Recensione Pro-Ject 13416 Primary
Ideale per i neofiti del mondo dei giradischi vinile che tuttavia prediligono la modalità manuale, Pro-Ject 13416 Primary è semplicissimo da installare e ancor più da utilizzare, dal suono estremamente equilibrato e pulito, senza però far rinunciare al fascino di svolgere ogni operazione come una volta, senza l’aiuto della tecnologia moderna.
Per gli appassionati del vintage che desiderano rivivere il passato non solo nell’ascolto del vinile, ma anche nell’utilizzo manuale del giradischi stesso, Pro-Ject 13416 Primary si presenta come un ottimo modello da cui partire anche per i più inesperti. Già quasi completamente assemblato all’arrivo, basterà rimuoverlo dall’imballaggio, apportare alcuni piccoli e semplici ritocchi e posizionare la puntina sul primo solco del vinile per far partire la musica, con l’unico accorgimento di spostare il braccio appena il disco sarà terminato.
La cinghia di trazione è in silicone, facile da montare, efficace nella trasmissione del movimento, silenziosa e posta all’esterno del piatto, dettaglio che non influisce sulle sue prestazioni ma potrebbe risultare un ulteriore pregio estetico per chi ama sapere come funzionano i meccanismi che mettono in moto i propri apparecchi. Lo stabilizzatore di velocità del motore e la base in teflon del perno centrale – realizzato in acciaio e bronzo – assicurano una rotazione costante e stabile.
Stabilità e funzionalità
Il piatto di rotazione è in MDF, materiale che conferisce grande stabilità e non amplifica le vibrazioni e i rumori esterni, ed è integrato con un tappetino in feltro. Il braccio di lettura è dritto e lungo 22 centimetri, e anche se deve essere posizionato e rimosso manualmente dal vinile, la sua testina è già pre-assemblata e monta un’efficientissima puntina in zaffiro, il contrappeso e il dispositivo antiskating del braccio sono già preimpostati, lasciandoci solamente il compito di muoverlo con delicatezza all’inizio e alla fine della riproduzione.
Realizzato in legno, risulta estremamente leggero e maneggevole – senza dimenticare che il legno assorbe pochissime vibrazioni – mentre la particolarità di avere solamente tre piedini di appoggio può risultare uno svantaggio, quando invece si tratta di una soluzione ottimale per rendere Pro-Ject 13416 Primary stabile anche nell’eventualità che non si riesca a trovare in casa una superficie perfettamente piana e liscia su cui appoggiarlo.
Supporto e amplificazione
Le velocità di riproduzione disponibili sono due, e necessitano di essere impostate manualmente: è sufficiente far scorrere la cinghia di trazione lungo l’anello più stretto della puleggia esterna quando si vuole ascoltare un 45 giri, e spostarla sull’anello più largo nel caso dei 33 giri. Si può quindi dire che la cappa antipolvere risulti particolarmente importante quando si parla di Pro-Ject 13416 Primary, poiché i meccanismi solitamente protetti dal piatto si trovano all’esterno, ed è importante che non vengano urtati.
Per quanto riguarda l’amplificazione, si possono trovare in dotazione dei cavi RCA placcati in oro. Non è presente una pre-amplificazione integrata, perciò sarà necessario procurarsi sia un amplificatore che delle casse o un impianto stereo per poter ascoltare la propria musica. Quello che a prima vista potrebbe risultare come un inconveniente, ci dà invece un’ottima occasione per poter esplorare il mondo dell’amplificazione, testare diverse marche e modelli, ed essere quindi in grado di scegliere il dispositivo che preferiamo, per essere certi di avere l’impianto audio perfetto.
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