Confronto delle morse da banco migliori
- Corpo in solida ghisa e trattamento anticorrosione
- Dotata di base girevole per la massima versatilità
- Permette serraggio fino a una profondità di 85 mm
- Le morbide viti filettate hanno una lunga durabilità
- Utilizzabile anche per impieghi intensi e impegnativi
- Può esercitare pressione di serraggio di 2200 kg
- Fatta interamente in acciaio, infrangibilità assicurata
- Dotata di serraggi specifici per tubature di metallo
- La doppia guida protegge da danni e sporcizia
Come scegliere una morsa da banco
Indice
Caratteristiche e tipologie
La difficoltà maggiore che ogni hobbysta deve invariabilmente affrontare, su qualunque livello operativo e su qualsiasi tipologia di materiale egli stia intervenendo, riguarda principalmente l’ottenimento del più alto grado di precisione possibile riguardante la lavorazione dei pezzi facenti parte del progetto in cui si è cimentato.
Perseguire la maggior accuratezza, però, è imprescindibile dalla possibilità di tenere ben fermo l’oggetto sul quale si sta intervenendo: i metodi che permettono di raggiungere tale risultato sono molteplici, ma tra i più efficaci e utilizzati c’è senza dubbio l’impiego di una morsa da banco.
Le più piccole vengono utilizzate anche nel campo dell’elettronica di precisione
Le morse da banco, infatti, consentono di fissare un elemento all’interno di due ganasce, le quali possono essere strette dall’operatore in base all’esigenza del momento. Il lavoratore in questione, agendo su un’apposita leva a manubrio, attiva la rotazione di una vite interna, con filettatura di tipo ACME, o trapezoidale, tipica degli utensili preposti a trasformare un moto rotatorio in un moto lineare.
Tale movimento fa scorrere la ganascia mobile entro guide rettificate fino a ottenere la pressione necessaria a mantenere ben saldo il pezzo. Ciò permette, dunque, di poter procedere a diverse operazioni con la dovuta precisione, tra cui, ad esempio, taglio, incollaggio, rifilatura, saldatura, foratura o smerigliatura.
Ovviamente, però, sono parecchie le possibili applicazioni, pertanto la miglior morsa da banco dovrà avere delle caratteristiche adeguate. La prima distinzione al riguardo è individuabile in base al tipo di materiale su cui si intende lavorare, dividendo in due categorie tali tipi di utensili, ovvero
- Per legno
- Per operazioni meccaniche
Le morse da banco per legno, come si intuisce facilmente dal nome stesso, sono specifiche per il bloccaggio di elementi lignei, presentando un corpo e delle ganasce anch’esse realizzate con lo stesso materiale.
Questo perché il legno, soprattutto quando si parla di essenze particolarmente tenere, se tenuto fermo da ganasce in ghisa o acciaio può essere intaccato, più o meno superficialmente, e nei casi più estremi, si può incorrere anche nella formazione di crepe.
Utilizzando alcuni accorgimenti, come ad esempio l’inserimento di lamine di metallo tenero, tipo alluminio, anche dette mordacchie, o altre parti di legname di scarto tra l’elemento in lavorazione e le ganasce, è possibile lavorare anche con morse per la meccanica professionale. Tuttavia, nel caso in cui ci si dedicasse esclusivamente a tale ambito operativo, sarebbe meglio dotarsi di un apparecchio adeguato.
Per contro, invece, una morsa da banco professionale specifica per le lavorazioni meccaniche e per industria consentirà di serrare pezzi metallici, lisci o zigrinati, con una pressione decisamente più elevata, permettendo quindi di operare poi con la necessaria precisione.
Va da sé, dunque, che una morsa da banco migliore di tale genere può esercitare un’azione di chiusura più efficace rispetto a quella necessaria per lavorare essenze legnose, poiché dovrà permettere all’operatore di bloccare saldamente l’elemento, qualunque sia il tipo di lavorazione in programma, comprese quindi torsioni, tagli e limature.
A livello generale, comunque, è possibile affermare che le morse da banco concepite per la meccanica, ovvero quelle più comunemente utilizzate anche nell’ambito del bricolage, presentano una versatilità più spiccata.
Specifiche strutturali
Quando l’operatore avrà stabilito quali sono le sue effettive esigenze e, quindi, su quale tipo di morsa da banco specifica egli vorrà orientare il proprio acquisto, sarà bene prendere in considerazione alcune caratteristiche strutturali.
Queste potranno definire le qualità prestazionali del modello in questione, permettendo di capire quale scegliere e comprare, oltre che delineare aspetti riguardanti il rapporto qualità prezzo, la sicurezza di utilizzo e la capacità di fissare con più o meno pressione le parti in lavorazione.
Tali criteri riguardano in special modo i materiali con i quali le migliori morse da banco sono realizzate: questi dovranno risultare duraturi, resistenti e non deformabili. Conseguentemente alla materia costruttiva, andranno considerate le variabili ad essa legate, ovvero dimensioni e peso.
Per quanto riguarda la conformazione stessa della struttura fissa, esistono diverse possibilità in commercio, tutte valide e specifiche per un determinato tipo di utilizzo, sia esso professionale o meno.
Sebbene possa risultare banale, è bene rimarcare come tale caratteristica influenzi grandemente la versatilità nel suo insieme, poiché, per esempio, una morsa da banco per legno sarà progettata e realizzata, anche e soprattutto a livello strutturale, appositamente per fissare quel tipo di materiale, non risultando dunque adatta per elementi come tubature in acciaio o parti in ghisa.
Materiale | Caratteristiche |
---|---|
Legno | Sono i modelli ormai meno comuni, realizzati interamente in legno e possono offrire una capacità di serraggio limitata agli utilizzi di falegnameria leggera |
Acciaio temperato | Le strutture in acciaio sono mediamente molto resistenti e performanti, con delle ottime capacità operative e un buon grado di sopportazione alle sollecitazioni |
Ghisa cromata o GS, ovvero sferoidale | Le tipologie più adoperate, affidabili, estremamente resistenti anche al calore, indeformabili e trattate per resistere efficacemente all’usura di ogni tipo |
In stretta correlazione con il materiale costruttivo, sia acciaio, ghisa o legno, inoltre, è possibile parlare di alcune specifiche di base riguardanti le dimensioni e il peso delle migliori morse da banco. Se all’interno del mondo del bricolage è quasi sempre meglio ricercare attrezzatura compatta, leggera e, dunque, meno faticosa da usare, per quanto riguarda una morsa da tavolo il ragionamento è opposto.
Quest’ultima, infatti, dovrà risultare sufficientemente pesante e adeguatamente dimensionata per poter essere fissata e bilanciata a dovere, contrastando in maniera efficace le forze contrarie, ad esempio la torsione e la spinta, esercitate dall’operatore sul pezzo in lavorazione.
Una struttura massiccia e ben bilanciata, infatti, risulta fondamentale perché la morsa possa assicurare un’adeguata stabilità durante la lavorazione, oltre a consentire una buona pressione di fissaggio.
È possibile rintracciare sul mercato morse da banco particolarmente compatte, utilizzabili principalmente da artigiani operanti su oggetti molto piccoli, ad esempio gli orafi oppure gli orologiai, ma, per quanto riguarda un tipico impiego amatoriale per il bricolage, le dimensioni delle ganasce dovrebbero rimanere all’interno di un intervallo compreso tra i 20 e i 40 cm di larghezza.
Il peso ideale, da valutare ovviamente in base alle misure dell’intera struttura, non dovrebbe scendere al di sotto dei 9 o 10 kg.
Particolarità delle ganasce
Nonostante l’indubbia importanza rivestita dalle caratteristiche strutturali, sono le ganasce a necessitare di un’analisi approfondita, poiché sono esse il fulcro fondamentale attorno a cui ruota la capacità operativa della miglior morsa da banco.
Queste, in base alla forma e al modo in cui sono state realizzate, potranno definire quanto l’intera attrezzatura, a prescindere dal fatto che sia più o meno economica, risulti adatta a una lavorazione invece di un altra.
Infatti, le ganasce, molto spesso fucinate, ovvero forgiate in un unico pezzo di acciaio o ghisa con il corpo macchina, sono gli elementi mantenenti effettivamente la presa sul pezzo in lavorazione: una rimane fissa, mentre la seconda viene allentata o stretta tramite il movimento impresso dall’operatore alla leva atta ad azionare la vite interna.
Di norma, la maggior parte delle ganasce presentano sulla superficie interna una zigrinatura metallica, grazie alla quale sarà più efficace il serraggio dell’oggetto sul quale si sta intervenendo.
Una morsa da banco professionale costruita in ghisa o acciaio, per merito di tali zigrinature sarà più performante, tuttavia, soprattutto in presenza di materiali friabili o teneri, ad esempio legno e alluminio, potrebbe danneggiarne la superficie.
Perciò, oltre all’utilizzo delle già citate mordacchie, talvolta è possibile applicare coperture in gomma o legno per poter intervenire senza rischi su pezzi più delicati. In aggiunta, vanno citate le differenti forme più comuni che le ganasce possono assumere.
Tipologia | Forma | Utilizzo |
---|---|---|
Parallele | La conformazione più classica, in cui le ganasce sono disposte parallelamente tra loro | Facilmente adattabili a ogni tipo di intervento, ottima versatilità |
A collo d’oca, o disassate | Similari alle tradizionali ganasce parallele, ma realizzate con una leggera curvatura interna | Utilizzate per favorire il bloccaggio di elementi circolari, ad esempio mandrini |
Angolari, o articolate | Hanno apertura ad angolo, possibile grazie a delle cerniere applicate sulla ganascia mobile | Impiegate per lavorazioni di piegatura, tipicamente eseguite da un fabbro |
Per tubature | Dotate di apertura in parallelo, ma con una particolarmente accentuata conformazione a V | Risultano più performanti per mantenere in posizione i tubi |
Con gambo | Hanno un gambo poggiante sul pavimento, il quale permette la battitura con martello | Vengono usate nel campo siderurgico per rifinire i pezzi appena forgiati |
Oltre alla forma della ganascia, occorre prestare attenzione anche ad altre caratteristiche, derivanti principalmente dalla dimensione in larghezza e dalla tipologia della morsa da banco: tali specifiche sono profondità, apertura e pressione di serraggio.
Valutando questi aspetti, dunque, sarà possibile stabilire la versatilità operativa delle morse da banco per quanto concerne la misura massima dei pezzi lavorabili in apertura e la forza applicabile dalle ganasce in fase di chiusura.
La profondità di serraggio è, in parole povere, la distanza effettiva che intercorre tra il filo superiore della ganascia e la base della morsa. Tale valore identifica, dunque, lo spessore massimo dell’oggetto che potrà essere fissato con la morsa e, sebbene possa variare molto da un modello all’altro, per garantire una buona capacità lavorativa non dovrebbe essere inferiore agli 80 o 90 mm.
Allo stesso modo, dovrà essere considerata la dimensione di apertura delle ganasce, ovvero la misura della distanza massima quando la ganascia mobile è completamente aperta. Questa apertura in una morsa da banco varia da un minimo di 100 mm fino a più di 250 mm, nel caso di dispositivi realizzati per uso prettamente professionale.
Le guide di scorrimento sono talvolta chiamate slitte ad accoppiamento prismatico
La pressione di serraggio, invece, diversamente dalle specifiche di apertura, dipende dalla qualità globale della vite interna delle morse da banco, così come dal passo e dall’altezza della filettatura: in generale, tale valore sarà compreso tra i 100 e i 2300 kg.
Ovviamente, più questa grandezza sarà elevata e più la morsa da banco sarà efficace nella chiusura, ma per impieghi amatoriali, di norma, pressioni comprese tra i 300 e i 1500 kg risultano oltremodo sufficienti.
Fissaggio su piano
Dopo aver preso adeguatamente in considerazione le specifiche tecniche riguardanti la struttura e le potenzialità operative della morsa da banco, per assicurarsi di acquistare un modello adatto alle proprie esigenze è necessario valutare anche la stabilità complessiva.
Nonostante la mole dell’utensile, ovvero le sue dimensioni e il peso, correlate alla costruzione in acciaio o in ghisa, siano aspetti cruciali a tal riguardo, sarà bene preoccuparsi anche di come questo potrà essere collegato alla superficie di lavoro utilizzata.
In commercio esistono soluzioni, però piuttosto ingombranti e costose, le quali consistono in banchetti da lavoro già equipaggiati con delle morse da banco professionali. Tali prodotti, tuttavia, sono normalmente destinati a fabbriche e officine meccaniche, risultando quasi sempre eccessive per i tradizionali impieghi da bricolage.
Per un amante del fai da te, infatti, sarà di norma più comodo usufruire di un modello che egli potrà posizionare a piacimento con morsetti da banco all’interno del proprio garage o laboratorio, potendo all’occorrenza anche spostarlo e installarlo in un altro posto.
A livello generale, in ogni caso, dovranno essere presi adeguatamente in considerazione il comfort e la sicurezza durante tutte le fasi della lavorazione.
Nel momento in cui si stabilisce dove e come fissare una morsa da banco, infatti, sarà necessario scegliere una superficie piana e molto stabile: le lavorazioni effettuate prevedranno inevitabilmente che l’operatore eserciti sul pezzo un certo grado di forza e, di conseguenza, il banchetto sottostante dovrà poter restare fermo il più possibile.
Inoltre, il tavolo su cui si andrà a installare la morsa da banco dovrà ovviamente avere una struttura abbastanza solida da poterne reggere il peso. Esistono diversi metodi per fissare le morse da banco, tra i quali è possibile individuare i più comuni, ovvero
- Ventose
- Imbullonatura
- Morsetti a vite
Il metodo con ventose, di norma, è limitato a morse da banco molto piccole, perlopiù impiegate per lavorazioni poco impegnative su pezzi di dimensioni modeste, ad esempio nei lavori di modellismo artigianale oppure di gioielleria.
L’imbullonatura, invece, prevede l’impiego di un bancone già predisposto, in assenza del quale il lavoratore dovrà effettuare dei fori che consentano il passaggio di apposite viti, con bulloni e dadi. Allo stesso modo, talvolta è possibile utilizzare un morsetto da banco o dei supporti di legno su cui avvitare la struttura della morsa da banco professionale.
Quelle per falegnami sono spesso comprese nella dotazione del banchetto da lavoro
Le soluzioni di imbullonatura e avvitamento, tuttavia, pur risultando, se ben realizzate, assolutamente ottime per quanto riguarda la sicurezza e la stabilità, potrebbero creare alcuni disagi, soprattutto nel caso in cui si avesse la frequente necessità di spostare la morsa da banco.
Per tale ragione, molto spesso, sono presenti dei morsetti da banco, o morsetti a vite, integrati nel corpo stesso dell’utensile. Grazie a tali morsetti da banco è possibile fissare in modo sicuro la morsa da banco, ma senza negarsi la possibilità di poterla sganciare e spostare all’occorrenza.
In qualunque caso, comunque, che si ricorra all’imbullonatura oppure a un morsetto da banco, risulta fondamentale effettuare il fissaggio della morsa da banco girevole in una zona atta a consentire un’ampia libertà di movimento all’intorno e su una superficie assolutamente stabile.
Questo aspetto è sempre fondamentale, ma risulta ancora più importante qualora si dovessero svolgere operazioni per le quali si preveda di ribattere i pezzi in ghisa con un martello, di forare o di ricorrere a torsioni con chiavi o altri attrezzi simili.
Funzioni aggiuntive
Se è vero che la versatilità operativa di una miglior morsa da banco è da valutare secondo criteri di solidità e conformazione, sia delle ganasce come del corpo stesso, è altrettanto vero che esistono alcuni elementi accessori da considerare. Infatti, quando presenti, questi ultimi possono aumentare le possibilità lavorative, oltre a incrementare il comfort generale d’impiego.
Non tutti i modelli di morsa da banco, ovviamente, dispongono di simili accessori, giacché tale possibilità è definita soprattutto in base alla fascia qualitativa, professionale o meno, del prodotto, tuttavia è possibile citare alcune delle funzioni più frequentemente rintracciabili, ossia
- Incudine
- Base girevole
- Sgancio rapido
- Ganasce intercambiabili
- Placca di protezione contro gli urti
La presenza dell’incudine in una morsa da banco risulta piuttosto utile, specialmente nei casi in cui si eseguano di frequente operazioni di piegatura, rifilatura o addirittura forgiatura di pezzi metallici. Normalmente posta sulla parte posteriore della morsa da banco, tale elemento consiste in una parte piana orizzontale ricavata sulla coda della ganascia fissa.
L’operatore potrà così procedere alla ribattitura o alla ripiegatura utilizzando un martello. Molto spesso, in particolar modo, su una struttura in ghisa, la quale risulta mediamente meno resistente agli urti di quella di una morsa da banco in acciaio professionale, l’incudine è rivestita con una placca di protezione di alluminio, di piombo o di acciaio.
Tale placca riveste un ruolo molto importante, poiché consente di procedere a tutte quelle lavorazioni che necessitano dell’incudine senza rischiare di scheggiare o infrangere il materiale costruttivo delle morse da banco, siano esse in acciaio o in ghisa.
Particolarmente interessante e apprezzata in una morsa da banco risulta essere anche la presenza di una base girevole. Tale possibilità permette, infatti, di orientare l’intera base girevole della struttura agendo su una leva a vite.
In questo modo, qualora sorga la necessità di lavorare il pezzo su angolazioni differenti, sarà possibile ruotare l’apparecchio senza dover ripetere la chiusura ogni volta o, peggio, dover svitare il morsetto da banco e riposizionare l’apparecchio.
In taluni casi, la morsa da banco girevole presenta anche un goniometro per poter contare sulla massima precisione angolare, quando il blocco della base girevole viene ruotato.
Esistono in commercio ganasce dotate di una superficie magnetica
Più raramente, si possono trovare in commercio modelli di morsa da banco provvisti di un sistema di sgancio rapido, il quale consentirà di una apertura della ganascia mobile senza dover fare uso della leva di bloccaggio che agisce sulla vite filettata interna.
Ciò è utile nei casi in cui con le morse da banco si debba agire rapidamente su un elemento, magari per procedere a una piegatura o una ribattitura mentre è ancora caldo, poiché, tramite questo sistema, basterà intervenire su un dado di fissaggio, il quale permetterà di eseguire la apertura della ganascia facendo forza con una sola mano.
Altrettanto utile è la possibilità di cambiare il blocco interno delle ganasce che si stanno utilizzando. Queste ultime, infatti, sono collegate alla morsa da banco tramite due o tre piccole viti e, quando consentito, si potranno svitare per poter inserire una ganascia diversa, magari con apertura maggiore.
In questo modo, è assicurata una versatilità notevole, poiché, dopo essersi dotati di un set di ganasce compatibili di diversa forma e apertura, sarà possibile adoperare quella più adatta alle necessità del momento, ad esempio sostituire una ganascia parallela con una a collo d’oca.
Consigli operativi e manutenzione
Nel momento in cui si sarà capito come scegliere le migliori morse da banco e si sarà scelta l’attrezzatura più adatta alle proprie esigenze lavorative, sarà necessario procedere a un adeguato fissaggio, seguendo i criteri di cui si è parlato sopra.
Una volta fatto ciò, tuttavia, risulta molto importante tenere conto di alcune indicazioni basilari, grazie alle quali sarà possibile lavorare in tutta sicurezza, oltre ad avere la certezza di svolgere ogni operazione nel migliore dei modi.
Tali consigli riguardano in buona parte la postura che l’operatore dovrà assumere, ma è comunque bene specificare che essi sono enunciati a titolo informativo generico, poiché, in base alle proprie caratteristiche fisiche, ogni lavoratore dovrà trovare la posizione che gli risulti più comoda e confortevole.
In linea generale, il miglior modo per agire su una morsa da banco è posizionarsi su un lato dell’apparecchio, a seconda del fatto che l’operatore possa essere mancino o destrimano. Comunque, la postazione più indicata da assumere dovrebbe essere di circa 45° rispetto alla perpendicolare della vite di fissaggio, a una distanza compresa tra i 30 e i 50 cm dal piano operativo.
Una gamba dovrà rimanere leggermente piegata in avanti e in posizione più avanzata rispetto all’altra: questa postura consentirà di mantenere un buon equilibrio durante la lavorazione, avendo un arto su cui fare perno per movimentare l’utensile utilizzato.
Ovviamente, tali indicazioni di massima dovranno essere seguite in base alla propria comodità soggettiva e in base alle operazioni eseguite, dal momento che in alcuni casi, ad esempio la saldatura o i minuziosi interventi di precisione, sarà inevitabile dover rimanere più vicini ai morsetti di chiusura e, in generale, alla zona di lavoro.
I suddetti consigli possono essere utili anche in un’ottica riguardante la sicurezza operativa, sebbene l’uso delle morse da banco non presenti particolari rischi.
Si dovrà ovviamente riporre l’adeguata attenzione in fase di fissaggio, evitando di pizzicare le dita o altre porzioni di pelle tra il pezzo in lavorazione e la ganascia, oltre a utilizzare ogni dispositivo di protezione individuale richiesto dall’impiego del determinato utensile adoperato in quel momento.
I modelli migliori hanno delle piccole valvole, le quali fungono da punti di oliatura
Allo stesso modo, ogni oggetto serrato tra le morse dovrà essere fissato saldamente, per scongiurare il rischio che possa sfuggire durante l’intervento previsto: tale precauzione sarà particolarmente necessaria laddove si vada a operare su pezzi di forme cilindriche o circolari.
Generalmente, inoltre, il serraggio andrà effettuato partendo dalla parte centrale della ganascia, in modo da garantire una migliore distribuzione della pressione sul pezzo, evitandone la deformazione. In aggiunta, è possibile individuare alcuni accorgimenti riguardanti la manutenzione e la pulizia della morsa da banco, vale a dire
- Pulire la superficie delle ganasce con uno straccio
- Rimuovere dalla vite filettata trucioli o altri residui con l’aria compressa
- Lubrificare periodicamente le guide e la vite con olio idraulico oppure grasso
Oltre ai consigli succitati, una morsa da banco girevole è un prodotto che, a prescindere che l’impiego sia professionale o tipico del bricolage, di norma non necessita di particolare manutenzione.
La sua struttura, fissa o con base girevole, in ghisa o acciaio, infatti, se risulta sufficientemente riparata dall’umidità e dagli agenti atmosferici non correrà nemmeno il rischio di arrugginire o corrodersi e, seguendo le poche indicazioni riguardanti la pulizia da effettuare dopo ogni intervento e la lubrificazione degli elementi scorrevoli, ci si potrà assicurare una longevità di decenni.
Recensioni delle migliori morse da banco
1. Stanley Maxsteel 83-065
Adatta a molteplici utilizzi dedicati all'impiego prevalentemente amatoriale, Stanley Maxsteel 83-065 è una morsa da banco che può facilmente trovare una collocazione all’interno della maggior parte delle officine degli appassionati del fai da te, per i quali diverrà un valido supporto.
La struttura in resistente ghisa cromata, con tanto di trattamento che previene la corrosione, di Stanley Maxsteel 83-065 la rende un prodotto duraturo e di buona fattura, che potrà assicurare all’operatore una robustezza e una durabilità notevole nel tempo.
Pensata e realizzata per poter essere un valido supporto in presenza di impieghi non troppo impegnativi e su pezzi con dimensioni non eccessive, il corpo nella sua totalità misura 16 x 13 x 27 cm e ha un peso di circa 6 kg. Nonostante la sua conformazione strutturale non sia adatta per ambiti professionali, le possibilità garantite sul piano operativo da questa morsa da banco sono interessanti.
Essendo specifica per usi leggeri, la pressione di serraggio è di 110 kg, mentre una apertura massima delle ganasce offre la possibilità di lavorare su pezzi con una larghezza di 100 mm e uno spessore non superiore agli 85 mm. L’utensile dispone inoltre di una base girevole e di un fissaggio al tavolo tramite viti.
2. Stanley Maxsteel 83-068
Per merito delle sue notevoli caratteristiche strutturali che assicurano una lunga durata nel tempo, Stanley Maxsteel 83-068, la morsa da banco può essere adoperata con efficacia e ottime prestazioni di fissaggio per ogni tipo di operazione, comprese quelle rientranti in un ambito di utilizzo intenso.
Comoda da fissare in modo sicuro e stabile al piano di lavoro, dotata di una pratica base girevole e di viti filettate morbide con un’ottima durata negli anni, Stanley Maxsteel 83-068 risulta impiegabile per molte lavorazioni, anche quelle più impegnative.
La profondità di serraggio è pari a 105 mm, mentre la massima apertura della ganascia consente di operare su pezzi larghi fino a 150 mm. In aggiunta, la pressione di fissaggio esercitata è di ben 2200 kg. Il corpo di questa ottima morsa da banco, realizzato in resistente ghisa cromata, la cui durabilità è aumentata da un trattamento atto a scongiurare i rischi della corrosione, risulta piuttosto massiccio.
Le dimensioni totali sono 47 x 24 x 22 cm, mentre un peso complessivo di circa 27 kg la rende particolarmente stabile e sicura. Tale conformazione, oltre a garantire solidità, robustezza e ottima qualità generale, configura un utensile adatto a tutti gli usi, compresi quelli più intensi di tipo anche professionale.
3. Brockhaus Heuer 100 140
Realizzata per essere in grado di soddisfare le necessità basilari di un amante del fai da te, l'ottima morsa da banco Brockhaus Heuer 100 140 è utile anche per gli impieghi più complessi di un operatore navigato e può rivelarsi una scelta adatta a situazioni diverse, affrontabili con notevole precisione.
La qualità generica di Brockhaus Heuer 100 140, sia a livello prestazionale che costruttivo, è decisamente elevata. Tra le caratteristiche più interessanti è possibile nominare una struttura interamente realizzata in fusione di acciaio, temperato e rivestito di polveri addensanti. Tale peculiarità garantisce l’infrangibilità dell’intero apparecchio, misurante 49,4 x 15,7 x 27,3 cm, e ne assicura una complessiva affidabilità d’uso e una buona stabilità, complici anche i 16 kg di peso.
In aggiunta a una doppia guida interna che rappresenta una buona protezione contro polveri e trucioli, questa ottima morsa da banco ha un supporto di precisione per mandrini, oltre che una predisposizione facilmente regolabile per il montaggio su una base girevole e delle ganasce specifiche per il fissaggio dei tubi.
Le ganasce principali, con conformazione parallela, hanno una larghezza di 140 mm e una apertura massima di 200 mm. Tali valori permettono a questo prodotto di risultare versatile ed efficace all’interno di diverse situazioni, garantendo all’operatore affidabilità, accuratezza e ottime prestazioni.
4. Peugeot EBT 150
Solida, stabile e con un’ottima resistenza a tutti i tipi di sollecitazioni, la morsa da banco Peugeot EBT 150 risulta facilmente adattabile a molti ambiti lavorativi, anche per merito di caratteristiche tecniche che ne incrementano notevolmente versatilità d’impiego e prestazioni di serraggio.
Con un peso di 16 kg e delle dimensioni pari a 47 x 23 x 21 cm, Peugeot EBT 150 permette di operare in maniera sicura e stabile nella maggior parte delle situazioni più comuni. La larghezza complessiva delle ganasce parallele è di 154 mm, mentre la apertura massima delle stesse è di 150 mm; sono inoltre presenti due elementi aggiuntivi, sottostanti a quelli principali, per il fissaggio di tubi.
Le ganasce principali, all’occorrenza, possono essere smontate e cambiate. Costruita in resistente ghisa sferoidale, la struttura di questa morsa da banco viene garantita 10 anni e risulta infrangibile. Per merito di un’apposita leva di controllo, l’intero corpo può essere ruotato per rispondere al meglio alle differenti esigenze lavorative e può essere fissato al piano utilizzando delle viti o dei bulloni.
È inoltre presente un prolungamento in acciaio sulla parte posteriore che può essere efficacemente adoperato come incudine nelle fasi di ribattitura, rendendo questo prodotto senza dubbio molto versatile e performante.
Opinioni finali
Per un amante del fai da te è di certo impossibile fare a meno di alcune attrezzature fondamentali, senza le quali la sua dotazione non potrebbe essere considerata completa. Tra questi oggetti imprescindibili, occupa senz'altro una posizione di rilievo una morsa da banco, ma le esigenze operative possono essere molte e la grande quantità di apparecchiature offerte dal mercato rende difficile capire quale scegliere.
Se la casistica di utilizzo prevede principalmente lavorazioni non troppo impegnative e impieghi leggeri, Stanley Maxsteel 83-065 si può considerare come una tra le migliori scelte effettuabili a fronte della rapporto qualità prezzo mostrato. Essa viene efficacemente incontro alle necessità di un hobbysta che intende dotarsi di un prodotto di buona qualità ma anche economico, venduto a uno tra i costi più interessanti nella fascia medio bassa.
Qualora si intendesse adoperare molto di frequente la morsa da banco, sia gli amatori più intraprendenti sia alcuni professionisti potrebbero trovare in Stanley Maxsteel 83-068 la miglior alleata in questo campo. Solida e dotata di ottime caratteristiche funzionali, rappresenta un buon compromesso tra sforzo economico e qualità generale, imperdibile in presenza di eventuali sconti sui prezzi da listino.
Nel caso in cui si desideri ricercare la migliore qualità costruttiva, potrebbe essere inevitabile orientarsi su un modello come Brockhaus Heuer 100 140. Grazie alle sue notevoli specifiche strutturali e operative, tale offerta potrebbe stuzzicare molti. L’investimento economico, giustificato dalle ottime caratteristiche, sarebbe senza dubbio oculato, soprattutto in un’ottica di longevità del prodotto.
Un’ottima alternativa, indicata per coloro i quali cerchino un oggetto versatile, è individuabile in Peugeot EBT 150. Facilmente adattabile a moltissime situazioni di vario tipo, questo articolo solido e con notevoli caratteristiche di durabilità negli anni, viene venduto a un prezzo decisamente alla portata di tutte le tasche, anche qualora non si volesse attendere la possibilità di applicare uno sconto.
Quale morsa da banco scegliere? Classifica (Top 4)
Prodotto | Offerta | Sconto | Voto |
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Domande frequenti
- Quali viti e bulloni servono per fissarla al tavolo?
-
Ogni morsa da banco presenta diverse caratteristiche al riguardo, quindi non è possibile dare una risposta univoca. Detto ciò, comunque, molti modelli possono essere imbullonati con un morsetto da banco, mentre altri utilizzando viti, quasi sempre da acquistare a parte, con filetto M10.
- Come si valuta la qualità del serraggio della base girevole?
-
Dopo aver stretto secondo l’angolatura desiderata, la qualità della base girevole la si testa facendo forza in senso opposto sulle morse: in tale occasione, una base di buona qualità non dovrebbe permettere il movimento dell’apparecchio.
- Quali parametri bisogna controllare prima del cambio di ganasce?
-
Laddove vi sia la possibilità di sostituire le ganasce, sarà sufficiente valutare dimensioni, apertura e larghezza degli elementi da montare sulla morsa da banco, le quali dovranno coincidere con quella della ganascia da sostituire.
- Cosa fare se la vite filettata interna diventa dura da manovrare?
-
Questo capita qualora la vite non sia stata pulita o lubrificata a dovere. Nel caso, sarà sufficiente aprire al massimo la ganascia della morsa, per poi ripulire e oliare la vite.
- Qual è la rotazione massima consentita dalla base girevole?
-
Dipende dal tipo di basetta. Alcune permettono una rotazione completa di 360°, mentre altre non vanno oltre i 90° o i 180°.
- Dove si acquistano le ganasce di ricambio?
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Nei magazzini per il fai da te oppure in ferramenta. Nel caso di dubbi sulle dimensioni compatibili, è consigliabile, invece, acquistare direttamente dal produttore della morsa da banco.
- È normale che le ganasce abbiano un po’ di gioco?
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Capita spesso che le ganasce, specie quando completamente aperte, abbiano un minimo di gioco, tuttavia quest’ultimo dovrebbe scomparire dopo il serraggio del pezzo. In caso contrario, la morsa da banco nella sua interezza potrebbe non essere di buona qualità.
- Risulta sempre possibile installare una base girevole?
-
Alcuni modelli ne sono già provvisti, mentre altri hanno un’apposita predisposizione. Per contro, ci sono casi in cui non è possibile l’installazione di una basetta rotante, di solito in presenza di dispositivi di piccole dimensioni, adatti solo per impieghi leggeri e bricolage.