Confronto dei misuratori consumi elettrici migliori
- È possibile scegliere quale parametro evidenziare
- Monta 2 batterie LR44 per tenere in memoria i dati
- Calcola i consumi sulla base di una tariffa oraria
- Ampio schermo a cristalli liquidi da 50 x 42 mm
- Grafico a barre dei consumi dell’ultima settimana
- Avviso sonoro al superamento di una certa potenza
- Display LCD retroilluminato visibile da ogni angolo
- Con la batteria integrata conserva 6 mesi di dati
- Possibilità di impostare 2 tariffe e 2 fasce orarie
Come scegliere un misuratore consumi elettrici
Indice
Caratteristiche e struttura
Quando ci si trova a casa propria, giorno o sera che sia, nella maggior parte dei casi si sta svolgendo qualche attività che richiede l’utilizzo di energia elettrica, dal lavare con la lavastoviglie i piatti usati durante i pasti all’accendere la luce della propria lampada da lettura. Anche i più piccoli gesti se fatti con apparecchiature elettriche hanno sempre un costo in termini di elettricità e incidono inevitabilmente sulla spesa complessiva della bolletta a fine mese.
Il conto sarà più o meno salato sia in base alle nostre abitudini, sia se in casa c’è un elettrodomestico di vecchia data che consuma più del dovuto. In queste situazioni o ci si mette a leggere le etichette di tutti i dispositivi elettrici per poi scervellarsi a calcolare manualmente i propri consumi o ci si affida a uno strumento attendibile. Il misuratore consumi elettrici è un dispositivo che collegato a un elettrodomestico esegue un controllo consumi elettrici che consiste nella misurazione di diversi parametri, sulla base dei quali riesce a fornire un valore esatto del proprio consumo energia elettrica.
Nell’aspetto ricorda una piccola scatola interamente realizzata in plastica e con dimensioni difficilmente superiori ai 24 x 15 x 5 cm e un peso compreso mediamente tra i 150 e i 250 g. Le fattezze del misuratore consumi elettrici sono giustificate dalla sua struttura, la quale è composta da
- Presa in ingresso
- Spina in uscita
- Pulsantiera
- Display
La presa in ingresso è l’entrata attraverso la quale si collega l’elettrodomestico da misurare. Tale collegamento può avvenire tramite presa bipasso 10 A – 16 A o tramite Schuko. La spina in uscita invece è quella che andrà inserita nella presa a muro per alimentare sia il conta kw sia l’apparecchio da monitorare. Si tratta di una spina di tipo 10 A, 16 A o Schuko e talvolta anche ruotabile. La possibilità di ruotare la spina a 360° può migliorare molto l’esperienza d’uso rendendo il dispositivo più facilmente raggiungibile.
Nel momento in cui si andranno a fare i collegamenti è bene controllare i formati di tutte le prese e spine da collegare e all’occorrenza avvalersi di opportuni adattatori. Inoltre è consigliabile gestire adeguatamente gli spazi a disposizione, in modo da lasciare ampio respiro tra l’elettrodomestico da monitorare e il misuratore consumi elettrici. In caso di spazio eccessivamente ridotto diventerà difficoltoso impostare il conta kwh e vederne lo schermo.
Lasciando un po’ di spazio tra la parete e l’elettrodomestico sarà più facile raggiungere il dispositivo
Ogni modello è sempre dotato di una pulsantiera solitamente composta da 4 o 5 pulsanti i quali servono sia per configurarlo nella maniera più appropriata sia per poter selezionare e leggere i risultati delle misurazioni fatte e scoprire così quali sono i propri consumi energetici.
Infine in un misuratore consumi elettrici non può mancare un piccolo display solitamente a cristalli liquidi che consente di visualizzare i comandi digitati con la pulsantiera e in generale quanto è stato misurato e impostato finora. Se poi lo schermo è retroilluminato e con un buon angolo di visione sarà possibile vedere le rilevazioni in qualsiasi condizione di luce e anche in spazi ristretti.
Nel posizionare il dispositivo sarebbe meglio non collocarlo in angoli angusti, altrimenti diventerà scomodo sia raggiungerlo per modificare le impostazioni, sia vederne lo schermo. Se proprio non se ne può fare a meno, è possibile avvalersi dell’utilizzo di una prolunga da collegare alla spina in uscita. Non è necessario che sia lunghissima, anche solo un modello da 1 m basterà a risparmiarci spiacevoli inconvenienti, quali mal di schiena e torcicollo. Con questo piccolo accorgimento si migliorerà di molto la propria esperienza d’uso rendendola all’insegna della comodità.
Grandezze misurate
Tramite la rilevazione di diversi parametri il misuratore consumi elettrici è in grado di dire esattamente quanto costa un elettrodomestico nell’arco di una o più ore o mesi. Per calcolare questo dato il dispositivo raccoglie svariate misure, partendo dalle quali è in grado di eseguire calcoli ben precisi finalizzati a far risparmiare tempo e denaro, fornendo in modo chiaro e immediato le informazioni di cui si ha bisogno.
Grandezza misurate | Unità di misura | Intervalli misurabili |
---|---|---|
Corrente elettrica | A | 0 – 9999 |
Tensione | V | 230 |
Frequenza | Hz | 50 |
Potenza elettrica | W o kW | 0 – 9999 |
Consumo elettrico | kWh | 0 – 9999 |
Anidride carbonica | Kg | 0 – 9999 |
Fattore di potenza | % | 0 – 1 |
La corrente elettrica si misura in Ampere (A) e descrive la quantità di carica che si muove attraverso un filo conduttore. La tensione, detta anche differenza di potenziale, è invece quantificabile in Volt (V) come la forza impiegata dagli elettroni durante tale attraversamento. Ogni ambiente domestico in Italia è dotato di un impianto elettrico a corrente alternata, la quale ha un’intensità variabile che le fa percorrere il conduttore prima da un verso e poi dall’altro. In Europa ciò avviene 50 volte al secondo, per questo la frequenza in Italia si aggira sempre intorno ai 50 Hz.
Misurabile in watt o kilowatt (W o kW), la potenza elettrica rappresenta l’energia prodotta in un secondo ed è calcolabile moltiplicando la corrente per la tensione. Per valutare la propria spesa energetica diventa fondamentale non solo conoscere la potenza in W ma anche il consumo elettrico in kWh, il quale è semplicemente la quantità di energia spesa in 60 minuti. Dunque se a casa dimentichiamo accesa una luce da 40 W, corrispondenti a 0,04 kW, essa consumerà 0,04 kWh in un’ora che diventeranno 0,08 kWh in 2 ore.
Alcuni modelli indicano anche la CO2 prodotta dall’apparecchio monitorato
Ormai è risaputo, l’energia elettrica ha sempre un impatto sull’ambiente, poiché per produrla viene immessa nell’atmosfera una certa quantità di anidride carbonica CO2. Di conseguenza più si consuma e più aumentano le emissioni. Il misuratore consumi elettrici è in grado di fornire in Kg la quantità di CO2 prodotta dall’elettrodomestico monitorato. Questo valore può risultare parecchio interessante per chi ha a cuore l’ambiente e vuole sapere come incidono su di esso le proprie abitudini energetiche.
Altro parametro a volte rilevabile è il fattore di potenza o cos(φ), il quale indica il corretto utilizzo dell’energia elettrica. Esso può essere in percentuale, ma solitamente assume un valore compreso tra 0 e 1, per cui più è vicino allo 0 e più l’energia viene dispersa, mentre, se arriva a 1 o anche solo gli si avvicina, simboleggia uno spreco di energia nullo o scarso, dunque un grado di efficienza massimo o quasi tale. Per esempio se il fattore di potenza è di 0,80 vuol dire che l’energia persa è solo il 20%, mentre il restante 80% è stato correttamente utilizzato dall’elettrodomestico monitorato.
Tipologie e funzionalità
Tutti vogliamo risparmiare sulla bolletta della luce, ma per farlo è necessario capire se nella nostra abitazione sono presenti apparecchiature che consumano troppo. Per riuscire nell’intento occorre affidarsi a strumenti ad hoc in grado di provvedere al controllo consumo elettrico casa. A tal scopo in commercio si trovano svariati modelli di misuratore corrente classificabili secondo 2 tipologie: tradizionale e wireless.
Operazioni supportate | Modello tradizionale | Dispositivo wireless |
---|---|---|
Lettura | Locale | Locale e remoto |
Misurazione | Via cavo | Con morsetto |
Impostazione | Locale | Remoto |
Archiviazione | Locale | Locale e cloud |
Un misuratore consumo elettrico presa è un modello tradizionale che esegue la misurazione sempre tramite collegamento diretto via presa, la quale ha il compito di alimentare lo strumento e l’elettrodomestico da monitorare. Dopodiché i parametri ricavati sono poi consultabili mediante il piccolo schermo di cui è dotato e in qualche caso anche esportabili su pc attraverso un cavo.
Un misuratore consumi elettrici wireless si differenzia da un modello tradizionale per il modo in cui raccoglie i dati. Senza bisogno di un collegamento diretto via cavo, effettua il monitoraggio dell’assorbimento di un elettrodomestico sfruttando un sensore collocato sul cavo di alimentazione attraverso dei morsetti a pressione. In questo modo la misurazione avviene senza un contatto diretto con l’energia ma rilevando indirettamente il campo elettromagnetico attorno al filo.
A rilevazioni ottenute, queste vengono trasmesse via radio al corpo principale del misuratore consumi elettrici, il quale per riceverle correttamente dovrà trovarsi in un raggio di pochi metri dal sensore.
I dispositivi tradizionali e quelli wireless riescono a rilevare gli stessi identici parametri
A variare spesso è la fruizione dei dati, che nel modello wifi viene affidata, non solo a un piccolo schermo esterno, ma talvolta anche al cellulare e al computer. Collegando un cavo al sensore, alcuni misuratori consumi elettrici permettono di esportare i parametri ricavati, altri invece, se connessi a internet, archiviano tutto online.
Quando si ha la possibilità di salvare i dati raccolti in cloud, affinché l’operazione vada a buon fine, occorre prima registrarsi al servizio e creare un proprio account, solo allora sarà possibile salvare le rilevazioni e consultarle da remoto. La loro consultazione è facile, basterà collegarsi al sito internet del misuratore consumi elettrici ed effettuare il login.
Talvolta le aziende che offrono questo genere di servizi danno al consumatore la possibilità di scaricare un’applicazione sul proprio pc o smartphone, rendendo così l’operazione ancora più facile e immediata rispetto alla lettura sul piccolo display del misuratore consumo energia elettrica casa. Inoltre le informazioni salvate su cloud hanno il notevole vantaggio della consultazione da remoto, la quale può essere fatta in qualsiasi momento della giornata ovunque ci si trovi, anche quando si è fuori casa.
Chi si prefissa di non spendere oltre una cifra prestabilita usando un certo elettrodomestico riuscirà sicuramente nel suo intento grazie agli avvisi sonori e visivi emessi da alcuni misuratori di consumo elettrico. L’allarme si attiva al superamento di una determinata soglia di spesa preimpostata e sta a significare che è arrivato il momento di staccare il conta kilowatt digitale dall’alimentazione. Addirittura con certi modelli non ce ne sarà nemmeno bisogno, poiché è possibile programmarli affinché si spengano da soli oppure a un determinato orario o al raggiungimento di una spesa preimpostata.
Settaggio e funzionamento
Per capire come funziona misuratore di consumo elettrico è importante leggere il foglio delle istruzioni contenuto nella confezione, solo così si potrà sapere quali grandezze è in grado di misurare, quali funzionalità supporta e come si attivano. In generale
- Se ne è provvisto, si inseriscono le batterie
- Si impostano data e ora corrente
- Si inserisce la propria tariffa oraria
- In caso di tariffa bioraria, si aggiunge la seconda tariffa e gli orari di inizio
- Si collega l’elettrodomestico da monitorare al dispositivo
- Si attacca il misuratore di consumi elettrici alla presa a muro
L’inserimento delle batterie nel vano posteriore, laddove previsto, serve a mantenere in memoria i dati salvati. In questo modo l’orologio interno del misuratore consumi elettrici non si fermerà una volta scollegato dalla corrente, ma anzi continuerà a tenere una cronologia corretta. A tal scopo, diventa fondamentale durante i primi settaggi impostare data e ora corrente. Solitamente ciò si può fare sfruttando lo schermo e la pulsantiera di cui è dotato, la quale consente di scorrere i valori in avanti, qualche volta anche indietro, e poi confermarli.
Parametro fondamentale da inserire per il monitoraggio consumi elettrici domestici è la propria tariffa oraria espressa in kWh. Tale valore è imprescindibile per eseguire accuratamente un controllo consumo energia elettrica finalizzato a conoscere le proprie spese senza mettere mano alla calcolatrice. Infatti, dati la tariffa e il consumo accumulato, ci penserà lo stesso misuratore consumi elettrici a calcolare e indicare quanto è costato in termini di energia l’elettrodomestico monitorato.
Spesso capita di avere un contratto energia con tariffa bioraria, in cui tendenzialmente di giorno ogni kWh costa di più rispetto alla notte. Avendo 2 costi diversi nell’arco della giornata, può diventare complicato fare un calcolo preciso delle proprie spese.
Per semplificarci la vita ci vengono in aiuto i modelli in grado di supportare 2 tariffe
Se il fornitore scelto suddivide le tariffe in fasce orarie, nei modelli in grado di farlo si potrà inserire costo e orario d’inizio di ciascuna fascia e il gioco è fatto. Non servirà mettere continuamente mano alle impostazioni, poiché sarà l’apparecchio a calibrare i propri calcoli in base all’ora.
La messa in funzione del misuratore energia elettrica consumata non richiede particolari operazioni, in quanto è sufficiente collegare l’elettrodomestico da monitorare attraverso la presa in ingresso, dopodiché inserire al muro la spina di alimentazione, avvalendosi all’occorrenza di adattatori nel caso in cui prese e ingressi non coincidano tra loro.
L’inserimento del misuratore consumi elettrici tra alimentazione e apparecchio da monitorare è un’operazione più che sufficiente per visualizzare i valori istantanei di alcune grandezze, quali corrente, potenza e frequenza, ma non è abbastanza nel caso in cui si vogliano conoscere le spese. Queste infatti per essere calcolate correttamente necessitano il settaggio sia di una o più tariffe orarie sia di data e ora corrente. Solo in questo modo sarà possibile creare una cronologia e soprattutto calcolare quanto effettivamente ci costa un elettrodomestico.
La modalità di consultazione dei dati raccolti dipende dal modello in nostro possesso. In quelli direttamente collegati all’apparecchio attraverso presa solitamente occorrerà sfruttare i tasti funzione della pulsantiera per far scorrere le informazioni sullo schermo. Nelle versioni wireless invece ci si può avvalere dello stesso sistema o in alcuni casi del cellulare o del computer, grazie alla possibilità di scaricare i dati su uno dei 2 supporti e di consultarli tramite l’uso di un’applicazione dedicata.
Sicurezza e normative
Pur essendo semplice da utilizzare, avendo a che fare con l’elettricità, il misuratore consumi elettrici va sempre usato seguendo le comuni norme di sicurezza e le indicazioni riportate sul foglio delle istruzioni e sull’etichetta incollata sul retro. Qui infatti si possono trovare diciture importanti, in grado di dire per esempio voltaggio e wattaggio supportati, parametri il cui rispetto è fondamentale al fine di evitare spiacevoli incidenti. Nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di seguire alcune indicazioni di sicurezza, tra cui
- Collegare apparecchi a 230 V e non oltre i 3500 W
- Tenerlo lontano da acqua, polvere, pioggia, umidità
- Non avvicinare a fonti di calore e gas infiammabili
- Non caricare eccessivamente di peso il conta kilowatt
- Se possibile, attaccarlo a un impianto con messa a terra
Innanzitutto, per evitare danni e surriscaldamento del misuratore consumi elettrici, vanno collegati a esso solo elettrodomestici che non superino una tensione di 230 V e un wattaggio di 3500 W, il quale solitamente rappresenta la massima erogazione possibile per un impianto domestico. Altra accortezza è quella di posizionarlo in modo tale da non farlo mai entrare in contatto con acqua, polvere, pioggia o umidità e, specialmente se si ha l’intenzione di collocarlo in cucina, sarebbe meglio scegliere una posizione fresca e asciutta, meglio ancora se ben ventilata.
Non meno importante è evitare di poggiare oggetti o pesi sul dispositivo, il quale potrebbe scollegarsi dalla presa o subire danni meccanici. Infine, anche se non è fondamentale, per una maggiore sicurezza è consigliabile alimentare il tutto attraverso un impianto dotato di messa a terra, la quale protegge dalle scariche elettrostatiche e dai loro danni.
Per evitare il surriscaldamento è consigliabile posizionare lo strumento a 30 cm dall’elettrodomestico
Poiché si tratta di apparecchiature funzionanti tramite elettricità, mostrare cautela nel maneggiarle e trattarle è sempre buona norma, affinché possiamo tutelarci da piccoli incidenti domestici. Nello specifico, quando si maneggia un misuratore consumo elettrico elettrodomestici è bene controllare sempre che non ci siano
- Formicolio ed eccessivo calore al tatto
- Odore di bruciato e strani rumori
- Segni di bruciatura sulla spina
- Frequenti interventi del salvavita
- Luci di casa che sfarfallano
- Continue interruzioni di corrente
- Conduttori scoperti
Qualora si presentasse anche un solo comportamento anomalo occorre subito scollegare tutto, in modo da mettere in sicurezza noi stessi e il nostro impianto. Con l’elettricità non si scherza, proprio per questo è bene se possibile scegliere modelli dotati di marchi di sicurezza, i quali sono garanzia della qualità e del corretto funzionamento del misuratore consumi elettrici. Tra questi ci si può fidare di IMQ, marchio italiano che verifica e attesta la non pericolosità dei dispositivi elettrici e la loro conformità alle normative CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano).
Altro ente affidabile è UL, l’organizzazione statunitense che garantisce la qualità dei prodotti, certificando che non possono causare incendi e shock elettrici, il tutto rispettando le normative OSHA. Infine è buona pratica controllare la presenza sull’etichetta anche del marchio CE a tutela dei consumatori italiani, poiché garantisce che l’apparecchio è realizzato nel rispetto degli standard qualitativi e funzionali e delle norme vigenti nella Comunità Europea.
Recensioni dei migliori misuratori consumi elettrici
1. MKC 77586
La bolletta della luce a volte può riservare spiacevoli sorprese fatte di spese all’apparenza ingiustificate. In queste situazioni si rivela utile avere dalla propria MKC 77586, misuratore consumi elettrici per conoscere l’esatta potenza assorbita da un elettrodomestico e il rispettivo costo orario.
Può sembrare un oggetto alquanto ingombrante con le sue dimensioni di 23 x 14,5 x 3 cm e il suo peso di 259 g MKC 77586, ma in realtà non lo è, specie se si considera il fatto che va inserito come fosse un filtro tra l’alimentazione e l’elettrodomestico. Grazie allo schermo LCD di cui è provvisto è possibile vedere in ogni momento sia i valori istantanei sia quelli medi calcolati nel tempo.
Inserendo 2 batterie nel vano sul retro e impostando il valore in kWh della propria tariffa oraria, si può conoscere l’esatto assorbimento di un elettrodomestico in un mese. Si preme il tasto “cost”, poi “up”, finché non si raggiunge la cifra giusta e infine “set” per impostarla. A questo punto è sufficiente collegare il misuratore consumi elettrici tra la presa e l’apparecchio da monitorare, purché abbia una spina da 10 o 16 A, la tipologia è indifferente, poiché è dotato di un ingresso bipasso.
2. RCE PM600
Tenere sotto controllo le spese può essere un lavoro snervante, ma se lo si può fare con un certo comfort si riesce ad alleggerire lo stress. Il misuratore consumi elettrici RCE PM600 con il suo ampio schermo LCD consente una lettura immediata dell’elettricità consumata fornendo dati numerici e grafici.
Nonostante misuri solo 13,6 x 6,5 x 5,2 cm per 152 g di peso, RCE PM600 è dotato di un ampio schermo a cristalli liquidi in bianco e nero da 50 x 42 mm, che consente la lettura dei dati su 3 righe. Nella prima vengono riportati a rotazione tensione, corrente e potenza, nella seconda un valore a propria scelta tra consumo complessivo, costo totale, tempo e CO2, nella terza 7 barre verticali mostrano l’assorbimento giornaliero negli ultimi 7 giorni.
Tiene traccia dell’energia consumata nelle ultime 999 ore grazie a 2 pile PR44 da 1,4 V, le quali fanno in modo che l’orologio interno non si fermi mai. Ovviamente, se si desidera monitorare un altro apparecchio, sarà necessario cancellare i dati dal misuratore consumi elettrici o i nuovi valori si sommeranno a quelli già presenti in memoria. Basterà dunque fare un reset, dopodiché sarà subito pronto per essere usato su un altro elettrodomestico.
3. Meterk MK34EU
Malgrado i valori dichiarati in etichetta e nonostante le agevolazioni offerte da tariffe biorarie, si può avere l’impressione che un elettrodomestico richieda troppa energia. Per saperlo con certezza è bene affidarsi a Meterk MK34EU, misuratore consumi elettrici su cui poter impostare 2 tariffe e 2 fasce orarie.
Dopo aver collegato l’elettrodomestico con una spina Schuko al misuratore consumi elettrici, si inserisce quest’ultimo in una presa a muro dello stesso tipo. Con il suo corpo in plastica ABS grande solo 16 x 6,3 x 4 cm per 173 g, Meterk MK34EU occupa poco spazio e consente di tenere sotto controllo l’assorbimento di energia con estrema facilità grazie allo schermo LCD retroilluminato ben visibile da qualsiasi angolazione.
Con la batteria integrata agli ioni di litio quanto raccolto resterà in memoria per ben 6 mesi, fuorché non si faccia un reset prima. La misurazione risulterà semplice anche per chi ha una tariffa bioraria. Infatti questo strumento consente di misurare l’assorbimento di energia dell’elettrodomestico senza dover modificare le impostazioni più volte al giorno. Per farlo basta semplicemente impostare 2 costi e 2 orari. Se invece la tariffa è una sola, è sufficiente impostare costo e orario affinché abbiano gli stessi valori in entrambe le fasce.
Opinioni finali
In mezzo a tante grandezze misurate e a tanti modelli è inevitabile chiedersi quale scegliere, e la nostra preferenza in merito al misuratore consumi elettrici non dipende solo da offerte e sconti del momento, ma anche e soprattutto dalla modalità di misurazione a noi più comoda. Se si è abituati a mettere mano ai collegamenti elettrici della propria abitazione, allora si può tranquillamente scegliere un prodotto tradizionale da collegare con presa.
Se invece non si è esperti e si preferisce toccare meno cavi possibile, allora meglio optare per un modello wireless, in cui basterà semplicemente applicare il morsetto sul filo da analizzare. A incidere sul prezzo è anche il tipo di interazione che si intende avere col dispositivo. Infatti un misuratore consumo elettrico wifi tendenzialmente ha un costo maggiore rispetto a uno tradizionale.
Conoscere quanta energia si consuma è fondamentale per evitare spiacevoli sorprese in bolletta. Al miglior rapporto qualità-prezzo rispetto a tanti altri concorrenti sul mercato MKC 77586 consente di monitorare un elettrodomestico per tutto il tempo necessario. Inoltre, inserendo il costo della propria tariffa oraria, è possibile sapere esattamente quanto si è speso. Usarlo è semplice, basta agganciare alla presa in ingresso l’apparecchio da monitorare, inserire 2 batterie LR44 e collegare al muro il misuratore consumi elettrici sfruttando la sua spina 16 A o all’occorrenza usando un adattatore.
La miglior visualizzazione possibile dei dati la offre RCE PM600. Pur trattandosi di un misuratore consumi energia elettrica di fascia media, il suo ampio schermo a cristalli liquidi con elevato contrasto in bianco e nero mostra in modo chiaro su richiesta dati numerici e grafici dei consumi settimanali e mensili registrati. La memoria non sarà un problema, poiché è in grado di registrare fino a 999 ore. Inoltre si potrà controllare la situazione a colpo d’occhio grazie alla possibilità di scegliere quali valori mettere in evidenza, tra questi anche la spesa totale in euro.
Chi è alla ricerca di un apparecchio di fascia media in grado di calcolare efficientemente l’assorbimento di energia anche in presenza di più fasce orarie non può lasciarsi scappare Meterk MK34EU, il misuratore consumi elettrici con la migliore capacità di personalizzazione. Impostando 2 tariffe e 2 fasce orarie si potrà sapere quanto consuma esattamente un elettrodomestico.
Il tutto senza bisogno di mettere mano in continuazione alle impostazioni e senza dover assumere pose scomode, nemmeno per controllare i dati, poiché il suo display LCD retroilluminato offre un ampio angolo di visione. La scelta del migliore misuratore consumi elettrici, o semplicemente del più adatto a noi, è legata anche alle proprie abitudini e al proprio piano tariffario. Nel caso in cui questo preveda una tariffa bioraria, i modelli migliori sono quelli che consentono l’inserimento di 2 tariffe e 2 orari di inizio.
Chi invece ama la natura e punta a fare scelte di consumo dal basso impatto ambientale non può non avvalersi di uno strumento in grado di indicare la quantità di CO2 prodotta dall’apparecchio monitorato. Se poi si desidera conservare i dati il più a lungo possibile per fare delle valutazioni ancora più accurate, allora è meglio optare per un modello di fascia alta con un ampia capacità di memoria che permetta di raccogliere mesi di rilevazioni.
Quale misuratore consumi elettrici scegliere? Classifica (Top 3)
Prodotto | Offerta | Sconto | Voto |
---|---|---|---|
Domande frequenti
- Può essere attaccato a monte di una multipresa?
-
Certo, collegato a monte di una multipresa i valori misurati saranno pari alla somma dei carichi. L’importante è non superare il limite massimo del dispositivo, il quale solitamente si aggira intorno ai 3500 W.
- Misura i consumi di elettrodomestici con classe energetica A+++?
-
La classe energetica dell’elettrodomestico misurato non è rilevante, essa può essere indifferentemente A+++, B, C. Qualsiasi essa sia i valori rilevati saranno altrettanto validi. In generale più bassa è la classe energetica e maggiori saranno i consumi a parità di tempo.
- È necessario avere una messa a terra per usarlo?
-
La messa a terra non è fondamentale per il suo funzionamento e non influisce sui rilevamenti. Tuttavia sarebbe meglio se l’impianto ne fosse provvisto al fine di renderlo più sicuro e prevenire danni.
- Crea interferenza avere 2 rilevatori wifi a poca distanza l’uno dall’altro?
-
Ogni dispositivo opera sul transito di corrente al proprio interno senza trasmettere nulla, nemmeno tramite segnale wifi. Per questo non possono esserci interferenze tra più rilevatori collocati vicini.
- Misura anche elettrodomestici in standby?
-
Certamente, dopo averlo correttamente collegato, misura l’assorbimento di energia in qualunque fase, sia quando l’elettrodomestico è in uso, sia quando è in standby.
- Riesce a fornire il valore RMS di un amplificatore?
-
Il valore RMS rappresenta il voltaggio degli amplificatori in generale, siano essi preamplificatori o amplificatori a livello basso o alto. Tale parametro non ha niente a che vedere con la potenza elettrica, di conseguenza il dispositivo non sarà in grado di misurarlo.
- È possibile sapere quanto consuma un solo ciclo di lavastoviglie?
-
Sì, è possibile, basta resettare il misuratore di corrente, collegarlo alla partenza del ciclo di lavaggio e una volta che questo è terminato si può o scollegarlo o semplicemente leggere il valore del consumo elettrico.
- Posso misurare il voltaggio di una presa a muro senza collegarci nulla?
-
Certo, se inserito da solo in una presa a muro consente di misurare tensione e frequenza della rete elettrica della propria abitazione.