Confronto dei biotrituratori migliori
- Un potente motore elettrico da 2500 W
- Capacità di raccolta sfalci fino a 50 litri
- Facile da pulire e semplice da utilizzare
- 2 rotelle per essere trasportato con facilità
- Motore ad alimentazione elettrica da 2200 watt
- Paletta di plastica per triturare senza sforzo
- Potenza del motore fino a massimo 2400 watt
- Compatto, trasportabile e semplice da usare
- Trita rami fino a diametri di massimo 40 mm
Come scegliere un biotrituratore
Indice
Uso e funzionamento
Per comprendere a fondo e in maniera completa cosa significa biotrituratore, occorre innanzitutto conoscere in quale contesto esso viene utilizzato. Si tratta infatti di un macchinario piuttosto semplice, che viene utilizzato sia nel settore agricolo che nella gestione e manutenzione dei piccoli giardini e aree verdi. Capire il biotrituratore a cosa serve è, in ogni caso, estremamente semplice: il suo compito, nello specifico, è quello di sminuzzare tutto il materiale di scarto che viene raccolto alla fine della pulitura di queste zone naturali.
Per approfondire in maniera precisa le funzionalità di tale dispositivo, è necessario identificare quali tipi di prodotti vegetali vengono classificati sotto la voce di “sfalci”, termine che indica, in generale, tutti i residui della potatura e di altre attività di manutenzione del verde.
- Ramaglie da alberi e siepi
- Residui dalla cura degli orti
- Potature di fronde
- Foglie secche
- Erba tagliata
- Fiori recisi
- Segatura
- Paglia
Tali elementi sono, in sostanza, dei rifiuti prodotto dai giardinieri e dai privati quando vengono effettuate le operazioni di pulitura del verde. Si tratta ovviamente di materiale organico che, nell’attività di ordinaria amministrazione, viene raccolto come rifiuto biodegradabile e smaltito dalle aziende metropolitane addette alla gestione dei rifiuti, nel rispetto delle normative locali e nazionali. Gli sfalci possono infatti essere riutilizzati per due scopi principali: realizzazione di combustibile biologico oppure produzione di concime naturale. La gestione di questi residui organici può avere luogo in tre ambiti differenti.
Provenienza degli sfalci | Caratteristiche principali |
---|---|
Domestico | Sfalci derivanti dalla pulizia di giardini residenziali o piccole aree verdi private. |
Agricolo | Sfalci provenienti da grandi orti, campi coltivati e grandi estensioni terriere destinate alla coltura di ortaggi, piante e vegetali vari. |
Industriale | Sfalci conferiti dalla raccolta dei rifiuti metropolitana. |
Ciò che varia è soprattutto il quantitativo di materiale da gestire. Proprio per tale ragione, i macchinari impiegati sono alquanto differenti in termini di potenza, dimensioni, alimentazione e funzionalità.
Possiamo tuttavia identificare tre tipologie ben specifiche di tritarami, basandoci più che altro sulle principali funzionalità disponibili:
Trituratore da giardino: macchinario studiato per tritare in frammenti dal formato ridotto qualsiasi tipo di sfalcio di origine organica.
Cippatrice: apparecchiatura ideata per ridurre a scaglie materiali realizzati in prevalenza in legno.
Trinciatrice: viene agganciato, di norma, a un trattore come se fosse un aratro e serve appunto per trinciare erba e residui di orto direttamente sul terreno.
Se le prime due possono essere utilizzate in maniera indifferente per scopi domestici, agricoli e industriali a seconda dei modelli, la funzione di trinciatura è presente esclusivamente per macchinari a uso rurale. Per quanto riguarda gli esemplari di uso domestico, tuttavia, è bene segnalare un’importante specifica relativa al tipo di sfalci che essi sono in grado di gestire: rispetto infatti alla lista sopramenzionata, che raccoglie in generale tutti i tipi di sterpaglie, questi macchinari non sminuzzano sfalci umidi e morbidi come paglia, fiori, foglie ed erba fresca.
Componenti e funzionamento
La potenza e la capacità di questi macchinari è davvero molto variabile, proprio a seconda dello scopo per il quale essi sono costruiti: per tale ragione le caratteristiche specifiche dei singoli modelli differiscono molto le une dalle altre. In linea di massima, tuttavia, si possono distinguere tre grandi tipologie di biotrituratori:
- Grandi macchinari su cingolati
- Con aggancio da traino
- A trasporto manuale
La prima categoria si riferisce a veri e propri macchinari paragonabili ai trattori e, pertanto, sono predisposti per essere utilizzati su grandi proprietà terriere. La seconda tipologia, invece, copre la maggior parte delle situazioni intermedie, ovvero giardini e orti di media dimensione: in tal caso, però, occorre disporre di un trattorino al quale attaccare il trituratore da giardino mediante gancio da traino.
L’ultima categoria, ovvero quella a trasporto manuale, è quella più diffusa per l’utilizzo domestico, anche e soprattutto per via degli ingombri davvero ridotti. Queste attrezzature sono composte da quattro elementi principali che ne costituiscono la struttura. I dettagli specifici per ognuno di essi, poi, tendono a variare parecchio a seconda del modello selezionato e del tipo di alimentazione: dal biotrituratore elettrico fino ai vari modelli professionali di biotrituratori a scoppio, infatti, possono esserci notevoli differenze.
Componenti | Modelli elettrici | Modelli a scoppio |
---|---|---|
Motore | La potenza media si attesta intorno ai 2-2,5 W, arrivando anche fino a un massimo di 3 kW. | La potenza in genere è di circa 6-7 cavalli, ma nel caso dei modelli più professionali può arrivare anche a 15 cavalli. |
Macchinario di triturazione | Questo meccanismo può essere costituito da un rotore a lama o a denti, oppure da una turbina o da un rullo tritatutto. | Essi possono essere dotati di sistemi di taglio con lame, controlame, coltelli o martelli. |
Tramoggia | Sui modelli elettrici questo imbuto per l’inserimento degli sfalci è davvero molto corto, a causa della capienza di taglio ridotta. | Nel caso degli esemplari con motore a scoppio, la tramoggia può assumere dimensioni piuttosto lunghe, in modo da gestire un maggior numero di sterpaglie. |
Struttura per movimentazione | Essa è generalmente costituita da un carrellino manuale a rotelle, oppure un gancio traino con ruote a gomma piena. | I modelli a benzina possono montare due oppure anche quattro ruote, e avere anche un gancio traino per collegarsi a trattorini e auto. |
In aggiunta e a supporto delle suddette parti che costituiscono la struttura essenziale di tali macchinari, esistono poi alcuni accessori complementari che possono, in alcuni modelli, agevolare ulteriormente le attività di triturazione di sfalci e ramaglie:
- Paletta: utile per spingere gli scarti verso gli ingranaggi di triturazione;
- Tubo di espulsione: i grandi macchinari sono dotati di un tubo che, grazie all’aria e alla forza centrifuga prodotta dal movimento dei tamburi del trituratore rami, raccoglie ed espelle il materiale di risulta;
- Contenitore di raccolta: i modelli più piccoli solitamente prevedono la presenza di una scatola o sacca di raccolta del prodotto organico tritato.
Il meccanismo di un biotrituratore a scoppio o elettrico è davvero molto semplice. È infatti sufficiente azionare il motore, il quale fa ruotare il tamburo su se stesso, in modo da attivare le lame e i denti della camera di triturazione. A questo punto è sufficiente inserire nella tramoggia tutti gli sfalci da trattare, e lasciare che l’ingranaggio li sminuzzi in piccoli frammenti. Essi poi verranno espulsi attraverso una fessura di uscita e raccolti, qualora presente, in un apposito contenitore.
Gestione degli sfalci
Una delle prime ragioni per le quali sono stati introdotti i biotrituratori anche a livello domestico è legata a tematiche di sicurezza ambientale. Prima della loro immissione nel mercato, infatti, gli sfalci erano di solito raccolti in delle pile piuttosto grandi e bruciate. Il problema principale di tale pratica era l’elevato rischio che tali fuochi potessero propagarsi a causa di una folata di vento e dare inizio a incendi anche di dimensioni piuttosto grandi e pericolose. Una serie di normative degli ultimi anni ha posto limiti severi a questo tipo di gestione degli sfalci, portando inevitabilmente in evidenza l’utilizzo di tali macchinari per gestire le sterpaglie.
Lo smaltimento illecito degli sfalci è punito con sanzioni pecuniarie e con l’arresto
Con la loro diffusione si è accresciuta anche la sensibilità verso la possibilità di riciclare gli sfalci per altri usi:
- Realizzazione pellet
- Produzione compost
- Pacciamatura
Uno dei modi per riutilizzare i residui legnosi è la loro conversione in pellet, da poter utilizzare come combustibile biologico. Per ottenere questo tipo di materiale, occorre che il legno iniziale abbia un’umidità non superiore al 20% e che la cippatura avvenga in modo tale da produrre materia finale delle giuste dimensioni, attraverso trituratori appositi.
Produrre invece materiale organico da poter essere riutilizzato per giardini e orti è la soluzione più utile e diffusa, sia a livello rurale che domestico. A seconda delle necessità, infatti, è possibile realizzare due tipologie di risultato finale, che possono essere usate per due modalità di concimazione differente: tramite compost o pacciame.
Per realizzare il compost occorre sminuzzare gli sfalci prodotti, senza doversi preoccupare troppo della loro composizione, mentre per i pellet occorre che ci sia una buona predominanza di materiale legnoso. Una volta tritato il tutto, è necessario lasciare questo prodotto finale a “decantare” per circa 10-12 mesi, solitamente in appositi contenitori detti, per l’appunto, compostiere. Il compost, una volta ottenuto, va mescolato con il terreno da fertilizzare, alla pari di un qualsiasi normale concime.
Per concimare con il compost servono circa 3-5 chili per ogni metro quadro di terra
La pacciamatura è un processo leggermente differente. In tal caso la risulta sminuzzata non necessita di essere conservata in alcun contenitore per lunghi periodi. Il pacciame può essere costituito di materiale ancora meno raffinato rispetto al compost: se quest’ultimo si accontenta di puro materiale organico, per la pacciamatura possono andare bene anche piccoli residui legnosi di vecchi mobili in legno naturale e, in alcuni casi, anche materiali in plastica o resina. Il pacciame non viene infatti mescolato con il terreno, ma semplicemente adagiato sulla superficie.
“Il pacciame serve a impedire le erbacce, mantenere la terra umida e limitarne l’erosione.”
Utilizzare un biotrituratore per trasformare gli sfalci e le ramaglie raccolte durante la pulizia del vostro giardino genera quindi un doppio vantaggio per tutti gli amanti del pollice verde. Da un lato, infatti, vi aiuterà ad azzerare le spese di smaltimento rifiuti, mentre dall’altro contribuirà in maniera completamente biologica alla fertilizzazione del vostro terreno, senza dover acquistare nessun concime chimico o richiedere l’intervento di manutentori professionisti.
Precauzioni d’uso e manutenzione
Trattandosi di macchinari molto potenti, occorre assicurarsi di utilizzarli nel migliore dei modi, sia per garantire una lunga durata degli stessi, che per sicurezza personale.
L’accortezza maggiore consiste nell’avere sempre cura di introdurre nel macchinario sfalci dalle dimensioni corrette, evitando risulte dal diametro maggiore di quello supportato dal modello selezionato. In tale maniera si ridurrà al minimo il rischio di inceppamento. Nel caso dovesse verificarsi comunque questo problema, è bene sapere che alcuni esemplari sono dotati di inversione della rotazione, proprio per sbloccare l’ingranaggio.
Il diametro dei rami da tagliare non può superare quasi mai i 40 millimetri
In secondo luogo, è bene evitare di introdurre materiali troppo duri o comunque non catalogabili direttamente come sfalci: ad esempio metalli, sassi, terra, legname trattato o terracotta. Così facendo le lame e i denti si manterranno funzionanti alla perfezione per lungo tempo.
Per quanto riguarda la manutenzione di un biotrituratore elettrico, non sono necessarie ulteriori azioni precauzionali; nel caso però del biotrituratore a scoppio, sarà necessario considerare un controllo periodico del motore, seguendo quanto riportato nel manuale d’uso e manutenzione specifico per l’esemplare in vostro possesso. Una volta terminato l’utilizzo, si suggerisce sempre di effettuare la pulizia della camera di triturazione, verificando prima di aver spento il dispositivo.
Da un punto di vista della sicurezza personale, invece, si raccomanda di evitare tassativamente di introdurre le mani all’interno del dispositivo per qualsivoglia ragione. In caso di inceppamento, rimuovere la spina prima di eseguire interventi manuali e, nei casi più complessi, rivolgersi all’assistenza.
Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione riguarda la rumorosità di questi macchinari. Alcuni modelli, in particolare quelli dotati di meccanismo di taglio a lame, producono rumori fino anche a 100 decibel: al fine di tutelare il vostro udito, è raccomandabile pertanto l’acquisto di cuffie protettive specifiche per apparecchi del genere.
Infine, c’è un altro dettaglio da considerare prima di avvicinarsi all’utilizzo dei trituratori da giardino, vale a dire il rischio che eventuali scaglie di legno possano schizzare fuori dal meccanismo di taglio. Data la velocità particolarmente elevata, queste schegge possono comportare tagli e ferite anche profonde. Si raccomanda pertanto di indossare un casco protettivo con schermo facciale e abbigliamento resistente in grado di proteggere a sufficienza la vostra pelle.
Recensioni dei migliori biotrituratori
1. IKRA EGN2500
Perfetto per assistervi la manutenzione delle aree verdi di casa vostra, IKRA EGN2500 è la migliore versione domestica di un biotrituratore professionale a funzionamento elettrico. Capace di grandi prestazioni e davvero semplice ed efficace da utilizzare, è la soluzione ideale per garantirvi il massimo supporto e la qualità più elevata.
Occuparsi al meglio della gestione del giardino della propria abitazione spesso mette in difficoltà nella scelta dell’attrezzatura più idonea alle proprie esigenze. Il voler ottenere i migliori risultati di manutenzione del proprio angolo verde ci porta tante volte ad acquistare accessori troppo performanti rispetto alle nostre reali esigenze, e spesso a discapito del nostro portafoglio. Dall’altra parte, invece, capita di sottovalutare le caratteristiche specifiche del giardino, puntando su prodotti di livello troppo basso. Quando si tratta di acquistare un trituratore rami e sterpaglie, il rischio si fa ancora più grande: le conseguenze di una scelta sbagliata possono compromettere il funzionamento del vostro nuovo acquisto oppure rendere troppo complicata la manutenzione.
Decidere di acquistare il biotrituratore IKRA EGN2500 significa esattamente questo: optare cioè per un prodotto di ottima qualità capace di soddisfare le esigenze di qualsiasi appassionato di giardinaggio alle prese con aree verdi di piccole dimensioni e con semplici ramaglie e piccoli sfalci. Le ottime prestazioni del suo motore, abbinate alla grande qualità della lama, semplificheranno di molto la gestione delle vostre risulte, riducendo parecchio anche il tempo necessario per la triturazione.
Tutta la potenza del motore
Quando si propende per l’acquisto di biotrituratori elettrici, la potenza del motore è una delle caratteristiche principali che occorre tenere in considerazione. Questo perché, qualora si acquistasse un prodotto di bassa efficienza, esso potrebbe non essere sufficientemente performante per sminuzzare i rami. IKRA EGN2500, invece, grazie a una potenza generata di 2500 W, garantisce prestazioni molto soddisfacenti rispetto agli altri a funzionamento elettrico, dettaglio che costituisce il valore predominante di tale modello che trita legna piccola e sfalci.
Tutta questa potenza, infatti, consente al rotore di raggiungere e superare i 4000 giri al minuto: si tratta di una caratteristica veramente interessante per dispositivi di uso domestico dal valore economico così basso. Tale dettaglio comporta una notevole rapidità di triturazione: esso, infatti, è capace di lavorare in soli sessanta minuti fino a 120 chili di sfalci, e tutto grazie al suo motore dalle prestazioni ineccepibili. Ovviamente, per garantire che il meccanismo non si inceppi, occorrerà avere cura di inserire poco materiale alla volta, in modo da permettere alle lame di lavorare al massimo delle loro capacità.
Facile ed efficiente
Con i suoi 14 chili, il modello IKRA EGN2500 garantisce un’estrema semplicità di manovra, che ne rende lo spostamento rapido e senza sforzo. Questo attrezzo è dotato di due ruote e maniglia “a carrello” in modo da poter essere manovrato con grande velocità. Il contenitore di plastica situato nella parte inferiore del prodotto, garantisce inoltre una buona capacità di raccolta degli sfalci tritati, grazie alla sua capienza massima di ben 50 litri. Oltre alla leggerezza e alla portata, la sicurezza è un altro aspetto che lo rende un buon esemplare per tritare gli sfalci, per mezzo dell’interruttore di emergenza che e riduce al minimo ogni rischio.
Capace di gestire sterpaglie e ramaglie fino a un diametro massimo di 40 millimetri, IKRA EGN2500 è in grado di sminuzzare la maggior parte degli sfalci più comuni provenienti dalla manutenzione delle aree verdi di casa. Oltre al potente motore, le due lame in acciaio inox montate nella camera di triturazione consentono di raggiungere prestazioni davvero ottimali. Essendo un modello a lame estremamente potente, il rumore generato è commisurato alla grande capacità di rotazione del meccanismo di triturazione: basterà tuttavia acquistare un paio di cuffie realizzate apposta per questi prodotti, e l’esperienza di utilizzo sarà perfetta e confortevole.
2. Bosch AXT Rapid 2200
Se il giardino di casa vostra è particolarmente piccolo, oppure avete ramaglie di dimensioni limitate da gestire, potete valutare l’acquisto del biotrituratore elettrico Bosch AXT Rapid 2200: piccolo nelle dimensioni e semplici, è in grado di offrire ottime prestazioni, perfette per chi non ha grossi quantitativi di sfalci da smaltire.
Alcuni modelli possono essere davvero ingombranti, ma non è questo il caso del Bosch AXT Rapid 2200. Sebbene le sue potenzialità siano ancora molto lontane da quelle dei biotrituratori professionali, tale accessorio da giardinaggio è perfetto per gli usi domestici e per gestire con risultati decorosi lo smaltimento di ramaglie di piccole dimensioni e sterpaglie secche da giardino. Ideale quando la pulizia delle aree verdi si traduce in un’attività leggera, occasionale e poco impegnativa, questo strumento ha il suo punto di forza nei materiali con cui è realizzato.
Il design in tal caso è stato studiato con cura per ridurre il più possibile lo spazio necessario per collocare tale attrezzo da giardinaggio. L’utilizzo si rivela molto semplice e adatto anche a chi si è da poco lanciato nel mondo del fai da te. Pensato per durare a lungo, la resistenza e l’estrema essenzialità lo rendono un buon prodotto di fascia media.
Taglio di precisione
Uno dei dettagli maggiormente messi in evidenza su questo biotrituratore è la lama: il Bosch AXT Rapid 2200 monta un meccanismo di taglio a lama di buona fattura. Essa è infatti tagliata a laser, da un lato per aumentare l’efficacia della triturazione e dall’altra per garantire una maggiore tenuta. I tagli a laser, infatti, portano le lame ad avere un’ottima resistenza in fase di taglio, particolare che ne rallenta l’usura. Realizzata in acciaio temprato, essa dimostra buone prestazioni in abbinamento al tipo di motore installato.
Per quanto riguarda la potenza, questo attrezzo da giardino ha un motore di media intensità, che raggiunge un massimo di 2200 W. Sebbene non si tratti di uno degli esemplari più potenti sul mercato, tale caratteristica gli consente di raggiungere ancora una discreta velocità di taglio: il massimo si attesta intorno ai 3600 giri al minuto. Un particolare che non costituisce sicuramente uno dei punti di forza di questo biotrituratore: tuttavia, se utilizzato per piccoli sfalci, anche con una potenza ridotta esso riuscirà a regalare buoni risultati finali.
Comfort e semplicità
Essendo studiato apposta per soddisfare le esigenze più basiche degli appassionati di pollice verde, questo esemplare si caratterizza, in generale, per una buona praticità d’uso. La tramoggia in tal caso è davvero ridotta: la camera di triturazione è posizionata subito in alto, in modo da consentire ai piccoli sfalci di entrare direttamente in contatto con le lame. Qualora servisse una leggera spinta, sarà possibile utilizzare la paletta fornita in dotazione, con la quale esercitare pressione sulle ramaglie e agevolarne lo sminuzzamento.
Capace di gestire con semplicità anche 90 chili di sfalci all’ora, questo accessorio ha l’essenzialità del design fra gli aspetti più rilevanti. La forma compatta, abbinata all’estrema leggerezza dell’intera struttura, lo rendono un accessorio perfetto per gli usi domestici. Grazie infatti ai suoi 12 chili che lo rendono uno dei modelli più leggeri della sua categoria, è molto facile da muovere e manovrare, senza dover fare alcuna fatica. Pur non essendo dotato di un vano di raccolta delle risulte, basterà acquistarne uno e agganciarlo utilizzando gli appositi supporti posizionati sulla struttura stessa.
3. Einhell GH-KS 2440
Semplice ed economico, adatto per piccole lavorazioni e al contempo capace di offrire buone prestazioni di taglio: ecco la presentazione ideale del biotrituratore elettrico Einhell GH-KS 2440. Dalle sterpaglie delle aiuole fino agli sfalci del vostro orticello, sarà il vostro braccio destro nello smaltimento dei rifiuti da giardinaggio.
All’interno della categoria dei prodotti di fascia medio-bassa a uso casalingo è molto difficile identificare la vera qualità. Ciò perché, solitamente, questi prodotti offrono risultati interessanti su aspetti di importanza secondaria come ad esempio l’estetica o la forma. Ebbene, nel caso del biotrituratore Einhell GH-KS 2440 tutti i dettagli meno rilevanti sono stati lasciati da parte, mentre invece grande importanza è stata riposta sul vero elemento più significativo, ovvero il motore, in grado di elevare al massimo le prestazioni di tale attrezzo da giardino.
Potente da una parte, facile da utilizzare dall’altra, tale modello si caratterizza da un’estetica davvero molto semplice capace di renderlo alquanto semplice da maneggiare. È perfetto per tutti i principali materiali di risulta che si raccolgono durante una ordinaria manutenzione delle aree verdi: dai residui delle siepi ai rami e alle sterpaglie, fino ai residui secchi del vostro orto. La sua grande leggerezza, infine, ne agevola parecchio l’utilizzo, ma anche e soprattutto la sua manovrabilità.
Potente e veloce
Quando si ha a che fare con una cippatrice elettrica, la caratteristica più importante è data dalla velocità che il rotore di taglio è in grado di raggiungere per sminuzzare al meglio gli sfalci da giardino. Nel caso del modello Einhell GH-KS 2440 questo dettaglio costituisce il fattore primario che ne determina la buona qualità. Il motore raggiunge una potenza massima di ben 2400 W, caratteristica che lo rende altamente performante: con un tale supporto di energia, infatti, i coltelli all’interno della camera di triturazione raggiungono una velocità di 4.500 giri al minuto, un valore davvero notevole per questa categoria di esemplari.
Anche tale attrezzo funziona ad alimentazione elettrica, come tutti gli accessori non professionali. Ciononostante, la sua efficienza è molto interessante: è infatti capace di gestire circa 175 kg al minuto di sfalci e ramaglie, valore davvero notevole soprattutto se paragonato al prezzo di vendita di questo modello. Tale risultato, tuttavia, per essere efficace, necessita che i materiali organici da sminuzzare non superino una certa dimensione: si parla, infatti, di rami dal diametro massimo di 40 millimetri, una misura che comunque copre ancora le situazioni più comuni alle attività di giardinaggio domestico.
Comodità e leggerezza
Nell’immaginario collettivo il trituratore legno e sfalci è solitamente un macchinario molto grande, ingombrante e pesante, che richiede tra l’altro una notevole manualità e competenza. Il modello Einhell GH-KS 2440, invece, è stato pensato proprio per stravolgere questa percezione e semplificare il più possibile l’approccio al giardinaggio e alla gestione delle risulte. Una volta attivato il motore attraverso il pratico pulsante di accensione, basterà inserire le sterpaglie poco per volta e lasciare che la camera di triturazione pensi a tutto il resto.
L’estrema leggerezza del macchinario è una delle peculiarità che lo rende davvero interessante. Con i suoi 11,2 chilogrammi, infatti, si posiziona come uno dei modelli più leggeri in commercio: questo dettaglio permette di portare al massimo la sua maneggevolezza e la facilità di spostamento. Anche le dimensioni complessive sono piuttosto contenute, in modo che sia sempre facile trovare uno spazio dove riporlo. Questo esemplare non è dotato di contenitore per la raccolta degli sfalci tritati; tuttavia basterà acquistare una scatola e collocarla nello spazio dedicato, nella parte inferiore del macchinario.
Opinioni finali
Acquistare un buon attrezzo da giardinaggio per uso domestico è abbastanza semplice, se si conosce esattamente quali debbano essere i requisiti essenziali di cui tenere conto. Elementi come il tipo di alimentazione e la portata di taglio, infatti, sono dettagli tecnici che spesso vengono presi in scarsa considerazione, perché ritenuti poco rilevanti rispetto, magari, al prezzo o alla promozione in corso.
Nel caso di questi macchinari, tuttavia, questa è la vera essenza del valore economico. Se la priorità è gestire grandi quantitativi di sfalci e una totale autonomia da prese e cavi elettrici, i modelli a scoppio sono quelli più indicati. Quando invece si è alla ricerca di un ingombro ridotto, grande semplicità d’uso e prezzi piuttosto vantaggiosi, il biotrituratore elettrico è senza dubbio la soluzione perfetta.
Proprio da questo punto di vista è possibile osservare l’efficacia ineguagliabile di IKRA EGN2500, un esemplare di cippatrice che a diritto si posiziona come il migliore ad oggi sul mercato ad un prezzo basso. Grazie al suo motore così performante e alla estrema semplicità d’uso, esso riesce a gestire molto rapidamente grossi quantitativi di sterpaglie senza grossa fatica da parte dell’utilizzatore. È inoltre uno dei pochi della sua categoria a essere dotato di vano contenitore per la raccolta delle risulte ottenute dallo sminuzzamento delle sterpaglie.
Se invece si preferisce puntare tutto sulla notorietà di un marchio internazionale, un prodotto adatto all’uso domestico è il Bosch AXT Rapid 2200. Sebbene il motore non garantisce il massimo della potenza elettrica, questo macchinario svolge bene il suo lavoro nel caso si debbano gestire piccoli giardini e orti: quando infatti la mole di sfalci non è così massiccia da giustificare l’acquisto di prodotti performanti, tale esemplare riesce a offrire prestazioni più che buone. Il suo prezzo, però, è superiore alla media del valore economico della sua categoria.
Per chi desidera, infine, un buon prodotto per uso non professionale che abbia un prezzo piuttosto contenuto, la migliore proposta è senza dubbio il biotrituratore Einhell GH-KS 2440. Piccolo e leggero, la sua essenzialità è una delle caratteristiche più apprezzate quando occorre fare i conti con gli spazi sempre ristretti di garage e cantine. Ma la vera forza consiste nel motore, la vera anima di questo dispositivo interessante: grazie ai 2400 W di potenza massima e a una tramoggia dalla forma perfetta per accompagnare la triturazione degli sfalci, è un modello che renderà estremamente facile la manutenzione del vostro giardino.
Quale biotrituratore scegliere? Classifica (Top 3)
Prodotto | Offerta | Sconto | Voto |
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Domande frequenti
- Si possono tritare anche le bottiglie di plastica?
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No, questi dispositivi sono studiati soltanto per materiali organici derivati dalla manutenzione di aree verdi.
- Può essere usato per residui come pigne?
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Si consiglia di evitare di inserire materiali che non siano ramaglie e sterpaglie secche. Per quanto le pigne siano organiche, la loro consistenza potrebbe essere troppo dura per i modelli di cippatrice uso domestico.
- Un biotrituratore può sminuzzare anche la paglia, il fieno e materiali molto umidi come gli scarti alimentari?
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Si consiglia sempre di non inserire in questi macchinari sfalci troppo morbidi e umidi, in quanto il meccanismo tenderebbe a incepparsi e a formare una poltiglia, con il rischio di generare uno sporco incrostato molto difficile da rimuovere.
- Il materiale da tritare viene aspirato automaticamente o va accompagnato?
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Dipende dai modelli. Se avete acquistato una cippatrice per uso domestico, tuttavia, è molto probabile che dovrete spingere i rami e le sterpaglie verso la tritatura. Molti modelli sono dotati di pale e utensili appositamente creati per questa funzione.
- Come si gestisce l’inceppamento di una cippatrice non dotata di inversione della rotazione?
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Di norma i modelli sprovvisti di rotazione invertibile si possono aprire a motore spento, in modo da poter ripulire la camera di tritatura dai residui che hanno generato il blocco.
- Che differenza c’è fra un biotrituratore a lame e uno a rullo?
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Le lame tritano gli sfalci in maniera davvero raffinata, producendo un residuo di dimensioni ridotte. Il rullo, invece, genera una materia più grande e grossolana.
- Può essere utilizzato per sminuzzare il terriccio compostato?
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No, in quanto le lame non sarebbero in grado di lavorarlo correttamente, data la consistenza troppo morbida.
- È possibile regolare la grandezza del taglio?
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Alcuni modelli sono dotati di una manopola per regolare la dimensione rispetto alla quale gli sfalci devono essere tritati.