Confronto dei coltelli santoku migliori
- Scelta adeguata all’uso domestico e professionale
- Lama perfettamente lucida e olivata lunga 18 cm
- Manico antiscivolo con trattamento antibatterico
- Affilatura con metodo Honbazuke e angolo di 19°
- Lavorazione damascata costituita da ben 65 strati
- L’impugnatura è costruita in micarta e acciaio inox
- È dotato di alveolatura volta a limitare l’aderenza
- Un solo pezzo d’acciaio tedesco sagomato a laser
- Codolo coperto di materiale sintetico e rivettatura
Come scegliere un coltello santoku
Indice
Funzioni principali
Nel panorama degli utensili da taglio, quelli provenienti dalla tradizione giapponese sono fra i più conosciuti e apprezzati anche in ambito professionale, grazie alle doti qualitative delle loro lame e dei conseguenti risultati che sono in grado di offrire.
Una delle varianti maggiormente adottate, prevalentemente per via della sua versatilità, è quella del coltello santoku, facilmente riconoscibile grazie alla sua lama mediamente alta e le peculiari alveolature presenti sulla superficie del tagliente.
Nella cultura gastronomica nipponica, a differenza di altri coltelli giapponesi specifici, il coltello santoku è considerato universale perché in grado di tagliare, sminuzzare a cubetti e tritare carne, pesce, verdure e frutta.
Il suo nome viene tradotto con l’espressione “le 3 virtù”
In relazione ai suoi molteplici utilizzi, il coltello santoku è equiparabile a quello da chef, appartenente alla tradizione della coltelleria occidentale, dalla quale tra l’altro le versioni moderne di coltello santoku hanno mutuato alcune caratteristiche.
Per chi è affascinato da questi originali strumenti ma si domanda il coltello santoku a cosa serve nello specifico, è utile porre sotto la lente d’ingrandimento le sue numerose occasioni d’uso. Le principali risultano:
- Sfilettare il pesce
- Tritare finemente
- Disossare la carne
- Tagliare a cubetti
- Sminuzzare le verdure
Nell’operazione di sfilettare il pesce, esso è in grado di reciderne nel modo migliore la polpa, la quale risulta particolarmente delicata e morbida, facile a sfaldarsi e frantumarsi, ed è altresì adatto a desquamarne la pelle.
Il nostro attrezzo tuttofare penetra nelle membrane preservandone l’integrità, le piccole rientranze presenti sulla lastra poi ne facilitano l’immediato distacco. È adatto quindi anche a realizzare sushi e sashimi, sebbene le tipologie Yanagiba, Deba e Usuba siano quelle specifiche per queste preparazioni.
Grazie alla sua performante lama, si è in grado di tritare finemente erbe aromatiche come timo, maggiorana, prezzemolo e rosmarino, oppure basi per soffritto composte da sedano, carota e cipolla, avendo inoltre la possibilità di raccogliere i piccoli pezzi mediante l’ampia superfice del tagliente e inserirli direttamente in pentola.
In alcune circostanze, il coltello santoku può essere adoperato nel disossare la carne, prevalentemente sui pollami per separare la polpa tenera dalle ossa piccole, ma non romperle. Con le porzioni di carne e pesce libere da ossicini e lische, il coltello santoku si rivela l’accessorio adatto a tagliare a cubetti, creando deliziose tartare o dadolate di verdure.
Infine, la nota resistenza di questa categoria di articoli di coltelleria, offre il vantaggio di poter adoperare il miglior coltello santoku anche per sminuzzare diversi cibi, in particolare verdure e frutta, dalla consistenza morbida o media, inclusa crosta del pane, ortaggi o meloni.
Materiali e lavorazioni
Sul mercato sono disponibili per i consumatori opzioni di acquisto perfettamente rispondenti alla rigida arte giapponese, a cui si affiancano soluzioni dotate di un grado di praticità maggiore, adatte all’uso domestico da parte di semplici appassionati.
Infatti, al fine di fornire una versione maggiormente economica rispetto alle costose lavorazioni dei maestri artigiani, nel tempo si è fatta strada sempre più l’alternativa del coltello giapponese santoku occidentale.
Adatto a eseguire i tipici tagli decorativi della cucina orientale
Le principali differenze sono riscontrabili soprattutto nella scelta dei materiali, sia della lama sia del manico, le cui composizioni e lavorazioni risultano meno pregiate e maggiormente pratiche per la vita quotidiana, pur mantenendo quei valori fondamentali responsabili del successo di questi utensili.
In entrambi i casi la gamma delle composizioni impiegate nelle fabbricazioni, include alcune scelte specifiche, in grado di rispondere agli standard di qualità richiesti a qualunque strumento di taglio, con alcune specificità.
Materiale | Composizione | Pregio |
---|---|---|
Acciaio inox | Lega di ferro, carbonio e cromo pari di solito al 18%, nickel 10% e molibdeno 2-3% | Inalterabile alla corrosione e facile da curare |
Acciaio al carbonio | Lega di ferro e carbonio da 0,2 e 0,65% fino al 1,2%. Molto rinomati quelli AISI 440 e 420 | Filo duraturo e resistenza all’abrasione |
Acciaio damasco | Stratificazione di ferro e acciaio, oppure acciai morbidi con altri fortemente duri | Unisce estrema durezza della lama con alta flessibilità |
Titanio | Elemento metallico talvolta abbinato a piccole quantità di carbonio | Leggero ma altamente robusto e tenace contro la corrosione |
Ceramica | Materiali minerali, prevalentemente polvere di ossido di zirconio (ZrO2) | Non assorbe odori e sapori dei cibi e ne previene l’ossidazione |
Tra i fattori maggiormente rilevanti dei materiali vi è il parametro della durezza il quale, per professionisti e acquirenti con esigenze operative particolari, può risultare un passaggio importante al fine di comprendere come scegliere il migliore coltello santoku da acquistare.
La durezza degli acciai viene misurata mediante la scala di Rockwell, valore riconoscibile tra le specifiche tecniche dei diversi articoli attraverso la sigla HRC. La tipologia inossidabile registra una durezza da 54 a 58 HRC, si sale col quella al carbonio tra 60 e 62 HRC per proseguire con l’acciaio damasco, il quale grazie alla sua particolare stratificazione può presentare fino a 70 HRC.
Il titanio è la scelta dotata di maggiore durezza, fino a 80 HRC, tuttavia è necessario sottolineare che tale scelta corrisponde a costi particolarmente elevati, in taluni casi proibitivi. La durezza della ceramica viene, invece, misurata mediante la scala di Mohs con il valore di 8.
La fabbricazione del miglior coltello santoku giapponese avviene secondo diverse metodologie, le quali dettano l’appartenenza dell’oggetto a una certa categoria di costo, performance e pregio. La distinzione è attuata principalmente tra:
- Forgiatura a mano
- Taglio laser automatico
La modalità di forgiatura a mano è il pilastro della tradizione artigianale nipponica e della conoscenza tramandata dai maestri artigiani. Essi realizzano ogni articolo come un’opera d’arte che diventa così un pezzo unico e inimitabile. Questa lavorazione è tipica del coltello santoku damasco, in cui il forgiatore batte ripetutamente le lamiere, dando vita a lame dotate di particolari venature.
Soluzione dedicata al mercato del largo consumo è, invece, quella del taglio laser automatico, nella quale le unità vengono sagomate da grandi pannelli di acciaio mediante attrezzature industriali. Tale metodologia, seppur meno suggestiva, garantisce comunque taglienti adeguati, riuscendo altresì a mantenere il buon rapporto qualità prezzo, per produttori e consumatori finali.
Spesso il coltello santoku viene sottoposto a trattamenti termici volti a irrobustirlo, come il processo di tempra, eseguito portando l’acciaio ad altissime temperature, passando al repentino raffreddamento a ghiaccio o mediante emulsioni saline, per finire poi con il rinvenimento, volto a evitare fratture distendendo le tensioni interne provocate dalla tempratura.
Lama e finiture
Il componente che tende ad attirare l’attenzione di chiunque si trovi a osservare il coltello santoku è di certo la sua lama. In generale su tutte le tipologie di strumenti da taglio tipici del Giappone, essa è la parte più ricca di dettagli e qualità, volte ad assicurare risultati impareggiabili.
Tali risultati sono l’espressione della perfetta combinazione tra durezza del tagliente e flessibilità agli urti, tipica del coltello santoku, ottenuta mediante la tecnica Nimai, ovvero l’abbinamento di uno strato di acciaio a elevata durezza con un secondo più morbido ed elastico.
Questa tecnica viene applicata ai coltelli giapponesi santoku allo scopo di conferire all’utensile multiuso l’elevata capacità di assorbire urti e colpi, mantenendo alta anche durezza e tenacia. Dunque, comprare il coltello santoku risulta vantaggioso non solo dal punto di vista della versatilità ma anche in termini di durabilità del prodotto acquistato.
Specifica | Descrizione | Funzione |
---|---|---|
Lunghezza | Disponibile in diverse misure da 13, 14, 16, 18 e 20 cm | Adattarsi alle diverse esigenze di preparazione e manualità |
Larghezza | Da 2,5 a 5 cm circa | Tagliare agevolmente anche superfici ampie di alimenti |
Spessore | In media è di 2,5 mm | Eseguire tagli netti in un solo passaggio senza frantumare la polpa |
Angolatura | La più comune è di 15°, altre sono a 16° ma si può arrivare a 24° | Affettare in maniera netta e penetrante |
Dorso | Curvo, prosegue fino al tagliente | Agevolare il movimento dall’alto verso il basso durante il suo utilizzo |
Estremità | Punta orientata verso il basso | Recidere in modo preciso e minuzioso, in particolare le membrane di carne e pesce |
Tagliente | Superfice leggermente concava da un lato e piatta dall’altro | Favorisce il distacco dei cibi dal lato del filo |
Affilatura | Asimmetrica nelle versioni tradizionali, simmetrica in quelle occidentali | La prima è adatta solo a destrorsi, la seconda anche ai mancini |
Filo | Nitido e duraturo | Assicurare performance eccellenti nel lungo periodo |
Il dettaglio maggiormente d’interesse nell’esame della lama inserita nel miglior coltello santoku è la presenza, il più delle volte, di piccole alveolature o fori, dette tacche di rilascio, sulla superfice laterale del tagliente. Esse svolgono la funzione di garantire il perfetto distacco dell’alimento tagliato dalla lastra d’acciaio.
Questo genere di lavorazione del coltello santoku è detta olivatura, può essere singola o doppia se è presente una sola fila di scanalature oppure due. Limitare l’aderenza dei cibi risulta decisivo quando si lavora sul pesce o sulla carne, la cui polpa va trattata con estrema delicatezza così da evitarne lo sfaldamento.
La stessa funzione è altresì assicurata in alcune occasioni dall’accurata finitura del coltello santoku alveolato, la quale può essere lucida (Migaki) o martellata (Tsuchime). Le più ricercate sono invece quella damasco (Suminagashi) con le sue caratteristiche venature, la più originale dall’effetto volutamente annerito (Kurouchi) e la pregiata finitura a specchio (Kyomen).
L’ultima curiosità riguarda l’affilatura Honbazuke, rigoroso metodo tradizionale effettuato a mano in tre passaggi, realizzando l’angolatura variabile tra i 19° e i 24°. La lama del coltello santoku viene rifinita tramite la mola grossolana a rotazione verticale e successivamente passata su quella fine a rotazione orizzontale, ottenendo un bordo liscio e lucidato in maniera eccellente.
Particolarità del manico
Successivamente alla valutazione della lama, il consiglio principale è scegliere accuratamente anche il manico. Tale elemento gioca un ruolo fondamentale nell’assicurare il comfort e la sicurezza durante l’utilizzo del coltello santoku, soprattutto se s’intende adoperarlo per lavori prolungati.
In tal senso, le condizioni indispensabili da analizzare sono:
- Stabilità
- Comodità
- Bilanciamento
Data l’affilatura netta e accurata, la stabilità nella presa è prioritaria ed è attuata mediante materiali o rivestimenti antiscivolo e la rivettatura dei manici. Questi ultimi, soprattutto nelle moderne versioni occidentali, presentano una forma ergonomica volta a garantire la comodità dell’utilizzatore, il quale potrà evitare fastidi alle mani e al braccio.
Inoltre, i migliori coltelli santoku vengono realizzati sulla base dell’attento studio di pesi e lunghezze, in modo da assicurare che i diversi componenti siano ben proporzionati, ottenendo così il corretto bilanciamento dell’oggetto.
Materiale | Esempi | Caratteristica |
---|---|---|
Legno | Bambù, magnolia, palissandro, betulla, olivo, ciliegio | È la scelta privilegiata nei modelli tradizionali |
Legno compensato | Pakkawood | Assicura bellezza estetica e lunga durata |
Materiali sintetici | Polipropilene, policarbonato, ABS, nylon | Sono igienici e pratici da lavare |
Altri composti | Micarta (fibre naturali come lino e cotone abbinati a resine sintetiche) | Unisce leggerezza e resistenza |
Il rispetto dei suddetti requisiti, da considerare soprattutto se si utilizza il coltello santoku grande con lama da 20 cm, permettono l’agilità nel movimento, combinando perfettamente velocità d’esecuzione, precisione del risultato e comodità della mano.
Nel coltello santoku, la differenziazione tra le varianti affini alla tecnica tradizionale e quelle moderne d’ispirazione occidentale, si manifesta perfino nel manico, prevalentemente nella scelta dei materiali ma anche nella sagoma. La prima opzione vede in gran parte la classica forma “a castagna” o in alternativa quella ottagonale.
Nella tipologia occidentale, invece, le forme sono lineari ed è di solito presente la tripla rivettatura dell’impugnatura, volta a tenere ben uniti i rivestimenti del codolo interno in acciaio inox. In più, ai moderni materiali plastici vengono aggiunti dei trattamenti antibatterici, mediante l’uso di biocidi specifici per l’utensileria da cucina.
La lunghezza del manico è compresa fra 10 e 12 cm
Tra le peculiarità del coltello santoku piccolo e grande, vi è l’insolita conformazione della giuntura tra impugnatura e manico. In quest’area si può notare lo scalino volto a creare uno spazio vuoto in cui collocare in sicurezza le dita e prevenire l’accumulo di residui.
La suddetta dotazione è strettamente legata alla modalità d’impiego del coltello santoku, la quale prevede l’uso in senso verticale. In tal modo, nella fase operativa, la lama colpirà il piano senza schiacciare le dita nel movimento.
Uso e pulizia
Dopo aver compreso quali sono gli elementi necessari a stabilire quale scegliere fra i migliori coltelli santoku, è utile conoscere i consigli adatti a mantenere il più a lungo possibile integrità ed efficacia dell’attrezzo, il quale se ben tenuto è infatti destinato a durare a lungo.
Nell’ambito della cura del coltello santoku, gli accorgimenti decisivi a garantire il raggiungimento di tale obiettivo riguardano quattro ambiti ben precisi:
- Uso
- Pulizia
- Asciugatura
- Sistemazione
Quando si adopera il coltello santoku uso corretto e manualità si acquisiscono con la pratica. La regola da tenere presente nel momento in cui si lavorano le verdure, è quella di muovere completamente la lama dall’alto verso il basso, in maniera perpendicolare al piano di lavoro.
Tale tecnica garantisce la velocità senza mancare di precisione nell’esecuzione del taglio e si dissocia dunque dal metodo adottato con i classici coltelli di fare perno sulla punta del tagliente. Il componente indispensabile qui è un buon tagliere, meglio se in legno o materiale plastico, solido e robusto che possa garantire l’esatto grado di stabilità.
Mantenere l’igiene dei coltelli è sempre consigliato, sia al fine di evitare contaminazioni alimentari, sia allo scopo di preservare la qualità della lama, la quale soprattutto nel coltello santoku lavorato a mano con materiali di pregio merita le migliori attenzioni.
Se il proprio coltello santoku è realizzato in acciaio inossidabile si avrà maggiore facilità nella pulizia, per via della sua caratteristica dote di resistenza agli agenti corrosivi, siano essi alimenti acidi, residui, ruggine e usura. In ogni caso, è sempre da preferire il lavaggio manuale, con acqua calda, spugne e saponi non abrasivi o aggressivi.
Può essere affilato tramite pietra ad acqua
L’asciugatura va effettuata con canovacci e tessuti morbidi subito dopo la detersione, soprattutto se si possiede una lama in damasco o acciaio al carbonio. In entrambe le fasi, è fondamentale proteggere le mani da tagli accidentali, quindi spugne e panni andranno strofinati dal dorso verso il filo, il quale può risultare estremamente tagliente.
Tra le aree a cui dedicare particolare attenzione vi sono le alveolature e la giuntura tra manico e lama, così da non lasciare piccole particelle di cibo oltre a tracce di acqua non asciugate. Tali elementi rischierebbero, se non rimossi, di portare nel lungo periodo all’ossidazione della lama e al lento, ma inesorabile, deterioramento dei materiali.
Infine, dopo aver visto del coltello santoku utilizzo e pulizia, si può passare all’ultimo step per la sua cura ottimale, ovvero la sistemazione dell’oggetto. Nella stragrande maggioranza delle soluzioni, la confezione di vendita consta già di scatole o cofanetti in cui riporre l’attrezzo in sicurezza.
In alternativa, è possibile reperire dei validi coprilama, in plastica morbida o rigida, oppure astucci da coltelli in tessuto, adoperati per riporre i set completi. La scatola o la valigetta, generalmente, contiene l’interno sagomato in gommapiuma o spugna, mentre gli astucci prevedono delle bande di fermo in velcro.
L’obiettivo è tenere ben fermo il coltello santoku sia se lo si andrà a posizionare all’interno di cassetti o pensili, sia se verrà spostato durante viaggi, anche in aereo nel bagaglio da stiva, sessioni culinarie di show cooking all’esterno, catering o eventi, salvaguardando la lama da urti e colpi e al contempo la sicurezza delle persone.
Recensioni dei migliori coltelli santoku
1. Sanelli 315618 Premana
Sicuro, efficace e curato nei minimi dettagli, il coltello santoku di tipo professionale Sanelli 315618 Premana unisce l’ottima fattura italiana con le specificità della tradizione orientale, fornendo un utensile che conquista pure i consumatori più esigenti, inclusi i tecnici del settore ristorativo.
Ancor prima delle caratteristiche tecniche, l’aspetto del coltello santoku Sanelli 315618 Premana rivela immediatamente, anche all’occhio inesperto, l’inconfondibile qualità tipica degli attrezzi professionali. Nulla da eccepire a questo articolo di ispirazione orientale ma di fattura moderna e made in Italy, ricco di interessanti dotazioni.
In primo luogo colpisce la lama in acciaio inossidabile, adeguatamente liscia ed estremamente lucida, lunga ben 18 cm e alta 2,5 cm, perfettamente bilanciata con il suo manico per un peso di appena 200 g. La lastra è corredata di olivatura lungo tutta la superficie, volta ad agevolare il distacco dei cibi. In tal senso, l’oggetto si rivela molto efficace nel taglio di frutta e verdura.
Allo stesso modo, il manico non manca di presentare delle particolarità. La composizione è in materiale plastico antiscivolo, per una presa sicura anche con le mani bagnate. Inoltre, offre la protezione antibatterica, attuata dal trattamento Biomaster a base di ioni di argento. Questa opzione in particolar modo risponde a tutti i rigidi requisiti richiesti in ambito gastronomico.
2. Miyabi 7000D
L’attraente lavorazione damascata dell’acciaio inossidabile, unita allo speciale manico in micarta, conferiscono al coltello santoku Miyabi 7000D l’eleganza di un accessorio di lusso da impiegare nella quotidianità della propria cucina, anche per usi intensi, garantendo in ogni occasione comodità e precisione.
Quando estetica e performance si fondono alla perfezione, nascono prodotti unici e impeccabili come il Miyabi 7000D, contraddistinto da livelli di nitidezza e raffinatezza così elevati da essere difficili da superare. Esso presenta la lama da 18 cm, dalla finitura lucida, affilatura simmetrica secondo il metodo tradizionale Honbazuke, con angolo di 19°.
L’impugnatura del coltello santoku presenta l’effetto visivo del legno ma è in realtà realizzata in micarta, composta da strati di lino e resina sintetica, abbinata all’anima in acciaio inossidabile. Tale scelta rende il manico comodo da maneggiare, grazie anche alla sagoma a “D” ottima per la presa, e altresì pratico da lavare.
La lavorazione damascata della lama, costituita da 64 strati di acciaio inossidabile in aggiunta al cuore di acciaio al carbonio, conferisce grande durezza, con indice di 60 HRC, e l’inconfondibile tocco estetico impreziosito dalle classiche venature, differenti per ogni pezzo. Il processo di raffreddamento a ghiaccio conferisce ancor più tenacia alla composizione.
3. Wüsthof 4176 Classic Icon
Un solo strumento per tante realizzazioni, è questo il valore aggiunto del coltello santoku Wüsthof 4176 Classic Icon, alleato insostituibile in ogni cucina grazie a versatilità e maneggevolezza generate dalla giusta proporzione tra sottile e precisa lama in acciaio inox e manico ergonomico rivettato.
Che si tratti di tagliare, affettare o tritare, con il Wüsthof 4176 Classic Icon anche gli chef non professionisti potranno realizzare numerose preparazioni a base di verdure, erbe aromatiche, carne e pesce grazie alla sua versatilità, precisione e solidità garantite dalla pregiata lama, lunga 17 cm e alta 4,4 cm, in ottimo acciaio inox tedesco da 56 HRC, per un peso complessivo di 200 g.
Il prodotto è costituito da un unico pezzo di acciaio temprato, fabbricato mediante il taglio laser con accurata affilatura, il quale prosegue fino al manico rivestito di materiale sintetico, antiscivolo e rivettato in tre punti per maggiore solidità. Quest’ultimo, lungo 12,5 cm, risulta piuttosto comodo da impugnare grazie alla sua forma ergonomica.
Ulteriore particolarità di questo performante coltello santoku è la presenza di piccole alveolature sulla lama, aggiunte allo scopo di favorire il distacco delle vivande lavorate, considerando la possibilità di creare tagli regolari ma anche affettare in maniera estremamente sottile, secondo lo stile della cucina orientale.
4. Miyabi 5000MCD
Ergonomia e precisione di alto livello con il Miyabi 5000MCD, il coltello santoku realizzato secondo il tradizionale metodo dei maestri forgiatori, dall’affilatura al manico. La scelta perfetta per i veri appassionati, cuochi professionisti o amatoriali, che desiderano dotarsi dei migliori strumenti.
Gli amanti degli accessori ricercati, lavorati in maniera eccezionalmente accurata, apprezzeranno il Miyabi 5000MCD, scelta ideale anche come dono pregiato. Si tratta di un prodotto inconfondibile, fabbricato in Giappone, in cui ogni dettaglio estetico gioca un ruolo decisivo anche nell’operatività, assicurando un’esperienza di utilizzo confortevole e altamente efficace.
La lama damascata forgiata con 100 strati di acciaio, ha subito il processo di tempra e di successivo raffreddamento a ghiaccio, rendendo il coltello santoku flessibile ma tenace e resistente alla corrosione. L’affilatura simmetrica a 10° con tradizionale metodo Honbazuke, produce una nitidezza di taglio senza pari.
Inoltre, il manico ergonomico in legno naturale in radica di betulla, dalla sagoma a castagna, rende la presa comoda e controllata limitando l’affaticamento della mano. Al fine di preservare l’integrità del materiale è consigliato il lavaggio a mano. Tutti i componenti sono perfettamente bilanciati, con lama da 18 cm e manico di 13,9 cm, con peso totale di soli 180 g.
5. Sky Light C-6617F
Realizzare forme decorative orientali o svolgere le normali operazioni di taglio della cucina occidentale diventa facile e comodo con Sky Light C-6617F, il coltello santoku dall’elevata praticità, grazie all’acciaio inossidabile di fattura tedesca, sottile ma resistente, più il manico in ABS facile da pulire.
Una delle soluzioni adatte a chi intende fare un uso domestico del coltello santoku e non richiede originali lavorazioni o dettagli estetici, è Sky Light C-6617F semplice ma completo di tutte le doti tecniche necessarie a lavorare adeguatamente verdure, ortaggi, frutta ma anche polpa di carne rossa, bianca e pesce.
Il peso di 246 g è fra i più contenuti, considerando che si tratta di un modello monoblocco in acciaio, rivestito in ABS nella parte del manico correttamente ergonomico, completo di tripla rivettatura. Nota di merito è la solida giuntura, sempre in robusto acciaio, facile da pulire. La lunghezza totale raggiunge i 32,5 cm.
Infine, si dispone di lama in valido acciaio tedesco da 58 HRC, dall’elevato livello di inossidabilità, lucida e rifinita in tutte le sue parti, lunga 17 cm. Qui, è subito riconoscibile l’olivatura volta ad assecondare lo scivolamento dei cibi. L’affilatura a 15° e lo spessore di 2,5 mm del tagliente garantiscono poi risultati sempre precisi.
Opinioni finali
Approfittare dei tanti vantaggi offerti dal migliore coltello santoku non sempre implica investire in costosi modelli artigianali, poiché le tante versioni occidentali disponibili hanno ampliato la gamma di acquisto, garantendo così soluzioni elaborate e pregiate accanto ad altre semplici dai prezzi più bassi. Sanelli 315618 Premana rappresenta, tra queste ultime, l’alternativa dal buon rapporto qualità prezzo, poiché di fattura professionale adeguata ai requisiti della ristorazione ma dal costo piuttosto contenuto.
Salendo di fascia, invece, spicca il coltello santoku Miyabi 7000D caratterizzato da una delle migliori lavorazioni, ovvero quella damascata a 65 strati, completa di affilatura secondo il tradizionale metodo Honbazuke e manico in micarta e acciaio inox. Tali doti qualitative implicano una spesa di categoria superiore, seppur non tra le più elevate. Qui può essere utile monitorare l’eventualità che si presentino allettanti sconti.
L’offerta di validissime scelte d’alta qualità ma dal costo inferiore, include anche Wüsthof 4176 Classic Icon, versione dai tratti occidentali la quale conserva però le caratteristiche tipiche della tradizione del Giappone. Dotato della miglior dotazione per favorire l’antiaderenza dei cibi sulle lame, ovvero le tacche di rilascio alveolate, questo coltello santoku è solido e robusto poiché sagomato in unico pezzo di acciaio, tramite il taglio laser.
Nella categoria professionale, costituita da pezzi pregiati e di grande accuratezza estetica e tecnica, non si può non menzionare il Miyabi 5000MCD, nel quale attira subito l’attenzione la lastra forgiata con 100 strati di acciaio, riconoscibile dalle tipiche venature longitudinali. L’investimento di fascia alta, ridotto in presenza di offerte, è giustificato appieno dall’ottima qualità dell’elemento, in cui l’impareggiabile nitidezza si abbina all’ideale bilanciamento.
La gamma di modelli maggiormente economici è altrettanto ricca di possibilità, contraddistinte da buone dotazioni e design semplificati di stampo prevalentemente europeo. Fra queste, se non si sa quale scegliere ci si può orientare su una tipologia come quella rappresentata da Sky Light C-6617F, dotato di buon tagliente in acciaio inossidabile da 58 HRC e ridotto spessore. Il costo già basso in partenza può diventare davvero allettante nel caso vi venga applicato un ulteriore sconto.
Quale coltello santoku scegliere? Classifica (Top 5)
Prodotto | Offerta | Sconto | Voto |
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Domande frequenti
- Quale pietra scegliere per affilare il coltello santoku?
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Quella ad acqua con grana fra 1000 e 3000, mentre se si volesse anche lucidarlo è preferibile sceglierne una con grana 4000/6000.
- Può essere collocato in lavastoviglie?
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Si consiglia il lavaggio a mano per tutti i coltelli da cucina, in particolare per quelli dotati di manici in materiali naturali e lame giapponesi per limitare il rischio di deterioramento.
- È utilizzabile per rompere le ossa della carne?
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È idoneo a tagliare e sfilettare la polpa della carne ma non rompere le ossa, operazione che potrebbe danneggiare il filo.
- Funziona bene anche con formaggi e sfoglia di pasta fresca?
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Si, essendo altamente affilato si comporta egregiamente anche sui formaggi morbidi e stagionati, come anche sull’impasto di pasta fresca seppur non sia nato per questo scopo specifico.
- La custodia è sempre inclusa quando si acquista il coltello santoku?
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In alcune occasioni, soprattutto per i pezzi pregiati, il prodotto arriva nella sua scatola, in caso contrario le protezioni sono facilmente reperibili online a costi contenuti.
- Possono usarlo anche i mancini?
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I mancini dovranno scegliere un coltello santoku con affilatura simmetrica, ossia con filo da entrambi i lati. In tal modo sarà adoperabile sia dal lato sinistro che destro.
- Il coltello santoku è adatto anche a neofiti e inesperti?
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Certo, grazie alla leggerezza e maneggevolezza che lo contraddistinguono è adatto a tutti, a patto di seguire le giuste accortezze a causa dell’estrema affilatura delle lame.
- Cosa s’intende con sigla X50CrMoV15?
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Essa si riferisce all’AISI420, uno degli acciai più utilizzati per il coltello santoku, e indica la proporzione di Cromo, Molibdeno e Vanadio nella composizione.