato, significa che c’è sicuramente una perdita e anche ingente.
I modelli portatili talvolta includono un comodo laccetto da assicurare al polso
Se il contatore continua a consumare anche dopo averlo bloccato, è bene chiudere gli ugelli di tutti gli apparecchi a lui collegato, in modo da poterli analizzare singolarmente. Un metodo molto usato e alla portata anche dei non addetti ai lavori è quello del sapone, per cui applicando del detergente liquido sulla conduttura sospetta si osserva la sua reazione. Se non succede nulla, non c’è nessuna perdita da quel tubo, se invece incominciano a formarsi delle bolle, quello è il chiaro segnale di una fuoriuscita in corso.
Ovviamente se non si è in grado di rintracciare la fuga o se si hanno ancora dei sospetti è sempre bene chiamare i Vigili del Fuoco. Altro metodo per individuare le perdite è quello di pressurizzare la zona sospetta con azoto secco o aria compressa, ma può risultare complicato ai più. Il miglior modo per proteggersi in questi casi è prevenire acquistando un rilevatore fughe di gas da tenere negli ambienti in cui si trovano contatore, caldaia, stufe e fuochi.
Sostanze e pericolosità
Lo scopo dei rilevatori gas è quello di rilevare e segnalare l’eccessiva presenza di sostanze combustibili, ovvero non tossiche per l’uomo ma infiammabili. Tra queste vi è il metano e i composti gassosi liquefatti come GPL (acronimo di “Gas di Petrolio Liquefatti”), butano e propano. Il dispositivo di norma non è in grado invece di individuare prodotti incompleti della combustione, quali il monossido di carbonio (CO), per riscontrare il quale serve un rilevatore monossido di carbonio, assolutamente da installare in caso si abbiano in casa stufe e camini alimentati a legna, carbone e kerosene.
Per analizzare l’aria presente nell’ambiente e segnalare eventuali concentrazioni eccessive il rilevatore gas possiede un sensore gas metano in grado di riconoscere più sostanze gassose per uso combustibile. I nostri impianti domestici sono per la maggior parte a metano, altri invece a GPL. Questi ultimi si basano su una sostanza composta da una miscela di butano e propano conservata in forma liquida e sotto pressione dentro a speciali bombole che vanno periodicamente rifornite.
LIE e LEL, ovvero Lower Explosive Limit, sono acronimi che si riferiscono al medesimo valore
Il GPL rispetto all’aria ha una densità superiore a 0,8, dunque pesando di più tende ad accumularsi sul pavimento e, se non trova un’apertura verso l’esterno, rischia di andare a saturare eventuali scantinati sottostanti. Il metano invece rispetto all’aria ha una densità di 0,55, quindi inferiore, che lo fa risultare più leggero, per questo quando liberato tende ad andare verso l’alto, ragion per cui se trova una finestra aperta uscirà da solo senza problemi. Entrambi in natura sono inodore, ma per disposizione di legge sono odorizzati con sostanze dal sentore forte e persistente al fine di renderli percepibili all’olfatto.
Combustibile | Limite Inferiore di Esplosività | Densità rispetto all’aria |
---|---|---|
Metano | 5% | 0,55 |
GPL | 1,7% | 2,01 |
Butano | 1,8% | 2,11 |
Propano | 2,1% | 1,55 |
Alla base del funzionamento di un rilevatore di gas vi è la taratura dello strumento, il quale è impostato per entrare in allerta qualora riscontri il raggiungimento di una determinata soglia di certi tipi di concentrazioni gassose. Tale soglia si basa sul Limite Inferiore di Esplosività, detto anche LIE, ovvero il valore espresso in percentuale della quantità minima di sostanza gassosa necessaria a innescare un’esplosione. Si tratta di una soglia diversa per ogni sostanza, ognuna delle quali si differenzia proprio a causa delle diverse caratteristiche fisiche e chimiche.
Ogni rivelatore gas ha una diversa sensibilità di intervento solitamente tarata a minimo 5 e massimo 10% LIE, dunque lo strumento entrerà in allarme al superamento della soglia prestabilita. Lo scattare dell’allerta non va visto come la certezza che ci sia un incendio in corso, ma piuttosto come una semplice segnalazione del fatto che in quel momento vi è una probabilità più o meno alta che si verifichi un’esplosione e di conseguenza è necessario verificare personalmente e attuare le procedure di messa in sicurezza.
Cura e manutenzione
Per assicurare al rilevatore gas una lunga vita fatta di rilevazioni corrette occorre attenersi a quanto indicato sul libretto di istruzioni. Per prima cosa posizionarlo in modo tale non solo da riscontrare adeguatamente eventuali concentrazioni gassose, ma anche da preservare il suo sensore, il quale è alquanto suscettibile a sbalzi di temperatura e umidità. In generale è buona norma evitare tutte quelle posizioni in cui potremmo raggiungerlo facilmente durante le faccende domestiche, poiché l’uso di detergenti nelle sue vicinanze potrebbe comprometterne il funzionamento se non la sensibilità.
È vero che alcuni rilevatori gas metano hanno un corpo macchina con certificato un certo grado di protezione IP (International Protection) definito nella normativa CEI 70-1, ciò però non giustifica la scarsa preoccupazione nei confronti dell’acqua. Infatti solitamente un rilevatore perdite gas ha certificazione IPX2, ovvero è protetto da acqua gocciolante con angolo di 15°. Ciò vuol dire che l’apparecchio può tollerare piccole gocce d’acqua purché lo colpiscano indirettamente e in quantità limitata.
La certificazione IP non è la sola presente in questo genere di dispositivi ma anzi essa è solitamente accompagnata da altre sigle spesso indicate sulla confezione originale del prodotto e in ogni caso sempre riportate all’interno del suo libretto di istruzioni. Tali diciture fanno riferimento a marchi di sicurezza, certificati di conformità e normative, quali
- Certificati CE e ROHS
- Certificato Obbligatorio Cina (CCC)
- Normativa CEI EN50194-1:2009
- Certificato IMQ-CIG
- CEI 70-1
- IP
Qualunque protezione e certificazione abbia, nulla potrà contro la polvere, la quale nel tempo inevitabilmente entrerà nel rilevatore gas attraverso le griglie di aerazione. Per questo motivo è bene periodicamente spolverarlo con un panno asciutto, facendo sempre attenzione a non mandare la polvere all’interno del dispositivo. Altri elementi il cui uso è meglio evitare nelle sue vicinanze sono alcool, solventi e colle al fine di non compromettere il sensore di gas o il suo grado di sensibilità e di non farci prendere spaventi inutili generando falsi allarmi.
A tal scopo è consigliato far eseguire al rilevatore gas un test all’incirca una volta al mese in modo da accertarsi del suo corretto funzionamento. Premendo l’unico pulsante di cui dispone verrà avviata una semplice autodiagnosi, la quale consiste nel far illuminare tutte le spie e far suonare l’altoparlante per qualche secondo. Solo così si avrà la certezza che in caso di problemi il dispositivo lo segnalerà con l’apposito led e in caso di allarme si attivino spia e sirena.
Sostituire periodicamente le pile stilo nei modelli portatili, meglio almeno ogni 2 anni
Oltre a usare il pulsante di test è possibile fare una prova pratica collocando di fronte al rilevatore gas un accendino acceso o spruzzandoci sopra una bomboletta di gas-test, la quale talvolta è presente in dotazione nella confezione originale o altrimenti acquistabile presso un qualunque negozio di ferramenta. In questo caso il rilevatore di gas seguirà un comportamento corretto entrando in allerta, anche se noi sappiamo che non c’è alcun pericolo imminente e dunque si tratta di un falso allarme.
Anche se ci sembra tutto a posto, è sempre buona norma ogni tanto controllare lo stato delle spie. Se quella di accensione è illuminata significa che il rilevatore gas è correttamente alimentato, se però si accende anche quella di malfunzionamento vuol dire che si è verificato un errore e l’apparecchio non sta lavorando come dovrebbe. In tal caso occorre controllare se sono riportati numeri o sigle sullo schermo, qualora ne abbia uno, altrimenti bisogna necessariamente ricorrere al manuale di istruzioni.
Recensioni dei migliori rilevatori gas
1. Ourjob YK-818-1
In giardino o nella stanza accanto, sarà impossibile non accorgersi del rilevatore di gas Ourjob YK-818-1, con allarme sonoro, vocale e luminoso che si attivano al riscontro di elevate concentrazioni di 6 sostanze, consentendo pure di sapere l’entità della loro presenza attraverso uno schermo LED.
Metano, butano, propano, alcano, olefina e arene, queste sono le sostanze che è in grado di controllare in tempo reale Ourjob YK-818-1. Nonostante funzioni tramite elettricità e sia grande solo 9,1 x 13,2 x 3,9 cm per 249 g, avvalendosi di 2 viti e 2 tasselli inclusi nella confezione originale è possibile fissare saldamente al muro il suo vano posteriore. Così si potrà sostituire all’occorrenza la batteria di backup da 9V necessaria a mantenerlo operativo anche in caso di blackout.
Per capire in quale modalità di funzionamento si trova tra le 4 di cui dispone basterà guardare lo stato delle spie “Power”, “Fault” e “Alarm” e le cifre indicate sul piccolo schermo LED, il quale riporta l’esatto valore rilevato. In caso di allarme sarà impossibile non accorgersene, sia grazie a un forte avviso emesso a 85 dB e accompagnato da un messaggio vocale, sia per merito della luce stroboscopica posta sulla sommità del rilevatore gas, la quale inizierà a lampeggiare.
2. D Modun BRJ-502
Quando si tratta di collocare qualcosa su una parete di casa si cerca sempre di farlo preservandola il più possibile, dunque evitando tutto ciò che possa rovinarla. Con D Modun BRJ-502 non sarà necessario inserire nel muro viti e tasselli, poiché per posizionarlo basta inserirlo in una qualsiasi presa elettrica.
Lo spazio occupato da D Modun BRJ-502 è ridotto al minimo, per via delle dimensioni di 12,1 x 6,9 x 7,2 cm ma anche per il suo speciale design “presa a muro” che consente di collegarlo direttamente alla presa di alimentazione a parete, senza mai sovraccaricarla meccanicamente, poiché questo rilevatore gas realizzato in plastica ABS ignifuga pesa solo 141 g. Proprio per via del suo speciale design non sarà necessario arrampicarsi per posizionarlo correttamente.
Il dispositivo può rimanere acceso 24 ore su 24, poiché, pur essendo alimentato tramite elettricità, consuma soli 2 W, ovvero talmente bassi da non incidere sulla bolletta della luce. Il piccolo display LED con una cifra indica l’entità della perdita, da un minimo di 1 a un massimo di 9. Tale valore, finché sotto il 3, è ritenuto accettabile, al di sopra invece scatta l’allarme attraverso luce stroboscopica e segnale sonoro, i quali si intensificano sempre più a fronte di un maggiore livello d’allerta.
3. Abus GWM100ME
Linee essenziali e semplicità d’uso sono alla base di Abus GWM100ME rilevatore gas, il quale attraverso 3 spie è in grado di indicare il suo stato di funzionamento. In caso di allarme, oltre ad attivarsi l’apposito led, verrà emesso un forte segnale sonoro, facilmente disattivabile con un pulsante.
A una rapida occhiata con le sue dimensioni contenute di 11,5 x 7,5 x 3,6 cm per 330 g di peso può sembrare una semplice scatoletta di plastica, in realtà nell’essenzialità delle sue linee Abus GWM100ME racchiude un sensore semiconduttore per rilevare la presenza di metano, butano e propano. Pur trovandosi all’interno del corpo macchina, attraverso delle griglie di aerazione collocate lateralmente esso riuscirà ad analizzare l’aria nella stanza.
Per alimentare il rilevatore gas occorre collegarlo alla rete elettrica da 220 V tramite il cavo provvisto di spina italiana a 2 poli. A quel punto emetterà un suono e il led “Power” comincerà a lampeggiare per 3 minuti, il tempo di mettersi in funzione. Una volta attivo, la spia resterà stabilmente verde e l’apparecchio inizierà a fare il suo lavoro, segnalando eventuali perdite con un lampeggiamento del led “Alarm” e tramite un segnale acustico da 85 dB a distanza di 1 metro, con possibilità di silenziarlo all’occorrenza premendo il tasto “Test”.
Opinioni finali
Data la sua essenzialità nell’aspetto e nelle funzioni, può sembrare facile capire quale scegliere in mezzo a tanti modelli di rilevatore gas presenti sul mercato. Tra questi ce ne sono per tutte le tasche e tutte le esigenze, andando dai prodotti da installare sulla propria parete di casa a quelli che si attaccano a una presa o che possono essere tenuti in mano per cercare eventuali perdite. Fare la scelta giusta non è impossibile, si tratta di valutare come si intende usarlo e dove si pensa di installarlo e di controllare se magari c’è qualche sconto sul prezzo di listino.
Ricevere istruzioni chiare è importante, specie quando è a rischio la propria sicurezza. Il rilevatore gas Ourjob YK-818-1 offre la migliore indicazione di allerta sul mercato sfruttando un potente segnale sonoro da 85 dB combinato a un messaggio vocale per informare sul tipo di pericolo riscontrato. Se ciò non bastasse, lo stato di allarme sarà chiaramente visibile sia con l’illuminarsi dell’apposita spia sul frontalino, ma soprattutto grazie al lampeggiamento della luce stroboscopica collocata sulla sommità, la quale risulta ben visibile con qualsiasi condizione di illuminazione.
Trovare la posizione ideale per il proprio rilevatore gas non è mai stato così facile con D Modun BRJ-502, il dispositivo in grado di garantire non solo uno tra i migliori rapporti qualità-prezzo, ma anche il miglior posizionamento possibile. Non sarà necessario incollarlo o avvitarlo alla parete col rischio di fare danni, ma basterà inserirlo in una qualsiasi presa a muro. In tal modo lo si avrà sempre a portata di mano e lo si potrà collegare e scollegare ogni volta che si vuole, senza correre il rischio di danneggiarlo durante le faccende domestiche.
Chi non vuole scervellarsi a comprendere valori e sigle, può affidarsi a Abus GWM100ME, il rilevatore gas di fascia alta in grado di garantire la migliore praticità d’uso grazie alle sue linee essenziali. Basta collegarlo all’alimentazione elettrica e con uno sguardo sarà possibile capire subito se funziona correttamente, se ci sono errori o allerte in corso. Qualora rilevasse livelli eccessivi di metano, avviserà prontamente non solo tramite le spie, ma anche attraverso un allarme sonoro, che sarà possibile mutare semplicemente premendo l’unico tasto di cui è dotato.
La presenza di sconti e offerte può essere un’ottima occasione per invogliare all’acquisto di prodotti di fascia alta al miglior rapporto qualità-prezzo. Così con una minima spesa si potrà investire in un rilevatore gas dotato di funzionalità aggiuntive, quali la possibilità di inviare sms in caso di allarme e di interrompere l’erogazione del contatore in caso di perdita tramite un’elettrovalvola a esso collegata. Tali extra se non in offerta potrebbero costare di più ma garantiranno il massimo in termini di sicurezza anche quando non si è in casa.
Quale rilevatore gas scegliere? Classifica (Top 3)
Prodotto | Offerta | Sconto | Voto |
---|---|---|---|
Domande frequenti
- Può essere installato su una barca?
-
Nulla vieta di installarlo su una barca, purché ci siano le condizioni giuste, ovvero un impianto elettrico adeguato e la possibilità di posizionarlo correttamente all’interno della cabina.
- Riesce a verificare la presenza di radon?
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Non ne è in grado, poiché questo tipo di rilevatore gas è progettato per riscontrare la presenza di alte concentrazioni di combustibili, come metano e GPL. Il radon invece, essendo una sostanza gassosa e radioattiva, necessita di uno strumento apposito per essere rilevato.
- È in grado di localizzare una perdita?
-
Dipende dal tipo di strumento. Nel caso di un modello a parete, esso segnalerà solo la perdita senza riuscire a indicarne l’esatta origine. Se invece il prodotto è portatile, basterà tenerlo tra le mani camminando, ed entrerà in allarme solo in zone con concentrazione gassosa sopra la norma.
- Può essere adagiato in posizione orizzontale su un pensile della cucina?
-
Attenendosi alle istruzioni, il rilevatore gas andrebbe posizionato sempre in verticale e in modo da far circolare l’aria liberamente su ogni lato, base compresa. La collocazione in orizzontale su pensile non è impraticabile, ma, andando a ostruire una delle griglie di aerazione, potrebbe limitare la capacità di rilevazione del sensore.
- Rileva anche i gas soporiferi usati dai ladri?
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Purtroppo no, non solo perché le sostanze utilizzate durante le rapine hanno una consistenza diversa da metano e GPL, ma anche perché per assolvere al loro scopo ne viene usata solo una piccola quantità. Per questi motivi per rilevarle esistono strumenti specifici.
- Funziona se attaccato all’accendisigari della propria auto?
-
Stando ai manuali di istruzioni, il dispositivo dovrebbe essere alimentato tramite corrente elettrica attraverso una presa a muro o sfruttando delle batterie. Nulla vieta di farlo alimentare dalla propria automobile, a patto di avere un voltaggio adeguato e una presa adattatore in grado di convertire la spina tradizionale in una per accendisigari.
- Il segnale sonoro emesso può essere catturato da un sistema di allarme?
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No, l’antifurto non può riconoscere il suono del rilevatore gas, piuttosto quest’ultimo può essere integrato col sistema di allarme della propria abitazione o via cavo o tramite connessione wi-fi.
- Si può regolare la sensibilità dello strumento?
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Non è possibile calibrare la sensibilità dello strumento, poiché esso è tarato direttamente dalla casa produttrice, che gli conferisce una soglia di sensibilità LIE solitamente intorno al 5%, sopra la quale scatterà subito lo stato di allerta.