Confronto delle mascherine migliori
- Non lasciano segni grazie a imbottitura in spugna
- Archetto flessibile per calibrarle sul proprio naso
- Si fissano posizionando i 2 elastici dietro la nuca
- Disponibile in 3 taglie, per adattarsi a ogni viso
- 2 filtri HESPA P3 smontabili ed efficaci al 99,95%
- Realizzata in materiale sicuro, inodore e anallergico
- Filtro FFP2 preserva vie respiratorie per 12 TVL
- Design pieghevole a 3 lembi, tessuto traspirante
- Ognuno dei 10 pezzi ha confezionamento igienico
- Formato risparmio da 100 unità per 290 g di peso
- Blocca il passaggio di polveri sottili fino a 2.5 μm
- 3 strati di protezione da particolato e pulviscolo
Come scegliere la mascherina
Indice
Utilizzi e utilità
I cambiamenti climatici in atto a livello mondiale hanno portato nel tempo a una drastica riduzione delle piogge anche nel nostro paese con conseguente aumento dei livelli di inquinamento atmosferico, generando nelle aree urbane ad alta concentrazione di particelle solide e liquide chiamate PM 10 e PM 2.5. Esse, rimanendo sospese nell’aria, riescono nel primo caso a penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio mentre nel secondo addirittura a raggiungere polmoni e bronchi secondari causando fastidiose irritazioni alle vie aeree se non vere e proprie patologie.
Per tenere il volto al riparo da contaminanti e agenti esterni proteggersi con una sciarpa non è sufficiente né tantomeno mettersi una mano davanti, comportamento che anzi può potenzialmente farci entrare in contatto con germi e batteri. In simili situazioni la scelta migliore è servirsi di una delle tante mascherine in commercio, le quali sono progettate per l’appunto per creare una barriera efficace tra noi e il mondo esterno filtrando quanto inspirato in modo più o meno accurato e mirato in base alla tipologia. Per riuscirci una mascherina viso sfrutta un design a semi-maschera in cui vengono tenuti al riparo naso e bocca, mentre se si vuole una protezione pure per gli occhi si dovrà ricorrere a degli occhialini se non addirittura a una maschera antigas.
Anche le usa e getta, in tessuto non tessuto, possono avere un’ottima efficacia del 98%
All’interno della confezione originale in certi casi si trova un solo facciale mentre in altri possono essercene in quantità più o meno elevate andando da un minimo di 3 fino a kit da 100 pezzi, dove talvolta ogni mascherina igienica dispone di un incarto singolo ben sigillato per conservarne l’integrità e tenere l’accessorio lontano da possibili agenti contaminanti. Inoltre questi dispositivi possono differenziarsi per tipologia tra mascherine usa e getta, dette anche monouso, da smaltire correttamente al termine della sessione e varianti riutilizzabili purché si seguano specifiche regole comportamentali, soprattutto per quanto riguarda la pulizia e la sostituzione di eventuali elementi consumabili.
Oltre alla classica maschera antipolvere pensata per dare giovamento a chi starnutisce sempre in presenza di queste specifiche particelle e in particolare dei loro acari, esistono versioni antismog da mettere mentre si gira in moto per la città, come le N95 e N99. Con le mascherine antipolline invece si scongiureranno eventuali reazioni a questi allergeni mentre con le mascherine antivento si preserveranno al meglio narici e labbra evitando la formazione di pellicine e screpolature dovute alle folate di aria fredda.
Vi sono poi contesti professionali in cui indossare mascherine protettive per solventi è d’obbligo, come per i lavoratori legati ad agricoltura, edilizia, metalmeccanica, falegnameria, bricolage e hobbistica, tutti mestieri in cui si maneggiano sostanze potenzialmente pericolose, come ad esempio metalli pesanti, fumi di verniciatura, segatura e polvere di cemento, gesso e marmo. Quando invece si interagisce con persone potenzialmente malate, come accade all’interno di un ambulatorio medico, si ricorre a mascherine ospedaliere. A tal scopo per salvaguardare la propria salute e quella di chi ci sta intorno questi accessori, capaci talvolta addirittura di bloccare le muffe impedendone l’inalazione, possono essere efficacemente usati pure come valido strumento di prevenzione da germi, batteri, funghi e virus come
- COVID-19 / Coronavirus
- Tubercolosi
- Influenza
- Morbillo
- SARS
Quando si combatte contro malattie a trasmissione aerea, come per esempio nel caso del COVID-19 meglio conosciuto come Coronavirus, ma anche solo di una semplice influenza, si è di fronte a patologie veicolate da starnuti, colpi di tosse, goccioline di saliva e secrezioni emesse da individui infetti. Stando alle raccomandazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), i soggetti malati così come gli operatori sanitari che li curano dovrebbero sempre portare una mascherina chirurgica monouso da sostituire periodicamente con una nuova. Chi invece non presenta problemi alle vie respiratorie ma desidera tutelarsi da possibili infezioni virali dovrebbe ricorrere a mascherine antivirus dotate di uno o più filtri per non far passare bacilli, germi e batteri.
Struttura e materiali
Che sia per utilizzarle sulla metro per motivi di salute se non addirittura per pura consuetudine, come accade ormai da anni ad esempio nei paesi orientali, tutte le mascherine, incluse quelle progettate per specifici contesti lavorativi, come nel caso della mascherina antibatterica usata dai tecnici di laboratorio, tendono a seguire una struttura simile, in cui ogni prodotto è composto da
- Ponte nasale
- Facciale
- Elastici
- Valvole
- Filtri
Al fine di adattarsi a qualsiasi forma del viso, ogni mascherina protettiva è provvista di un facciale che può avere forme differenti, da quella a conchiglia fino a un rettangolo pieghettato da adattare sulla propria fisionomia, affinché copra dal naso fin sotto al mento. Nella parte alta è spesso presente un ponte nasale, ovvero una forma sagomata in modo da ricalcare le fattezze della parte superiore del naso o più frequentemente una barretta metallica sottile nascosta all’interno dell’accessorio e facilmente modellabile con le dita, così da farla aderire alla perfezione senza lasciare spazi vuoti sotto agli occhi così da assicurarsi una visuale libera. Da tali spazi micro particelle di polvere, germi, batteri o virus potrebbero infiltrarsi, per questo la possibilità di modellare ad hoc su ogni tipo di fisionomia è così importante. Per indossare delle mascherine di solito si sfruttano 2 elastici che partono dalla base della mascella e degli zigomi per poi essere passati dietro alle orecchie o alla nuca. In quest’ultimo caso a volte vengono usate anzi spesse tracolle regolabili con ganci e fermagli così da garantire una tenuta ancora più salda.
Varianti | Rigida | Semi-rigida | Morbida |
---|---|---|---|
Adattabilità | Nessuna | Solo del ponte nasale | Del tutto estensibile |
Aggancio | Elastici | Elastici o tracolle | Elastici |
Materiali | Tessuto non tessuto | Tessuto non tessuto, silicone, gomma | Tessuto non tessuto |
Comfort | Limitato | Medio | Massimo |
Valvole | 1 | 1 o 2 | Nessuna |
Forma | Semisfera | Coppa a 3 lembi | Rettangolare |
Filtri | 1 | 1 o 2 | Nessuno |
Se la mascherina chirurgica è realizzata interamente in morbido tessuto non tessuto, all’occorrenza estensibile per migliorare la sensazione di confort, altre invece possono avere una struttura inflessibile a mezza sfera o ancora semi-rigida a forma di coppetta a 3 lembi in cui in posizione centrale o laterale si trovano uno o più filtri in grado di trattenere pulviscolo di vario genere così da non inalarlo accidentalmente. Di queste ultime le mascherine per polveri sottili al centro dispongono pure di una o più valvole di espirazione da cui fuoriesce l’aria da noi espirata in modo da ridurre calore e umidità al loro interno e scongiurare così la formazione di sudore che favorisce la proliferazione batterica e, a lungo andare, può compromettere la salubrità dei facciali delle mascherine, i quali in tal caso andranno necessariamente puliti o sostituiti con altri.
A volte possiedono un’imbottitura interna in spugna sotto al ponte nasale
Tra tutti i modelli in commercio quelli rigidi sono mascherine per polveri nocive da smaltire correttamente subito dopo l’uso, per questo motivo la loro vestibilità può risultare meno confortevole. Le versioni semi-rigide, specie le maschere per polveri sottili riutilizzabili, di norma sono realizzate in materiale anallergico e morbido al tatto, come gomma, silicone o termo elastomero, così da non lasciare segni evidenti sulla pelle e facilitare eventuali operazioni di pulizia al termine della sessione.
Filtri e tipologie
Quando si acquistano una o più mascherine va bene considerare fattori quali vestibilità e comodità, ma è fondamentale soprattutto fare valutazioni basate sul contesto in cui si pensa di utilizzarle e sul tipo di elementi da cui ci si vuole tutelare, così da ritrovarsi con un prodotto conforme alle proprie aspettative in quanto efficace. Infatti chi vuole evitare gli allergeni di alcune piante, potrà accontentarsi di una mascherina antipolline o di tipo chirurgico composta da più strati di tessuto non tessuto termosaldati tra loro, in cui quello centrale solitamente effettua una sorta di filtrazione di tipo meccanico in fase di inspirazione ed espirazione. Se invece si vuole un grado di protezione maggiore o più mirato bisognerà ricorrere a una mascherina con filtro se non addirittura a una maschera antigas.
Classe | FFP1 | FFP2 | FFP3 |
---|---|---|---|
Percentuale di blocco | 80% | 94% | 99,95% |
Capacità filtrante | Fino a 0,6 μm | Fino a 0,6 μm | Fino a 0,6 μm |
Contaminanti | Carbonato di calcio, cemento, legno | Calcestruzzo, fumi di saldatura, grafite | Agenti patogeni, particelle radioattive |
Contesti d’uso | Ambulatorio medico, servizio mensa, in agricoltura | Edilizia, industria metallurgica e mineraria | Laboratorio chimico, protezione da virus e batteri |
Tossicità | Bassa | Media | Alta |
Modelli | Antipolvere | Per polveri sottili | Antivirus |
TVL | 4,5 | 12 | 50 |
I filtri di cui possono disporre le mascherine mediche e tradizionali si classificano in base alla classe di appartenenza FFP, acronimo di “Filtering Face Piece”, la cui sigla a volte abbreviata in “P” è sempre seguita in fondo da un numero da 1 a 3, dove quest’ultimo rappresenta il massimo grado di efficacia assicurato dal produttore. Tra i criteri su cui si fonda tale classificazione vi sono la capacità filtrante della mascherina antipolvere, ovvero tipo e dimensione dei contaminanti da essa catturabili e pure la loro percentuale di blocco, la quale può diventare rilevante in certi contesti d’uso. Ovviamente le necessità variano da una persona all’altra, per cui chi lavora nelle industrie chimiche e siderurgiche avrà bisogno di una mascherina per polveri sottili mentre un dottore nel suo ambulatorio di una mascherina medica.
Se ad esempio si vogliono proteggere le vie respiratorie da virus bisognerà servirsi di mascherine antibatteriche FFP3, dette anche P3, poiché sono le uniche capaci di fermare fino al 99,95% agenti patogeni, ma anche funghi, sostanze volatili nocive e addirittura cancerogene oltre a una serie di altri microorganismi potenzialmente pericolosi per la salute. Chi invece vuole tenere al riparo la bocca dalle schegge prodotte durante la lavorazione del legno potrà ricorrere alle mascherine antipolvere FFP1, mentre qualora si avesse a che fare con composti chimici nocivi per l’uomo bisognerà optare per un sistema di filtrazione adeguato alla loro tossicità, scegliendo una tra le 2 classi più alte, ovvero P2 o P3. Un modello rigido di solito è una maschera per polveri sottili munita di valvola e filtri capaci di isolare particelle mediamente tossiche come antiruggine e fumi di saldatura.
Le varianti FFP3 hanno sempre la valvola di espirazione
Per essere sicuri di farne un uso corretto occorre distinguere tra maschere antipolvere monouso da gettare al termine del turno di lavoro, in caso di danneggiamenti o contaminazione o ancora quando si inizia a respirare a fatica, da quelle riutilizzabili. Infatti queste ultime sulla scatola originale hanno la scritta TVL, ovvero il valore limite di soglia, il quale rappresenta la concentrazione media di sostanze a cui si può essere esposti nel tempo senza rischiare la propria salute. Dunque nell’usare mascherine filtranti non bisognerebbe superare il numero di volte consigliato dal produttore, poiché servirsene dopo averlo oltrepassato può causare un certo affanno dovuto all’inefficacia dell’accessorio ormai giunto alla fine della sua vita utile.
Consigli e raccomandazioni
L’efficacia di una mascherina bocca dipende in parte dalle sue caratteristiche fisiche e dalla loro adeguatezza al contesto in cui la si utilizza, ma anche e soprattutto dai comportamenti adottati da chi la porta, il quale dovrebbe seguire delle regole nel metterla, toglierla e pure mentre ce l’ha addosso. La prassi corretta infatti consiste nel rispettare alcuni consigli ampiamente spiegati nel foglietto illustrativo all’interno della confezione originale delle mascherine, in cui viene suggerito di
- Maneggiare solo la parte esterna
- Posizionare adeguatamente gli elastici
- Far aderire perfettamente i bordi
- Modellare il ponte nasale con le dita
- Verificare la corretta tenuta sul viso
- Cercare di non ritoccarla durante l’uso
- Pulire o sostituire al momento giusto
Per preservarne l’integrità, quando si maneggiano delle mascherine protettive bisognerebbe toccarle solo nella parte esterna evitando quella interna a contatto col volto, così da mantenere l’area sterile. Inoltre, per essere ancor più cauti, è consigliabile prima lavarsi le mani o quantomeno pulirle con un gel igienizzante mani in soluzione idroalcolica dal 60 al 95%. Dopodiché per mettere una mascherina per allergia o tradizionale basta avvicinarsela alla faccia per poi sistemare gli elastici attorno alle orecchie o facendoli passare dietro alla nuca e in seguito disporli uno subito sotto agli occhi e l’altro al mento senza però creare nodi o incroci. Se invece si tratta di una maschera polveri sottili dotata di tracolle in quel caso si potranno effettuare delle regolazioni calibrando l’accessorio sulle proprie fattezze per poi fissarlo con uno o più ganci.
A questo punto non resta che aggiustare i lembi superiore e inferiore della propria mascherina filtrante facendo attenzione a non toccarla al suo interno per non comprometterne la sterilità, ma piuttosto aiutandosi con gli elementi di fissaggio o ancor meglio con delle linguette esterne, laddove disponibili. Fatto ciò, in alcune occorre modellare il ponte nasale delle mascherine con le dita in modo da farlo aderire perfettamente al proprio naso, così da non lasciare aperture da cui potrebbero passare polvere, agenti patogeni e inquinanti finendo col contaminarle e renderne l’utilizzo inefficace.
Per ottimizzarne la tenuta, è buona norma preventivamente raccogliere i capelli e radere la barba
Una volta messe è importante verificare la stabilità delle mascherine sanitarie e tradizionali effettuando delle prove prima di entrare nell’ambiente lavorativo o di iniziare l’attività per cui ci servono. Durante l’uso, oltre a evitare di ritoccarle, non bisogna levarsele per poi rimettersele, poiché si finirebbe certamente col comprometterne la salubrità, specie se si tratta di una mascherina ospedale.
Solo al termine del turno di lavoro o comunque della sessione si potrà rimuovere la mascherina sanitaria e tradizionale, prendendola dagli elastici per gettarla nella pattumiera in caso di modello monouso, dopodiché ci si dovrà comunque lavare le mani per non inficiarne l’azione preventiva. Infatti, se il soggetto che indossa le mascherine è sano e le usa per contrastare virus, batteri, allergeni o polveri, questi elementi potrebbero essere rimasti intrappolati all’esterno dell’accessorio, per cui toccandolo si può finire con l’interagire con ciò da cui ci si voleva proteggere. In caso di mascherine riutilizzabili per una adeguata pulizia basterà passarle con una salviettina igienizzante, mentre qualora fossero realizzate in gomma e silicone le si potranno sciacquare sotto l’acqua corrente, purché dopo le si asciughi accuratamente con una salvietta monouso o un telo perfettamente pulito prima di riporle.
Sicurezza e normative
Per lavorare in sicurezza in certi contesti o semplicemente per affrontare la vita quotidiana con maggiore tranquillità a volte basta proteggere le vie respiratorie con delle mascherine per polvere, in quanto strumento appositamente progettato per fungere da barriera evitando così l’ingresso di virus e contaminanti da naso e bocca. A tal scopo, oltre a seguire le regole di comportamento suggerite dai produttori, bisognerebbe tutelare la propria salute optando per l’acquisto di mascherine che abbiano sulla confezione originale alcune sigle, tra cui
- EN 14683:2005
- EN 149:2001
- EN 140:2000
- EN 143:2000
- 89/686/CEE
- 93/42/CEE
- A1:2009
- CE
Chi per lavoro frequenta sale operatorie e ambulatori al fine di limitare la trasmissione di agenti infettivi da personale a pazienti e viceversa ha l’obbligo di indossare mascherine chirurgiche prodotte nel rispetto della normativa EN 14683:2005 e pure di quella 93/42/CEE, la quale garantisce su sicurezza e sterilità delle mascherine usate come presidio medico. Ovviamente trattandosi di dispositivi di protezione individuale, detti anche “DPI”, la direttiva europea 89/686/CEE definisce come indossarli e usarli in modo corretto ed efficace così da non vanificare i propri sforzi se non addirittura renderli del tutto inutilizzabili.
Certe versioni riutilizzabili possono essere ripiegate su se stesse al termine della sessione
Invece qualsiasi mascherina facciale filtrante monouso dovrebbe sempre aderire ai requisiti di produzione e prestazione dettati dalle leggi EN 149:2001 e A1:2009. Esse infatti non solo stabiliscono le regole alla base della classificazione FFP inerente i sistemi di filtrazione delle mascherine, ma assicurano pure in merito a efficacia, usabilità e resistenza dei filtri montati tramite dei test di performance relativi a esposizione, intasamento, resistenza respiratoria e perdita della tenuta, in quanto parametri assolutamente fondamentali per la sicurezza dell’utente finale.
In caso di maschere polveri sottili che lasciano scoperti gli occhi ci si dovrà rifare alla norma EN 140:2000, mentre per avere garanzie sul sistema di filtraggio montato e sulle rispettive classi bisognerà riscontrare la scritta EN 143:2000. Inoltre, essendo molto spesso dispositivi medici con cui preservare la salute delle proprie vie respiratorie, è fondamentale sulle migliori mascherine anche la presenza del marchio CE, l’unico in grado di tutelare i consumatori europei, inclusi quelli italiani. Chi infine desidera proteggersi da virus più o meno aggressivi, da una semplice influenza stagionale al Coronavirus, così come chi sta male ma non vuole contagiare chi gli sta vicino, può indossare delle mascherine senza timori, in quanto sono sicure, confortevoli e facili da utilizzare e smaltire dopo l’uso.
Recensioni delle migliori mascherine
1. Heldwerk HW-12B
Mentre si svolgono attività di bricolage in cui ci si ritrova a segare e forare il legno per poi alla fine pitturarlo insieme agli attrezzi da lavoro bisognerebbe procurarsi anche le mascherine Heldwerk HW-12B, al fine di non inspirare accidentalmente segatura oppure i dannosi fumi della verniciatura.
Per mettere correttamente Heldwerk HW-12B basta tirare i 2 elastici, farli passare dietro la nuca e posizionarli uno sotto e l’altro sopra le orecchie in modo da lasciare scoperti gli occhi. Pur essendo un accessorio monotaglia, a conferire stabilità senza stringere eccessivamente ci pensa l’archetto flessibile sul naso, il quale nella parte a contatto con la faccia ha un’imbottitura soffice in spugna che combinata al rivestimento premium non lascia segni e rende l’esperienza d’uso all’insegna del comfort.
Pensate per chi taglia i rami degli alberi servendosi di una motosega o semplicemente sta ristrutturando casa, queste mascherine sono munite al centro di un filtro FFP1 di alta qualità, così da salvaguardare le vie respiratorie da polvere e vapori non tossici sprigionati nell’aria, come avviene quando si lavora con legno, vernici, gesso e cemento. Per questo motivo si tratta di prodotti monouso, la cui confezione originale contiene 20 pezzi e pesa 299 g per 26,8 x 13,4 x 12,6 cm.
2. GVS SPR501 Elipse P3
Se si vogliono preservare al meglio le vie aeree ma al tempo stesso si soffre di particolari allergie cutanee, bisogna avvalersi di una buona mascherina come GVS SPR501 Elipse P3 in quanto realizzata in materiale anallergico facilmente lavabile e dunque riutilizzabile, purché periodicamente si cambino i filtri.
Disponibile nelle taglie S, M e L per adattarsi a ogni tipologia di viso, GVS SPR501 Elipse P3 è composta da morbido termo elastomero inodore e totalmente anallergico, poiché non contiene tracce di lattice né di silicone, ed è grande 9,3 x 12,8 x 11 cm per un peso di 132 g quando monta la coppia di filtri HESPA P3 di cui dispone. Essendo plissettati, idrorepellenti e con 7 strati di tessuto, essi proteggono da particelle da 0,3 μm al 99,95% e da 0,4 μm al 99,98%.
Trattandosi di una mascherina a lunga durata, è importante periodicamente ricordarsi di cambiare i 2 elementi di filtraggio SPR316 e dopo ogni utilizzo servirsi di una salviettina igienizzante per pulirla in modo accurato specialmente nella parte interna e nella fascetta antiscivolo a contatto con la nuca. Se poi si vuole migliorare l’esperienza d’uso, basterà acquistare a parte la custodia da cintura SPM001 per riporvi il facciale piegato ordinatamente così da occupare meno spazio.
3. 3M 9322+ Aura
Quando si trascorrono intere giornate a lavorare in cantieri edili bisogna necessariamente dotarsi di strumenti sicuri. Con l'ottimo kit di mascherine monouso 3M 9322+ Aura si sarà protetti per ore da un filtro FFP2 senza dover soffrire caldo e umidità al suo interno grazie a una speciale valvola.
All’interno della scatola originale di 3M 9322+ Aura grande 24 x 21 x 9 cm per 222g si trovano 10 mascherine ciascuna delle quali ben sigillata nel proprio confezionamento igienico così da non entrare accidentalmente in contatto con possibili contaminanti presenti nell’ambiente esterno. In quanto modello pieghevole a 3 lembi realizzato in materiale filtrante particolato a elettrete, ogni unità pesa solo 15 g ed è talmente traspirante da non creare umidità vicino a naso e bocca di chi la indossa.
Se si ha necessità di portare gli occhiali non ci si ritroverà con la vista appannata grazie alla sezione superiore goffrata e al ponte nasale scolpito in modo da seguire il più possibile la forma del volto e rimanere stabile per tutto il tempo. Infatti si tratta di un prodotto perfetto per operai e muratori anche per via della presenza di una valvola Cool Flow insieme al filtro FFP2 di cui è provvisto capace di funzionare correttamente per 12 TVL.
4. Aillvend MSK100THK
Chi abita nelle grandi città quotidianamente deve fare i conti con l’inquinamento causato dai mezzi di locomozione pubblici e privati. Portando le mascherine Aillvend MSK100THK si riuscirà a isolare narici e labbra creando una barriera tra sé e gli agenti esterni, incluso il particolato atmosferico.
Che sia per salvaguardare le vie aeree mentre si lavora in una clinica professionale o per limitare le reazioni allergiche, specie se vi sono pollini e smog nell’aria, queste mascherine chirurgiche hanno un design a 3 veli, in cui ogni strato protegge da particelle non superiori a 2.5 μm. Per riuscirci sfruttano un tessuto traspirante ben sigillato ai bordi e che si estende per 17,5 x 9,5 cm con la possibilità di ampliare ulteriormente la vestibilità verticale di 15 cm. Trattandosi di strumenti monouso, la confezione da 290 g contiene un set da 100 pezzi.
Affinché il loro utilizzo sia efficace è importante posizionare Aillvend MSK100THK nel modo giusto, il quale consiste nel disporre il lato colorato verso l’esterno lasciando quello più chiaro a contatto col viso, passare i 2 elastici morbidi dietro le orecchie, dopodiché aggiustare la striscia metallica nascosta in corrispondenza del naso, così da calibrarla alle fattezze di quest’ultimo e al tempo stesso assicurarsi la vista libera.
Opinioni finali
In mezzo a tante mascherine è normale non sapere quale scegliere, ma per riuscirci non si può guardare esclusivamente al prezzo di queste ultime quanto piuttosto alla tipologia di contaminanti da cui ci si vuole proteggere. Infatti in caso di sostanze altamente tossiche o virus, da quello dell’influenza al Covid-19, ci si dovrà necessariamente orientare verso varianti dotate di valvole di espirazione e sistema di filtrazione di alta qualità, ovvero prodotti il cui costo potrà essere più elevato, ma spesso facilmente alleggerito da offerte promozionali e sconti speciali.
Portare una mascherina per parecchie ore di fila può risultare scomodo ma necessario qualora si stiano svolgendo specifiche attività. Con Heldwerk HW-12B si avranno a disposizione tra i migliori accorgimenti con cui aumentare la sensazione di confort mentre la si indossa. Ciò è reso possibile dall’archetto flessibile situato sopra al naso, il quale nella parte interna ha un’imbottitura morbida per limitare i segni dovuti allo sfregamento.
Chi è alla ricerca del giusto compromesso tra sicurezza e vestibilità non deve rinunciare né all’uno né all’altro aspetto quanto piuttosto affidarsi a GVS SPR501 Elipse P3, il facciale di fascia media riutilizzabile in grado di assicurare la migliore adattabilità grazie ai materiali di cui è composto, i quali sono inodore, anallergici e morbidi al tatto, e al doppio filtro intercambiabile capace di respingere quasi del tutto le particelle più piccole.
Quando si gestiscono dei campi coltivati capita di dover ricorrere a pesticidi e ad altri composti nocivi per l’uomo. Per questo motivo in simili situazioni bisognerebbe tenere al riparo labbra e narici ricorrendo a 3M 9322+ Aura, uno tra i modelli di mascherine con le migliori performance 3M 9322+ Aura per la presenza di un sistema altamente filtrante combinato a una valvola che facilita la respirazione senza creare un ambiente umido al suo interno.
Se si necessita di accessori monouso da utilizzare quotidianamente per averne in quantità basta procurarsi Aillvend MSK100THK, uno dei kit di fascia bassa al miglior rapporto qualità-prezzo, poiché viene venduto in un set comprensivo di un gran numero di pezzi ognuno dei quali, seppur leggero, offre 3 strati di protezione da particolato e pulviscolo, prestandosi così all’uso durante passeggiate all’aperto come all’interno di cliniche professionali.
Le mascherine possono avere prezzi diversi dettati non solo dalla presenza di filtri e valvole ma pure da tipo e numero. Infatti le varianti più economiche sono quelle monouso spesso vendute in più unità per confezione per far risparmiare il consumatore, mentre le versioni riutilizzabili possono comportare una spesa iniziale maggiore, ma offrono il vantaggio di avere costi di mantenimento ridotti, poiché basterà acquistare giusto i ricambi necessari magari approfittando di una speciale offerta o di uno sconto dedicato.
Quale mascherina scegliere? Classifica (Top 4)
Prodotto | Offerta | Sconto | Voto |
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Domande frequenti
- Può usarle chi deve pulire il camino?
-
Sì, anzi il loro utilizzo in questo genere di operazioni è altamente consigliato così da evitare nel mentre di respirare fuliggine, la quale è talmente inquinante da essere nociva per l’uomo.
- Una volta finito di sfruttarle, dove le si butta?
-
Bisognerebbe chiuderle in una busta di plastica per poi gettarle nell’indifferenziata, ma in commercio si trovano persino mascherine totalmente biodegradabili che possono essere messe nel contenitore dell’umido, ovviamente solo se non sono mai venute a contatto con agenti contaminanti.
- Possono alleviare i sintomi dell’allergia alla farina di frumento?
-
Certamente, l’importante è procurarsi un modello dotato di filtro con classe FFP2, l’unico in grado di tenere al riparo le vie respiratorie da tutti i tipi di farine e scongiurare così reazioni allergiche.
- Cosa fare se le mascherine si danneggiano?
-
Sia che succeda durante l’uso o prima di iniziare la sessione di lavoro, quando l’accessorio si rompe l’unico comportamento corretto è rimuoverlo e smaltirlo. Se poi se ne avesse ancora bisogno, lo si dovrà necessariamente sostituire con uno nuovo dopo essersi lavati le mani.
- È consigliabile anche per un onicotecnico?
-
Certo e anzi dovrebbero servirsene pure i clienti quando viene loro eseguita la ricostruzione unghie, poiché durante la limatura l’aria si riempie di particelle di scarto, le quali, seppur non pericolose, se accidentalmente inalate possono arrecare fastidio ad alcune persone.
- Possono essere indossate da chi porta gli occhiali?
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Assolutamente sì, infatti persino le mascherine rigide sono sagomate apposta per aderire perfettamente al setto nasale senza limitare il campo visivo dell’utente e addirittura evitando la formazione di condensa sulle lenti da vista e da lavoro.
- Riescono a contrastare le allergie al pelo di animale?
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Purtroppo no, al momento non esistono mascherine con metodi barriera efficaci contro peli e allergeni di animali, dunque in questi casi è bene tenersi lontano o adottare delle semplici norme di comportamento, come ad esempio non far soggiornare il cane in camera da letto.
- Può aiutare in caso di cattivi odori?
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Sì, le mascherine munite di sistema di filtrazione a carboni attivi possono ridurre la percezione olfattiva di certe sostanze, quali solventi, adesivi, vernici a spruzzo e gas di scarico.