Confronto degli home theatre migliori
- Basta avvicinare il telefono per abbinarlo con NFC
- 6 preset di campi sonori per vari tipi di contenuto
- La voce diventa più nitida usando “Clear Voice”
- Include lettore Blu-ray per riproduzioni 2D e 3D
- Si può usare pure per navigare in rete col browser
- Ha connettività wireless NFC, wi-fi e Bluetooth
- Supporta codec Dolby Audio, Dolby Atmos, DTS:X
- Studia e regola in autonomia l’acustica con YPAO
- Con MusicCast si possono aggiungere più casse
Come scegliere un home theatre
Indice
Struttura e componenti
Chi nei momenti liberi ama rilassarsi di fronte a un buon film potrebbe non sentirsi soddisfatto dalle prestazioni delle casse integrate nel televisore, le quali spesso sono talmente piccole da generare un audio artefatto e privo di un’adeguata profondità.
Al fine di rendere la propria esperienza d’uso più realistica con suoni provenienti da tutte le direzioni, proprio come accade nella vita quotidiana, è sufficiente installare un home theatre 5.1 canali, se possibile con compatibilità Dolby Digital e una potenza adeguata, nella stanza adibita alla visione, sia essa un salotto, una camera da letto o un auditorium.
Ovviamente più l’ambiente in questione è spoglio e privo di mobili e migliore sarà la diffusione audio al suo interno, dunque per accogliere al meglio il proprio impianto home theatre e trarne il massimo è consigliabile prediligere camere con pochi mobili.
La struttura di un sistema home cinema si basa sulla cosiddetta catena, ossia sull’unione di diversi elementi, i quali possono essere acquistati separatamente in modo da creare un prodotto personalizzato sulla base delle proprie esigenze. Così facendo basterà ad esempio comprare un amplificatore compatibile con le casse in proprio possesso e dalla potenza adeguata.
In alternativa è possibile optare per un impianto audio casa completo, senza bisogno di procurarsi ulteriori pezzi. Quest’ultimo è certamente il modello più diffuso in commercio e solitamente è composto da
- Subwoofer
- Sorgente
- Satelliti
Punto di partenza di qualsiasi home theater, la sorgente, come suggerisce il nome, è il componente della catena incluso nella dotazione del sistema che rappresenta l’origine di tutti i segnali audiovisivi, per questo sul suo lato posteriore capita frequentemente di trovare svariate prese con cui effettuare i collegamenti tramite diverse tipologie di cavo.
Quasi sempre si tratta di un dispositivo elettronico, come una console di controllo, un amplificatore stereo, un sintoamplificatore, una soundbar o un lettore Blu-ray. In molti casi poi è possibile servirsi di sorgenti già presenti in casa, quali televisore, proiettore e vari sistemi di diffusione sonora esterna.
Proprio perché progettato per propagare il suono in ogni angolo di una camera, in un sistema home theatre wireless o con cavi non mancano mai delle casse dette satelliti, le quali possono essere presenti in quantità diversa in base al prodotto, ma di norma in numero compreso tra un minimo di 2 e un massimo di 9 per ogni impianto.
Questi altoparlanti del sistema audio digitale o analogico possono differire tra loro per forme, dimensioni, peso, potenza e posizionamento, andando da soluzioni salvaspazio ed economiche, chiamate anche bookshelf, della grandezza di un vocabolario da collocare su mobili, mensole e scaffali a versioni alquanto ingombranti come quelle a torre, ossia delle voluminose colonne da appoggiare direttamente sul pavimento.
Rispetto alle varianti wireless, nei modelli con cavo il suono è più nitido
In caso di home theatre casse wireless si tratta di un sistema in cui i vari elementi comunicano tra loro esclusivamente sfruttando la connettività wi-fi o Bluetooth, senza possibilità di attuare cablaggi.
Nei sistemi home theatre tradizionali invece gli altoparlanti di ogni impianto sono progettati per collegarsi all’unità principale necessariamente usando dei cavi, i quali si possono mimetizzare nell’ambiente domestico facendoli passare lungo le pareti oppure attraverso delle canaline o ancora sotto i tappeti, così da non inciamparci accidentalmente.
Se per la corretta diffusione di alte e basse frequenze bastano i satelliti, per i bassi invece serve una marcia in più, la quale nei migliori home theatre quasi sempre è data dal ricorso a un subwoofer esterno capace di gestire un apposito canale audio denominato LFE, preposto alla riproduzione con una potenza appropriata di effetti sonori appartenenti alla gamma bassa.
Seppur assai più grosso e pesante, il suo aspetto ricorda quello di un comune altoparlante contraddistinto però dalla presenza del bass reflex, ossia un’apertura sul frontale con cui convogliare il suono verso l’ascoltatore. Nella dotazione di questi impianti, oltre ai componenti della catena, di norma viene fornito tutto il necessario per mettere subito in funzione il sistema home cinema senza bisogno di effettuare ulteriori acquisti.
Per questo insieme al manuale di istruzioni contenente spiegazioni e illustrazioni, nella confezione originale di un impianto home theatre vi sono viti per il fissaggio a muro dei diffusori, un telecomando solitamente con batterie integrate per il controllo delle impostazioni e dei cavi per i collegamenti cablati.
Casse e posizionamento
Se non si sa quale scegliere è importante sapere che a contraddistinguere la bontà di un sistema home theatre senza fili o cablato sono i componenti della sua catena, in particolare amplificatore audio e satelliti, i quali da un modello all’altro differiscono per rapporto qualità prezzo, fattezze, tipologia e quantità.
Infatti non è un caso se in presenza di più casse il suono, oltre ad acquisire una certa potenza, viene percepito come maggiormente realistico rispetto alle occasioni in cui se ne usano 2 se non addirittura una.
Il motivo è semplice, a ciascun diffusore corrisponde un preciso canale audio, ragion per cui diventa fondamentale disporre ogni elemento del proprio impianto home theatre in maniera corretta in modo da circondare l’ascoltatore o lo spettatore e creare il tanto agognato “effetto surround” tipico della sala di un cinema.
Ovviamente il posizionamento dipende dalla tipologia di altoparlanti del sistema, i quali possono essere
- Posteriori
- Laterali
- Frontali
Di norma i frontali del sistema sono costituiti da un minimo di 2 casse da collocare alle estremità del tv o dello schermo del pc al fine di riprodurre il tradizionale suono stereofonico, ma in certi impianti home cinema possono diventare 3 con l’aggiunta di un’unità centrale adibita ai dialoghi e al parlato principale, la quale all’occorrenza può essere anche una soundbar.
Le casse posteriori assumono un ruolo fondamentale in un impianto surround, in quanto ricreano i movimenti dei personaggi, il mormorio della folla e tutti i rumori di fondo presenti in qualsiasi scena di un film. Per questo motivo esse vengono sistemate dietro e, se possibile, addirittura ai 2 angoli della stanza che si trovano alle spalle dello spettatore.
Per facilitare l’utente nel posizionamento del sistema home theatre, ogni diffusore audio surround e tradizionale di norma riporta la scritta L per quelli che devono stare sul lato sinistro dell’ambiente e R per quelli da mettere sul destro.
Numero canali | Unità frontali | Speaker laterali | Diffusori posteriori |
---|---|---|---|
2.1 | 2 | 0 | 0 |
3.1 | 3 | 0 | 0 |
5.1 | 3 | 0 | 2 |
7.1 | 3 | 2 | 2 |
9.1 | 3 | 4 | 2 |
Non sempre facenti parte della catena, le casse laterali, se presenti in un impianto di diffusione sonora, vanno disposte a lato dello spettatore, come accade ad esempio nei sistemi home theatre capaci di sfruttare il dolby surround 7.1 canali.
Inoltre è importante sapere che tutti i sistemi contraddistinti dalla dicitura “.1” sono provvisti di un subwoofer esterno dedicato all’emissione delle basse frequenze, la quale nei migliori home theatre può addirittura arrivare a farci percepire delle vibrazioni date dalla potenza del suono, proprio come quando seduti nella sala di un cinema sentiamo gli effetti sonori di una sparatoria o il rumore di un elicottero mentre si alza in volo.
Con certi si può ascoltare la radio in FM, AM, DAB e DAB+
A chi ha poco spazio a disposizione o semplicemente vuole migliorare la componente audio del proprio computer conferendole una maggiore potenza può far comodo dotarsi di un sistema economico home theatre 2.1, il quale è composto da 2 casse frontali da mettere a lato dello schermo e un subwoofer esterno solitamente di piccole dimensioni.
Se, oltre al woofer, si dispone di un sistema di 2 elementi da tenere frontalmente insieme a un’unità centrale, la quale può essere all’occorrenza una soundbar, si è al cospetto di un home theatre 3.1, invece mantenendo la medesima configurazione ma aggiungendoci 2 altoparlanti da posizionare sul retro, si potrà fruire della qualità di un impianto talvolta dotato di dolby surround 5.1 canali nei sistemi che lo supportano.
Poi se la coppia di speaker è wireless, allora si tratterà di un home theatre 5.1 diffusori posteriori wireless, grazie ai quali si potrà evitare di ricorrere a metri di cavi per coprire la distanza dall’elemento principale del sistema e al tempo stesso non si dovrà rinunciare a trasformare il proprio salotto in un piccolo cinema.
Chi ha a disposizione una grande metratura può tranquillamente optare per un home theatre 7.1, per apprezzare il quale si dovranno posizionare il woofer insieme a 3 casse sulla parete accanto al televisore, avendo cura di mettere quella centrale o l’eventuale soundbar nelle sue immediate vicinanze, 2 dalla parte opposta e altre 2 in modo da far occupare a ciascuna un lato.
Al fine di ottenere il massimo in termini di realismo, potenza e tridimensionalità, basterà scegliere il migliore home theatre 9.1 canali, il quale, rispetto a un sistema home cinema 7.1, è un impianto audio surround composto da un’ulteriore coppia di speaker laterali.
Specifiche tecniche
Non tutti sanno che l’utilizzo di un home theatre wireless e con cavi è indicato sia durante l’ascolto di musica proveniente dalla radio o da un lettore CD, sia per vedere programmi televisivi e fruire di contenuti multimediali magari disponibili su cloud o su particolari servizi di streaming online. Per riuscire nell’intento il sistema deve rispondere a delle determinate specifiche tecniche.
Parametri | Valori |
---|---|
Risoluzione video | HD, Full HD, 4K |
Potenza di picco | 6000 Watt PMPO |
Decodifiche | DTS, Dolby Digital |
Consumi | 80 Watt |
Formati | mp3, wma, jpeg, avi |
Potenza | 300 Watt RMS |
Se tutti i sistemi home theatre 5.1 wireless e cablati sono in grado di ricevere e trasmettere segnali audio digital e analog grazie a un amplificatore, sono solo alcuni gli impianti capaci di gestire quelli video consentendo la visione di film come fossimo al cinema.
Da questa caratteristica dipendono i formati supportati, i quali includeranno sempre file sonori come mp3 e wma ed esclusivamente in certi casi immagini e foto in jpeg e filmati in avi per arrivare a prodotti con la capacità di interpretare correttamente pure estensioni più complesse o di nicchia.
Allo stesso modo non tutti gli impianti home cinema supportano le medesime decodifiche, ovvero il modo in cui vengono suddivisi i canali. Tra queste le più frequenti in un sistema audio surround sono Dolby Stereo, Dolby Digital, Dolby Atmos, DTS e DTS:X.
Nell’installare un sistema home theatre nel proprio salotto 2 aspetti da considerare sono PMPO, ovvero la potenza di picco massima istantanea indicata in Watt, e la potenza d’uscita espressa in Watt RMS, ossia il valore medio della maggiore emissione possibile senza il verificarsi di distorsioni nel suono uscente dalle casse.
Infatti tale scelta dipenderà dalla metratura dell’ambiente, per cui in piccole stanze basterà un sistema home cinema da 100 Watt RMS, invece quelle più grandi necessiteranno di una potenza più elevata intorno ai 500 Watt RMS per arrivare addirittura a 1000 Watt RMS negli impianti home theatre professionali.
Questo valore poi non va confuso con quello del consumo elettrico, anch’esso indicato in Watt, poiché in questo caso si tratta della quantità di energia assorbita da un impianto home theatre completo per funzionare, la quale varia da un minimo di 0,1 Watt mentre è in standby a circa 80 Watt quando è operativo.
Installare i satelliti sul soffitto orientandoli verso il basso può essere un’ottima soluzione salvaspazio
Se la sorgente è rappresentata dall’omonima tipologia di lettore come accade per home theatre blu ray, oltre alla componente audio digitale e analogica, giocherà un ruolo fondamentale nella resa finale pure la risoluzione video, la quale può andare da un semplice HD all’alta qualità del 4K di cui godono i migliori home theatre.
Chi poi ha intenzione di abbinare il tutto a una tv o a un proiettore che supporta la visione di film in 3D, allora dovrà necessariamente ricorrere a un home theatre 3d, l’unico impianto compatibile con questa tecnologia ormai diffusa in tutti i cinema.
Ovviamente sfruttando una porta HDMI per integrare il proprio televisore OLED con un home theatre 4k si avrà garantita la migliore esperienza possibile in termini di visione e ascolto poiché non si perderà alcun dettaglio.
Cablaggi e connessioni
Per iniziare a utilizzare un impianto home theatre il primo step consiste non solo nel collegare tra loro i vari elementi della catena, a cominciare da amplificatore e speaker, ma anche nel mettere in comunicazione il sistema con altri device esterni sfruttando dei cavi. A tal scopo quasi ogni prodotto sul retro dell’unità principale o del woofer è composto da varie prese, le quali si suddividono in ingressi e uscite.
Le prime sono esclusivamente dedicate alla ricezione del segnale sonoro o audiovisivo, invece le seconde al contrario si occupano della sua trasmissione alle varie casse di questo speciale impianto audio. Tra gli attacchi più ricorrenti in un home theatre vi sono
- Mini-jack da 3,5 mm
- Coassiale
- HDMI
- Ottico
- RCA
Pur veicolando segnali analogici, il connettore audio mini-jack da 3,5 mm è presente sia in ogni sistema home theatre che in diversi dispositivi mobili di uso comune, inclusi smartphone, tablet e lettori mp3, mentre il coassiale è integrato in molti televisori e decoder di vecchia generazione al fine di attuare una trasmissione digitale dei dati.
In queste ultime apparecchiature non è raro trovare una presa RCA, detta anche “composita”, in quanto formata da almeno 2 spinotti separati, uno rosso per il canale audio destro e uno bianco o nero per il sinistro ai quali talvolta ne può essere aggiunto un terzo di colore giallo per trasportare il segnale video.
Qualora ci si stesse domandando come collegare tv home theatre con un cavo ottico audio, la risposta è facile, occorre prima verificare la presenza dell’omonimo attacco digitale su entrambi i device, dopodiché abbinarli inserendo un’estremità nell’ingresso dell’unità principale del proprio impianto dolby surround, di norma un amplificatore audio, e l’altra nel televisore.
Così facendo si sentirà certamente il suono uscire in tutta la sua potenza dalle casse del proprio impianto home theatre, ma per riuscire a vedere il proprio programma preferito si dovrà necessariamente ricorrere a un ulteriore cablaggio attraverso altri attacchi e i rispettivi cavi, quale ad esempio RCA.
In presenza di una porta USB, basta inserire una pen drive per riprodurne direttamente il contenuto
Per capire come collegare home theatre alla tv in modo semplice, la soluzione più pratica ed economica è servirsi di un cavo HDMI da inserire nella porta HDMI con dicitura “ARC” al fine di assicurarsi un audio digitale dal ritorno corretto e di conseguenza una esperienza paragonabile a quella offerta dalla sala di un cinema.
In questo modo, rispetto a un home theater con cavo ottico, non ci sarà bisogno di ricorre a ulteriori cablaggi e addirittura in caso di HDMI-CEC si potrà usare il telecomando del televisore per controllare entrambi gli apparati.
È possibile non compromettere eccessivamente l’eleganza del proprio ambiente domestico scegliendo degli home cinema wireless, i quali sono sistemi talvolta economici che solitamente, oltre a consentire uno o più collegamenti cablati con altri device esterni, permettono pure associazioni tramite connettività senza l’ausilio di cavi
- Bluetooth
- DLNA
- Wi-fi
- NFC
Con i migliori home theatre per agganciarsi alla rete domestica basta ricorrere alla connessione wi-fi inserendo le proprie credenziali o, laddove possibile, servendosi della funzionalità WPS, la quale non richiede alcuna configurazione, ma giusto la pressione di un tasto sull’apparato e del suo corrispettivo sul modem.
Un altro metodo consiste nello sfruttare la presa Ethernet, ovviamente purché essa sia uno degli attacchi disponibili nel proprio sistema di diffusione.
Se poi si tratta di un sistema home cinema compatibile con lo standard DLNA, si potrà arricchire la propria esperienza d’uso inviandogli contenuti da riprodurre in streaming e solitamente pure dal suono dolby surround se non addirittura dolby digital.
Un funzionamento analogo lo si ritrova con NFC per usufruire del quale occorre posizionare l’apparecchio mobile da associare a pochi centimetri di distanza dal caratteristico logo con la N.
Esistono poi home theatre bluetooth che, utilizzando l’omonima connettività wireless, assicurano un suono tridimensionale e della giusta potenza come al cinema in camere piuttosto ampie senza dover ricorrere ad antiestetici cablaggi per collegare tutte le casse audio surround e tradizionali del proprio impianto di diffusione.
Dunque non è complicato capire un home theatre senza fili come funziona, poiché si tratta semplicemente di un sistema in cui i diffusori riescono a comunicare con l’unità centrale senza bisogno di alcun cavo anche se disposti a diversi metri l’uno dall’altro come spesso accade.
Consigli d’uso
Se si decide di acquistare un impianto home theatre 5.1 completo per ricreare nel proprio salotto un piccolo cinema occorre per prima cosa dare a tutti gli elementi della catena la giusta collocazione spaziale sia per forma e metratura dell’ambiente che in base al tipo di casse e alla loro potenza, solo allora si potrà procedere associandolo a una sorgente audiovisiva.
Queste operazioni preliminari si rendono necessarie esclusivamente al primo utilizzo, dopodiché per iniziare a usare un impianto home theatre bisogna
- Accendere premendo un apposito tasto
- Selezionare la sorgente da cui attingere
- Avviare la riproduzione dei contenuti
- Se necessario, modificare i settaggi
- Al termine, spengere e scollegare
Per accendere un home theatre wifi o tradizionale vi sono vari modi, il primo è premere il pulsante posizionato sull’unità principale del sistema, la quale è di norma un amplificatore audio, altrimenti si può evitare di alzarsi dal divano semplicemente ricorrendo al telecomando in dotazione.
Una volta acceso il proprio home theatre occorre selezionare la sorgente da cui attingere, la quale solitamente può essere il televisore, il proiettore, il lettore Blu-ray o può corrispondere al nome del collegamento usato, ovvero Bluetooth, wi-fi, presa ottica digital audio, porta HDMI o altro ancora. Anche in questo caso la scelta può essere effettuata tramite pulsantiera integrata o dal controller incluso in ogni impianto di diffusione.
Impostata la sorgente del segnale audiovisivo grazie al proprio sistema home cinema si potrà subito vedere un programma televisivo o ascoltare in tutta la sua potenza il suono della musica trasmessa in diretta alla radio, ma, laddove si volesse fruire di un film in Blu-ray tramite l’apposito lettore o di specifici file video salvati nel computer, bisognerà prima scegliere il contenuto e poi avviare la riproduzione.
A questo punto non resta che rilassarsi e godersi lo spettacolo offerto dal proprio impianto home theatre e dalla sua capacità di ricreare un piccolo cinema dentro casa, tuttavia nel mentre può capitare di dover ritoccare qualche impostazione, come ad esempio il livello del volume, l’equalizzazione audio o parametri con cui ottimizzare l’effetto surround.
È possibile regolare le emissioni sonore dei singoli altoparlanti
Qualsiasi siano i settaggi da ritoccare lo si potrà fare tranquillamente col telecomando in dotazione col proprio sistema home theatre e molto spesso addirittura attraverso il touchscreen del proprio smartphone, purché prima si scarichi la app necessaria.
Nei migliori home theatre a ottimizzare la navigazione all’interno dei menù e a facilitare la propria esperienza d’uso ci pensano alcune scritte mostrate sullo schermo del tv o del telefono, ma qualora ci si sentisse persi basterà consultare il manuale d’istruzioni anch’esso contenuto nella confezione originale o altrimenti collegarsi al sito internet del produttore.
Seppure esistano sistemi home theatre senza fili e cablati con funzione di spegnimento automatico dopo un certo lasso di tempo di inattività, una volta terminata la visione o l’ascolto del proprio contenuto multimediale è buona norma ricordarsi di spengere il proprio impianto di diffusione così da evitare inutili sprechi di energia elettrica.
Funzionalità aggiuntive
Non serve essere degli esperti audiofili per riconoscere il suono dal caratteristico effetto surround che contraddistingue la stragrande maggioranza degli home cinema, dato non solo dalla presenza di un amplificatore e di molteplici casse dalla potenza adeguata ma anche dalla compatibilità con sistemi di codifica quale ad esempio il dolby digital surround.
Oltre a questa peculiarità, in molti casi i migliori home theatre sono provvisti di ulteriori funzionalità con cui è possibile ottimizzare la resa sonora o semplicemente personalizzare la propria esperienza d’uso. Tra quelle più ricorrenti in questi impianti vi sono
- Memorizzazione frequenze radio
- Configurazioni sonore
- Accentuazione bassi
- Audio multi-stanza
- Navigazione web
- Zone-B
Come per altre apparecchiature dedicate alla riproduzione musicale, pure negli home theatre senza fili e con cavi è possibile all’occorrenza ricorrere all’accentuazione dei bassi, così da apprezzare maggiormente il suono di certe canzoni dance e hip-hop in tutta la loro potenza. Se poi si vogliono perfezionare specifici aspetti audio, in molti casi basterà scegliere una tra le diverse configurazioni sonore disponibili sul sistema in proprio possesso.
Spesso in molti home theatre se ne trova una con cui conferire al parlato dei dialoghi un suono più nitido, un’altra per ottenere il medesimo effetto a basso volume, così da non disturbare nessuno nelle ore notturne ma al tempo stesso non perdere neanche una parola, e poi altre riservate a contesti specifici, quali l’ascolto di un concerto, la visione di un film, di una partita di calcio e addirittura una ad hoc per quando si sta giocando ai videogiochi.
Nei sistemi di fascia medio alta non è raro trovare tra le varie prese un’area contrassegnata dalla scritta “Zone-B” e con all’interno alcuni attacchi.
Si tratta di 2 o più uscite con cui viene amplificata con un minimo di 2 canali una seconda zona d’ascolto, la quale quasi sempre è la stanza adiacente a quella in cui è installato il sistema home theatre 5.1. Così facendo nell’ambiente principale la diffusione data da 3 casse e il woofer sarà a 3.1 canali, mentre nella cosiddetta Zone-B sarà a 2.0.
Ovviamente per attuare una simile configurazione audio occorre posizionare i diffusori posteriori di cui è composto il proprio impianto in un’altra camera e fare gli opportuni collegamenti servendosi di cavi piuttosto lunghi. Inoltre con questo metodo grazie a un sistema home cinema e al suo amplificatore è possibile inviare musica solo alla zona A, esclusivamente alla B o simultaneamente a entrambe.
Chi desidera ascoltare le proprie canzoni preferite in più ambienti della casa alla massima potenza ma non vuole vedere antiestetici fili elettrici che attraversano il soggiorno non solo può ricorrere al miglior home theatre casse posteriori wireless ma addirittura sceglierne uno provvisto della funzione multi-stanza detta anche Multiroom.
Si tratta di impianti home theatre in grado di comunicare con ulteriori altoparlanti e hi-fi esterni senza bisogno di attuare alcun collegamento via cavo ma sfruttando la connettività wi-fi o Bluetooh. In questo modo basterà installare una app sul proprio smartphone o talvolta semplicemente pronunciare un comando vocale per avere un sottofondo musicale mentre si cucina o per cantare sotto la doccia.
Certi modelli supportano i principali assistenti vocali in commercio
Talvolta nella dotazione dei kit home theatre possono essere comprese delle antenne a filo per l’ascolto della radio in FM e AM. In questi casi di solito col proprio impianto audio è possibile non solo sintonizzarsi manualmente o in modo automatico alla propria stazione preferita, ma pure effettuare la memorizzazione delle frequenze di proprio gradimento, così da non dover perdere tempo a ricercarle ogni volta.
Una funzionalità quasi sempre presente nei sistemi provvisti di lettore DVD è la possibilità di dedicarsi alla navigazione web sfruttando un’applicazione preinstallata come browser.
Per digitare gli indirizzi e muovere il cursore sullo schermo si può usare il telecomando incluso nella confezione originale del proprio impianto home theatre o ancor meglio scaricare sullo smartphone un’apposita app con cui migliorare la propria esperienza d’uso trasformando il touchscreen in un mouse e all’occorrenza in una tastiera con cui scrivere.
Cura e certificazioni
Qualcuno potrebbe erroneamente pensare che, trattandosi di apparecchiature per la riproduzione sonora, non serva fare nulla per prendersi cura dei sistemi home theatre wireless e cablati, in realtà alcuni accorgimenti sono necessari al fine di assicurare loro una lunga vita con le migliori prestazioni possibili sia per quanto concerne la potenza del suono digital e analog che per farci sentire davvero come al cinema.
Per riuscirci innanzitutto è bene prestare attenzione a dove si decide di posizionare gli elementi della catena nella stanza, non solo per rispettare l’ordinamento corretto, ma soprattutto per non compromettere il buon funzionamento di questi ultimi.
Essendo progettato per essere usato all’interno delle mura domestiche, è fondamentale non tenere il proprio impianto home theatre all’aperto né tantomeno esposto agli agenti atmosferici, ma utilizzarlo esclusivamente in ambienti chiusi, magari collocandolo a qualche centimetro di distanza dalle pareti, così da assicurargli una corretta aerazione.
Per il medesimo motivo non bisogna coprire le casse del sistema con centrini e tovagliette, così come non si dovrebbe appoggiarvi sopra degli oggetti a maggior ragione se pesanti, altrimenti, oltre a compromettere la propria esperienza d’ascolto, si corre il rischio di deformare lo chassis se non addirittura di romperlo del tutto.
Ovviamente è giusto utilizzare il proprio impianto home theatre senza fili o con cavi nei modi e nei tempi che si preferisce, magari per sentirsi come al cinema gustando un film d’azione ricco di effetti speciali suonati alla massima potenza, ma sarebbe meglio evitare di tenerlo col volume al massimo per parecchie ore di fila.
Tale precauzione serve non solo a scongiurare eventuali danni all’udito e lamentele dei vicini di casa, ma soprattutto per impedire il verificarsi di fenomeni di surriscaldamento del sistema, i quali possono causare danni irreparabili. Oltre a seguire alcune precauzioni e il comune buonsenso, bastano piccoli gesti per conservare un home theatre nel migliore dei modi.
Per una buona aerazione è consigliabile tenere gli altoparlanti ad almeno 30 cm dai caloriferi
Avendo delle aperture in corrispondenza dei driver delle casse e nel vano anteriore del bass reflex del subwoofer, il principale nemico di qualsiasi impianto home theatre wireless e cablato è la polvere, la quale tende a infilarsi in ogni fessura e a rimanere intrappolata tra le griglie metalliche e le retine in tessuto.
Per scongiurare tale eventualità basta passare delicatamente un panno morbido su ogni elemento della catena del proprio impianto home cinema e pure sulle superfici circostanti, siano esse quelle del pavimento, di un mobile o di una mensola.
Se poi si incontrassero residui particolarmente ostinati in corrispondenza della pulsantiera, per scioglierli si potrà inumidire lo strofinaccio e all’occorrenza aggiungerci una goccia di detergente neutro, senza spruzzare spray né tantomeno ricorrere a sostanze chimiche o spugnette abrasive, in quanto potrebbero decolorare o graffiare la scocca.
Inoltre se quest’ultima fosse in legno, bisognerà assicurarsi di non lasciarvi sopra zone umide o goccioline, le quali possono facilmente infiltrarsi nel materiale deformandolo.
Periodicamente è importante ricordarsi di sostituire le pile e passare con un panno inumidito anche il telecomando in dotazione col proprio sistema home cinema, il quale, come spesso accade per qualsiasi controller, col tempo inevitabilmente tende a sporcarsi accumulando germi e batteri.
Per far sì che il proprio impianto home theatre completo continui a funzionare per anni non basta pulirlo regolarmente ma bisognerebbe prima di ogni acquisto verificare sul libretto di istruzioni se sono riportate alcune sigle, tra cui
- EMC
- THX
- CE
Trattandosi di apparecchiature elettroniche, talvolta pure dotate di connettività wireless, è bene scegliere un prodotto conforme alla normativa EMC in merito alla compatibilità elettromagnetica, solo così si avrà la sicurezza di un impianto incapace di generare interferenze elettromagnetiche. Allo stesso modo è fondamentale accertarsi della presenza del marchio CE a simboleggiare il rispetto delle leggi vigenti nella Comunità Europea.
Infine per assicurarsi prestazioni eccellenti e un ottimo audio surround digitale e analogico proprio come al cinema è bene prediligere i migliori home theatre con certificazione THX, la quale garantisce una certa qualità sonora in determinate condizioni ambientali dettate nelle specifiche tecniche, quali posizionamento degli altoparlanti e degli arredi nella stanza.
Tipologie a confronto
In commercio si trovano tantissime soluzioni con cui riprodurre la propria musica, le quali variano tra loro per tipo, prezzo e ingombro, per questo diventa importante avere le idee chiare in modo da capire come scegliere il prodotto giusto in quanto corrispondente alle proprie esigenze.
Se l’obiettivo consiste nel migliorare il suono digitale in uscita dalla propria televisione spesso ci si chiede se sia meglio ricorrere a soundbar o home theatre. La risposta non è così scontata, poiché ognuno di essi ha dei punti di forza diversi dall’altro che lo rendono più adatto in determinati contesti.
All’occorrenza si possono disattivare alcuni dei diffusori
Se si vogliono ottenere prestazioni sonore migliori dal televisore o dal computer in un ambiente di media metratura, la soundbar, detta anche barra audio, può risultare una scelta più indicata in quanto solitamente è un oggetto composto da un unico elemento talvolta accompagnato pure da un subwoofer esterno.
In altri casi essa può addirittura essere l’unità principale di un impianto home cinema, ossia la componente da cui vengono gestiti i segnali sonori in ingresso e in uscita. In queste situazioni l’apparato può far parte di un home theatre 5.1 senza fili o cablato insieme a una coppia di casse e a un woofer.
Invece con una soundbase si può ridurre ulteriormente ingombro e collegamenti cablati semplicemente posizionandola sotto al tv in modo da usarla come sua base d’appoggio, ovviamente prestando attenzione a dove la si colloca dato il suo peso di circa 30 Kg.
Caratteristiche | Home theatre | Soundbar | Soundbase |
---|---|---|---|
Unità | Da 3 a 10 | Da 1 a 4 | 1 |
Speaker | 10 | 7 | 4 cm |
Driver | 10 cm | 4 cm | 10 cm |
Materiali | Legno | Plastica | Plastica |
Subwoofer | Esterno | Integrato o esterno | Integrato |
Cablaggi | Da 5 a 12 | Da 2 a 6 | 2 |
Potenza | 500 Watt | 200 Watt | 300 Watt |
Indipendentemente dalla loro grandezza, con l’aumentare del numero di elementi del sistema di diffusione da collocare in una camera lievitano non solo i costi ma anche i problemi legati alla gestione dello spazio a disposizione, il quale inevitabilmente diventa un fattore determinante al momento della scelta.
Infatti bisognerebbe fare le opportune valutazioni considerando se tutte le unità di un impianto necessitano di essere collegate tramite cavo o se eventualmente è possibile ricorrere a soluzioni wireless.
Grazie a esse avremo il vantaggio di non dover pensare a come collocare adeguatamente gli 8 fili necessari a un home cinema 5.1 canali tradizionale, a cui ne servono uno per ogni componente, uno per l’alimentazione del woofer e un altro per comunicare con la sorgente audiovisiva.
Chi dispone di ampie metrature certamente non avrà alcun limite spaziale e dunque potrà concentrarsi maggiormente sulla resa sonora che vuole ottenere.
Per fornire audio surround digitale e analogico di alta qualità le casse di un home theatre molto spesso sono in legno, un materiale in grado di garantire una maggior definizione rispetto alla plastica, e inoltre racchiudono al loro interno driver piuttosto grandi e di conseguenza capaci di sprigionare una potenza elevata.
Oltre ai materiali, in un impianto home cinema ad assicurare una performance all’insegna del realismo e della tridimensionalità ci pensa pure la giusta direzionalità delle onde sonore data dalla presenza di molteplici speaker collocati in zone diverse della stanza.
Dunque se si vuole ottenere una resa ottimale è sempre meglio optare per un suono avvolgente, e un sistema home theatre con le sue casse posizionate ad hoc riesce a favorire una esperienza immersiva di cui altre proposte difficilmente potrebbero eguagliare il livello sebbene valide a modo loro, soprattutto nell’ottica di garantire una buona alternativa a chi ha poco spazio a disposizione.
Recensioni dei migliori home theatre
1. Sony HT-RT3
Chi non sa destreggiarsi coi collegamenti cablati apprezzerà senz’altro la facilità d’uso di Sony HT-RT3, data dalla possibilità di abbinare questo home theatre a diversi dispositivi mobili sfruttando vari tipi di connettività wireless tra cui NFC, grazie alla quale basta solo posizionare il device a pochi cm.
Con un consumo di 85 W mentre è in funzione che si riduce a 0,4 W quando entra in standby dopo 20 minuti di inattività, questo home theatre da 5.1 canali include una soundbar provvista di 3 speaker frontali full range con un’apertura da 4 x 10 cm per il bass reflex e dimensioni complessive di 90 x 5,2 x 7 cm per 2,1 Kg, un subwoofer esterno da 19 x 39,2 x 31,5 cm per 7,8 Kg e 2 altoparlanti posteriori cablati ognuno dall’ingombro di 8 x 19,1 x 7 cm per soli 0,75 Kg.
Premendo più volte il tasto “Sound field” posizionato sul telecomando in dotazione con Sony HT-RT3 si sarà in grado di scorrere tra i preset dei campi sonori, ossia Movie, Sports, Music, Game, Standard e ClearAudio+, il quale andrà ad effettuare un’ottimizzazione automatica del suono.
Se invece si vogliono rendere più chiari i dialoghi di una serie tv o di un film, anche in questo caso abbiamo la soluzione perfetta: basterà attivare la funzione Clear Voice tramite il pulsante “Voice” e scegliere tra le opzioni off, 1 e 2.
NFC e Bluetooth 3.0
Posizionato in basso a destra sulla parte alta del subwoofer, il logo NFC, oltre a simboleggiare la possibilità di utilizzo dell’omonima connettività wireless, indica il punto esatto in cui avvicinare il proprio dispositivo mobile per metterlo immediatamente in comunicazione con Sony HT-RT3 senza bisogno di dover prima configurare nulla.
In alternativa ci si potrà servire del Bluetooth 3.0 premendo il tasto “Pairing” situato nelle vicinanze e osservando il comportamento della spia collocata subito sotto, la quale lampeggerà di blu durante l’associazione per poi restare fissa e accesa a connessione avvenuta. Sul retro del woofer si trovano tutte le prese necessarie all’attuazione dei collegamenti cablati.
Nella prima fila in alto 5 connettori di colore diverso indicano in maniera univoca dove inserire gli spinotti di ciascun componente di questo home theatre, mentre nella seconda vi sono le prese con cui abbinare i device esterni, ovvero ingresso ottico, quello analogico e l’uscita HDMI. Quest’ultima, essendo di tipo CEC, se associata al televisore con un apposito cavo, permette di controllare accensione, spegnimento, riproduzione e volume del proprio impianto tramite il telecomando del tv, evitando così di dover cambiare controller per eseguire le medesime operazioni.
Subwoofer esterno interattivo
Oltre a racchiudere tutte le tipologie di connessioni cablate e wireless, il woofer permette di gestire l’intero home theatre attraverso una pulsantiera collocata sul profilo superiore, la quale tra i suoi comandi a sfioramento comprende On/Off, Input, Pairing, – e +. Se il primo accende e spenge l’apparato, il secondo modifica la sorgente sonora, Pairing attiva il Bluetooth e gli ultimi 2 hanno come scopo rispettivamente quello di diminuire o aumentare il volume d’ascolto.
All’interno della confezione originale viene fornito un cavo ottico grazie al quale sarà possibile attuare l’omonimo collegamento, mentre quello HDMI andrà eventualmente acquistato a parte o altrimenti sarà possibile trovarlo tra gli accessori optando per la versione che lo include. In alto al centro sul frontalino del woofer di Sony HT-RT3 un display mostra con una scritta LED bianca la sorgente utilizzata, indicandola con le sigle Analog, USB, TV e BT.
Inoltre all’aumentare o diminuire del volume appare momentaneamente il numero del livello corrente. Queste impostazioni possono essere modificate coi comandi integrati posti sopra, in alternativa servendosi di appositi pulsanti sul telecomando RMT-AH200U in dotazione o ancora tramite smartphone e tablet, in quest’ultimo caso purché si scarichi la app SongPal Link.
2. Sony BDV-E2100
Per rilassarsi e ritemprarsi di fronte a un bel film dopo una dura giornata non c’è niente di meglio di Sony BDV-E2100, un home theatre che, oltre a 5 satelliti e un subwoofer esterno, include nella dotazione un lettore Blu-ray capace di riprodurre pure CD musicali e DVD con video in 2D, 3D e Full HD.
Iniziare a usare Sony BDV-E2100 è semplicissimo grazie ai diversi tipi di connettività wireless di cui è provvisto. Con NFC basta avvicinare all’unità principale lo smartphone munito della medesima funzionalità, il quale inizierà a vibrare a connessione avvenuta, invece col Bluetooth 3.0 bisognerà tenerlo in un raggio di 10 m ed effettuare la procedura di accoppiamento attraverso la quale sarà possibile memorizzare fino a 9 device.
Tramite la rete wi-fi domestica invece si potrà sfruttare la riproduzione di file su altre apparecchiature DLNA e addirittura far suonare lo stesso album in ambienti diversi con Party Streaming.
Tra le tipologie di contenuti da poter gestire con questo home theatre si va dai video in MPEG-4, alle foto in JPEG, fino alle canzoni in mp3. Per quanto riguarda le sonorità, le codifiche audio supportate sono LPCM, Dolby Digital, Dolby TrueHD, DTS e DTS HD. Inoltre per migliorare l’esperienza d’uso è possibile scegliere la modalità più adatta tra Auto, Movie, Musica e Night.
Lettore Blu-ray
La componente principale di Sony BDV-E2100 è il lettore Blu-ray 2D e 3D dal peso di 2,7 Kg per 43 x 5,05 x 29,6 cm, il quale è in grado di riprodurre pure DVD in Full Hd e CD musicali, il tutto con tempi di avvio e caricamento brevissimi e immagini rese ancor più realistiche dall’ampia gamma di colori offerta da Triluminos Colour.
Questo apparato non è l’unica sorgente a cui attingere, in quanto si possono ascoltare suoni provenienti da dispositivi collegati via Bluetooth, uno show in tv, un programma trasmesso in FM e i file contenuti nella pen drive inserita nella porta USB collocata sul lato destro del frontalino. Oltre all’unità principale, questo home theatre è composto da un subwoofer esterno di 3,8 Kg per 22 x 30,5 x 25,5 cm, uno speaker centrale grande 22,5 x 8,4 x 7,5 cm per 0,50 Kg e 4 diffusori satellite di dimensioni di 9,5 x 18,9 x 8 cm ma dal peso differente in base alla tipologia.
Infatti se i 2 anteriori pesano 0,49 Kg, quelli surround da posizionare dietro a chi ascolta hanno invece un peso di 0,54 Kg. Ciascuno degli elementi di questo impianto segue lo stile raffinato e minimale dettato dal design Sense of Quartz, il quale, come suggerisce il nome, prende spunto dai giochi di luce creati dai cristalli di roccia e ben si adatta dunque anche alle case che presentano uno stile d’arredo moderno o contemporaneo.
Navigazione web
Che sia per effettuare una ricerca o consultare un quotidiano online, questo home theatre permette di navigare sul web, ovviamente purché prima lo si connetta a internet, dopodiché basterà orientarsi tra i menù mostrati sul televisore selezionando “Home”, “Rete” e “Browser”.
A questo punto per immettere l’URL bisognerà servirsi del tastierino virtuale visualizzato e delle frecce direzionali sul telecomando in dotazione, le quali hanno anche il compito di spostare il cursore sullo schermo. Questa operazione può essere semplificata scaricando su smartphone o tablet la app Tv SideView, la quale trasforma il touchscreen di questi device in un mouse.
Nella confezione originale di Sony BDV-E2100, oltre a manuale d’istruzioni, telecomando RM-ADP090 e batterie per alimentarlo, si trova un’antenna a filo FM che, se inserita nella presa opportuna, permette di ascoltare la propria stazione radio preferita, prima sintonizzandola in modo automatico o manuale per poi memorizzare fino a 20 frequenze diverse. Per il collegamento cablato con altre apparecchiature sul retro dell’unità principale sono collocati ingresso ottico, LAN, mini-jack e RCA.
3. Yamaha YHT-4950D
Chi non ama vedere antiestetici cavi nel proprio elegante salottino grazie a Yamaha YHT-4950D non dovrà scendere a compromessi, poiché si tratta di un home theatre composto da 4 diffusori laterali wireless ai quali è possibile aggiungerne altri dello stesso marchio per poi controllare il tutto con una app.
Il sintoamplificatore RX-V485 rappresenta il fulcro di questo eccellente home theatre, poiché consente di stabilire collegamenti cablati e non con varie altre apparecchiature. Tra le prese disponibili ve ne sono 2 di tipo coassiale, una RCA per video, una Ethernet, un ingresso ottico, un mini-jack, 4 HDMI-In e un HDMI-Out in grado di supportare ARC, CEC e 3D.
Le 2 antenne wireless montate sulla parte alta consentono invece di stabilire connessioni wireless tramite wi-fi, Bluetooth e AirPlay.
L’amplificatore non è l’unico componente di Yamaha YHT-4950D, il quale include anche un’unità da posizionare frontalmente grande 27,6 x 11,1 x 11,8 cm per un peso di 0,73 Kg, un subwoofer esterno da 29,1 x 29,2 x 34,1 cm che pesa 8,5 Kg e racchiude al suo interno un condotto Twisted Flare largo 20 cm, e infine 4 diffusori laterali NS-P41 ognuno dotato di driver a cono da 7 cm full range bass reflex e avente dimensioni di 11,2 x 17,6 x 11,6 cm per un peso di 0,59 Kg.
Cinema DSP 3D
Qualora si volesse abbinare il proprio televisore a Yamaha YHT-4950D si potrà optare per un doppio collegamento cablato con un cavo per il segnale video da attaccare al connettore RCA e un altro per quello audio tramite l’ingresso ottico digitale, altrimenti nei modelli più recenti si riuscirà a fare tutto sfruttando solo la presa HDMI, la quale offre inoltre l’indiscutibile vantaggio di poter gestire volume e accensione dell’apparato servendosi solo del controller del tv.
Seguendo il medesimo principio si possono abbinare lettori DVD e Blu-ray per godere della visione di film mantenendo la qualità data dalle codifiche Dolby Atmos e DTS:X. Attivando la funzione “Cinema DSP 3D”, questo home theatre riuscirà addirittura a ricreare in ambito domestico dei campi sonori tridimensionali identici a quelli di una sala cinematografica.
Altrimenti, modificando la configurazione surround, si potrà optare per programmi sonori in grado di simulare le sale da concerto da circa 2000 spettatori di famosi locali sparsi per il mondo. Tali impostazioni e la sorgente su cui applicarle possono essere selezionate con un unico tocco premendo uno dei 4 tasti sotto la dicitura “Scene” sul telecomando.
Ottimizzazione YPAO
Incluso nella dotazione, il microfono YPAO, acronimo di “Yamaha Parametric room Acoustic Optimizer”, è un accessorio dalle sembianze di una basetta da collocare al centro della stanza o nella posizione d’ascolto per poi collegarlo con un filo al dispositivo e avviare la misurazione. Così facendo, in pochi minuti verrà eseguita un’analisi accurata dell’acustica del proprio salotto e automaticamente saranno regolati di conseguenza specifici parametri al fine di migliorare la resa sonora.
Ovviamente qualora non si fosse d’accordo con tale valutazione, essa potrà essere ignorata in modo da lasciare sempre tutte le configurazioni inalterate. Le impostazioni di Yamaha YHT-4950D possono essere ritoccate dal pannello di controllo sul frontalino del sintoamplificatore, il quale comprende uno schermo nero retroilluminato e diversi pulsanti, altrimenti servendosi del telecomando incluso o di alcuni dei principali assistenti vocali in commercio o ancora tramite la app AV Controller direttamente dal proprio smartphone.
Quest’ultima risulta alquanto utile quando si vuole riprodurre le proprie canzoni anche in un secondo ambiente, ovviamente purché prima si colleghino 2 dei diffusori tramite gli attacchi con scritto “Zone B”. Se invece si necessita di un maggior numero di altoparlanti basterà munirsi di speaker compatibili con MusicCast 20 o 50 e dell’omonima applicazione per controllarli insieme a questo home theatre.
4. Onkyo HT-S3910
Se si vuole ascoltare la stessa canzone in 2 stanze non bisogna per forza servirsi di apparecchiature diverse, ma basta dotarsi di un home theatre come Onkyo HT-S3910, posizionare nel secondo ambiente una coppia dei suoi satelliti e collegarli attraverso le prese con dicitura “Zone B”.
Questo ottimo home theatre a 5.1 canali è costituito da un subwoofer passivo da 125 W con un ingombro di 23 x 38,9 x 33,1 cm per 4,6 Kg adeguatamente sostenuto da 4 piedini conici, un’unità centrale da 24,4 x 9,6 x 10,2 cm per 0,6 Kg, 2 diffusori frontali e 2 surround compatti full range da 155 W ognuno con dimensioni di 9,85 x 14,05 x 10,6 cm per 0,5 Kg e un cono bass reflex da 7,7 cm.
Per ritoccare e tenere sempre adeguatamente sotto controllo le impostazioni di Onkyo HT-S3910 è incluso un sintoamplificatore da 8,2 Kg per 43,5 x 16 x 32,8 cm sul cui pannello frontale, oltre a frecce direzionali e una manopola per il volume, si trovano alcuni pulsanti dedicati ad accensione, spegnimento, ottimizzazione sonora, equalizzazione e configurazione avanzata.
Inoltre, grazie allo schermo centrale nero con scritte di colore verde, sarà possibile visualizzarein qualsiasi condizione di luce e sempre chiaramente le regolazioni correnti e le informazioni di stato, come per esempio il tipo di segnale ricevuto.
Zone B
Mentre si riproduce la propria musica preferita nella camera in cui si è installato Onkyo HT-S3910 è possibile godere del medesimo ascolto pure in un altro ambiente grazie ai 2 connettori RCA contraddistinti dalla dicitura “Zone B – Line Out”. Affinché tutto funzioni correttamente bisognerà procurarsi un cavo analogico da collegare a un apparato con amplificatore integrato e attacchi “Line In”.
Dopodiché sfruttando il tasto “Zone A/B” situato in alto a destra sul telecomando in dotazione si potrà decidere dove riprodurre la sorgente sonora, ovvero se esclusivamente nel locale principale con A, solo in quello secondario con B o in entrambi con AB. Oltre agli attacchi dedicati alla trasmissione audio multi-stanza e a quelli per mettere in comunicazione le singole componenti di questo home theatre, sul pannello posteriore del sintoamplificatore vi sono ulteriori possibilità.
Troviamo infatti 3 ingressi RCA, uno ottico, 4 HDMI-In, un HDMI-Out, un USB e una porta in cui inserire le antenne FM e AM in dotazione. Qualora si avessero dubbi su come effettuare i collegamenti cablati si potrà sempre consultare il manuale di istruzioni o semplicemente ricorrere alla connessione Bluetooth, in quanto il dispositivo supporta i profili A2DP 1.3, AVRCP 1.5, HFP, HSP e SPP e i codec SBC e AAC.
40 frequenze
Nella confezione originale di Onkyo HT-S3910 vi è un telecomando, 2 batterie AAA per alimentarlo, i cavi necessari a far comunicare i singoli diffusori con l’unità principale, un antenna FM e una AM. Queste ultime, dopo averle montate, permettono di eseguire la sintonizzazione radio automatica o manuale, purché si selezioni la modalità desiderata premendo sul controller i tasti “Tuner”, “Mode” e “Tune+”.
Senza perdere tempo per ritrovare la frequenza giusta, l’apparato consente di memorizzare fino a massimo 40 stazioni coi pulsanti “Memory” e “Preset+”, così in un secondo momento si potrà accedere subito all’emittente salvata e all’occorrenza pure cancellarla dall’elenco. Trascorsi 20 minuti di inattività senza video o audio in uscita, questo home theatre va automaticamente in standby al fine di risparmiare energia, passando così dai consumi di 445 W della modalità operativa a soli 0,1 W.
Se invece si preferisce impostare un lasso temporale diverso per tale opzione, basterà premere il pulsante “Sleep” sul controller, scegliendo tra le possibilità preimpostate che sono off, 30, 60 o 90 minuti. Nel momento in cui poi lo si andrà a riutilizzare lo si potrà accendere semplicemente usando On/off o selezionando qualsiasi altro pulsante grazie alla funzione Direct Power On.
5. Logitech Z906
Se lo spazio a disposizione è limitato non bisogna rinunciare all’installazione di un home theatre, ma piuttosto occorre munirsi di Logitech Z906 e dei suoi 7 componenti i quali, col loro design sportivo e un ingombro decisamente ridotto, riescono nel complesso a sprigionare una potenza di 500 Watt RMS.
Osservando attentamente questo home theatre possiamo vedere che è composto da un’unità centrale da 67 Watt montabile a muro della grandezza di 10,03 x 16,63 x 9,35 cm per 0,89 Kg, una console di controllo da 29,3 x 28,1 cm per 0,5 Kg e 4 satelliti ognuno con trasduttori da 7,6 cm in alluminio lucido capaci di emettere 67 W e con un ingombro di 16,63 x 10,03 x 9,35 cm per un peso di 0,89 Kg.
Questi ultimi dovrebbero seguire una disposizione a cerchio intorno all’ascoltatore, dunque una coppia andrebbe messa ai lati del televisore, mentre l’altra dalla parte opposta della stanza.
Essendo a 5.1 canali, Logitech Z906 possiede anche un woofer esterno da 9 Kg per 29,3 x 28,1 x 31,9 cm che racchiude al suo interno una cavità a escursione lunga da 20,3 cm e un vano bass reflex in grado di fargli emettere bassi intensi a 165 W, i quali, sommati agli altri elementi, contribuiscono al raggiungimento di 500 W complessivi per una resa davvero estremamente interessante.
Console di comando
Alla base del funzionamento di questo home theatre, la console di controllo svolge un ruolo fondamentale, poiché sul suo frontalino vi sono spie arancioni a indicare sorgente, decodifica, effetti in uso e speaker attivi, ma pure una manopola centrale per la regolazione del volume e vari tasti con cui ritoccare i settaggi. Tra questi uno per accensione e spegnimento, uno per modificare la sorgente da cui attingere, uno con cui selezionare l’effetto audio, uno per azzerare l’emissione sonora e un altro per gestire i volumi dei singoli altoparlanti.
Per controllare ogni aspetto di Logitech Z906 non c’è solo l’elemento preposto ma nella dotazione è incluso anche un telecomando a infrarossi grande 11,1 x 4,3 x 1,89 cm e dal peso di 67 g a batterie inserite. Su di esso infatti si trovano i pulsanti on/off, Input, Mute, +, -, Level ed Effect.
Quest’ultimo permette di scegliere un effetto tra surround 3D, in cui ci si serve di tutti gli altoparlanti, 4.1 dove vengono usati solo i 4 satelliti e il subwoofer e 2.1 che sfrutta solo la coppia anteriore e il woofer. All’occorrenza per ogni sorgente sonora utilizzata si potrà impostare una regolazione diversa, la quale resterà memorizzata per le sessioni successive.
6 device abbinabili
Nella parte posteriore dell’unità di controllo si trovano tutti gli attacchi indispensabili per i collegamenti cablati, i quali comprendono un ingresso diretto a 6 canali dedicato esclusivamente alle componenti di questo home theatre e altri con cui abbinare fino a 6 differenti apparecchiature esterne da cui riprodurre il suono, quali ad esempio tv, lettore DVD, decoder satellitare, console di gioco e computer. Tra gli ingressi disponibili un DB-15, un coassiale digitale, 2 di tipo ottico, un RCA e un mini-jack da 3,5 mm.
All’interno della confezione originale di Logitech Z906, oltre al telecomando a infrarossi per controllarlo da distanza ravvicinata e a 3 pile AAA con cui alimentarlo, vi sono 6 cavi di cui uno per l’ingresso diretto a 6 canali, 2 da 760 cm per la coppia di speaker posteriori e 3 da 460 cm per quelli anteriori e quello centrale.
Ovviamente se tali lunghezze non fossero sufficienti, basterà acquistare a parte delle prolunghe, avendo cura di verificare l’esatta corrispondenza tra spinotti e prese.
Opinioni finali
A volte la scelta di acquisto di un home theatre può sembrare una spesa eccessiva, ma in realtà a far lievitare i prezzi spesso sono il tipo e il numero di componenti inclusi. Per queste ragioni chi vuole accaparrarsi le varianti migliori dovrà necessariamente andare alla ricerca di sconti e offerte dedicate.
Il disordine e la confusione generati dai tanti telecomandi dei propri device elettronici sarà un lontano ricordo con Sony HT-RT3, un impianto di fascia bassa capace di assicurare il miglior controllo grazie all’interazione tramite una app da scaricare sul proprio smartphone e in alcuni casi semplicemente ricorrendo al controller del proprio tv.
Abbinare molteplici apparecchiature di vario genere è alla portata di tutti con Sony BDV-E2100, poiché, disponendo di differenti prese e di diverse tipologie di connessioni wireless, offre alcune tra le migliori personalizzazioni per un apparecchio di fascia media, facilitando così la procedura di installazione.
Ricreare in salotto la stessa tridimensionalità del suono delle più famose sale da concerto di tutto il mondo è possibile con un apparato di fascia alta come Yamaha YHT-4950D, il quale riesce a garantire la migliore acustica che si possa desiderare attraverso configurazioni surround ad hoc.
Per trasformare il proprio soggiorno in una sala cinematografica serve Onkyo HT-S3910, il dispositivo a 5.1 canali di fascia medio alta che riesce ad assicurare il migliore effetto surround possibile grazie a svariati elementi da posizionare attorno a chi ascolta seguendo una disposizione a cerchio.
Chi infine cerca una soluzione salvaspazio e di qualità resterà certamente soddisfatto da Logitech Z906, l’apparato di fascia media con uno tra i migliori rapporti qualità prezzo per via dell’elevata potenza erogata dal woofer esterno e dai 5 satelliti che lo compongono, i quali possono essere utilizzati tutti insieme o solo in parte.
Se non si sa quale scegliere tra i tanti modelli di home theatre in commercio, la presenza di uno sconto o di una speciale offerta può essere una bella tentazione, ma il prezzo non è l’unico parametro su cui basarsi nella scelta, in quanto bisogna tenere conto anche degli spazi a propria disposizione.
Quale home theatre scegliere? Classifica (Top 5)
Prodotto | Offerta | Sconto | Voto |
---|---|---|---|
Domande frequenti
- Perché servendosi del telecomando del tv si spegne insieme a esso?
-
Ciò succede quando la sorgente è il segnale proveniente da un collegamento HDMI-CEC, il quale permette di gestire entrambe le apparecchiature col solo controller del televisore. Se necessario, è possibile evitare questo comportamento modificando l’apposita impostazione.
- Con quanti canali viene riprodotto un mp3 salvato sul pc?
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Pur trattandosi di un semplice contenuto stereofonico, il file audio sarà suonato da tutti i diffusori facenti parte di home theatre, il quale avendone molteplici spesso arriverà a simulare più di 2 canali, ovviamente purché non sia stata impostata una configurazione inferiore.
- Si può usare con un tv box?
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Di norma sì, poiché in generale è possibile abbinare un home theatre a qualsiasi device munito di prese compatibili.
- Perché il suono in uscita si sente poco?
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In caso di audio basso a volte basta semplicemente alzare il volume tramite appositi pulsanti, altrimenti bisogna verificare la correttezza dei collegamenti cablati, controllando le singole prese e accertandosi di non aver accidentalmente scambiato i cavi di uno speaker con quelli di un altro.
- È possibile risolvere lo sfarfallio dell’immagine?
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Solitamente ciò si verifica quando c’è incompatibilità tra la risoluzione video della sorgente e quella del tv. Dunque l’inconveniente è facilmente risolvibile andando nelle impostazioni di quest’ultimo e riducendo il valore di tale parametro.
- A cosa servono le antenne rigide in dotazione?
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Oltre a quelle a filo per l’ascolto della radio in FM e AM, nelle versioni provviste di connessione wireless non è raro trovare dei piccoli supporti rigidi dalle fattezze di una penna, i quali hanno il compito di assicurare la giusta copertura del segnale wireless qualora si usi il wi-fi.
- Perché la musica esce sia da home theatre che dal televisore?
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Può capitare al primo utilizzo di sentire il suono uscire da entrambe le apparecchiature. In questi casi per risolvere il problema basta entrare nelle configurazioni del tv e disattivarne la rispettiva uscita sonora, così da delegare l’emissione audio esclusivamente all’apparato esterno.
- È compatibile con AirPlay?
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Dipende dal sistema, in quanto esistono home theatre che consentono esclusivamente collegamenti cablati e altre provviste pure di connettività wireless, dove le più ricorrenti sono Bluetooth, wi-fi e NFC mentre non sempre è incluso AirPlay.