Migliore battimaterasso del 2024

Usi e modelli

Prendersi cura del proprio materasso significa prolungare la sua vita, e con essa la qualità del nostro riposo, pertanto una delle operazioni più importanti da effettuare è senza dubbio la sua pulizia. Ma non basta rimuovere la polvere, infatti i letti sono il luogo in cui gli acari tendono a proliferare, in quanto si tratta di organismi che stanno bene al buio e in presenza di umidità. È quindi davvero importante avere un battimaterasso, possibilmente antiacaro, ovvero un aspirapolvere pensato appositamente per rimuovere tutte le possibili minacce alla nostra salute, in particolar modo se soffriamo di allergie.

Non solo l’eliminazione dei batteri influisce positivamente sulla frequenza e l’intensità dei fenomeni allergici, ma è un vantaggio anche per chi soffre di asma e, per di più, riesce ad evitare l’insorgenza di dermatiti. Alcune delle caratteristiche fondamentali da ricercare in un aspiratore sterilizzante per materassi sono

• Maneggevolezza e versatilità
• Chiusura ermetica per la polvere
• Grande potenza di aspirazione
• Ottimo sistema di filtraggio

Dovendo pulire superfici sopraelevate rispetto al pavimento, un aspirapolvere per materassi dev’essere leggero e compatto, per consentirci di muoverlo e usarlo senza fatica. La presenza di un’impugnatura ergonomica e antiscivolo, poi, ci consente di maneggiarlo con agevolezza e di direzionarlo con facilità in base alle nostre esigenze. Se vogliamo riuscire a sollevarlo e ad usarlo per tutto il tempo necessario ad effettuare una pulizia profonda, dobbiamo trovare un battimaterasso elettrico o meno il cui peso si aggiri intorno ai 2 kg. Per una maggiore praticità, inoltre, è consigliabile valutare il suo raggio d’azione, ovvero la presenza di un cavo di alimentazione abbastanza lungo da permetterci di terminare di aspirare senza doverci interrompere per cambiare presa di corrente.

La misura del cavo varia a seconda del modello in questione, ma generalmente le dimensioni medie voscillano da un minimo di 1 o 1,5 m fino ad un massimo di 6 metri circa. È poi necessario un accessorio adeguato, ovvero una spazzola con setole morbide per non danneggiare i tessuti, ma abbastanza robuste da riuscire a penetrarne le fibre, possibilmente dotata di un elevato numero di rotazioni. Nei modelli più sofisticati e potenti, il numero di rotazioni supera anche le 30mila al minuto, ma è comunque possibile ottenere risultati soddisfacenti con strumenti da 4000-5000 rpm.

Dev’essere comodo e leggero e impedire la dispersione di polvere nell’aria

I tessuti sono più difficili da pulire rispetto alle superfici lisce, soprattutto se si tratta di imbottiti, in quanto la polvere tende a nascondersi in profondità. Sarà quindi necessario un apparecchio dotato di una aspirazione abbastanza forte da riuscire a stanarla, perciò è bene cercare un livello di potenza adeguato, ad esempio tra i 300 e i 500 W. Una volta aspirata la polvere ed eventuali detriti, questi verranno raccolti da un apposito contenitore integrato nel battimaterasso antiacaro, il quale deve assicurare una chiusura ermetica per evitare qualsiasi rischio di disperdere nuovamente gli allergeni nell’ambiente. Sono quindi sconsigliati i sacchi usa e getta, in favore di serbatoi a chiusura stagna, in quanto non si rompono facilmente e sono notevolmente più sicuri, oltre a essere facili da svuotare e pulire, e di gran lunga meno ingombranti.

Oltre al nostro letto, un aspira materassi abbastanza versatile potrà aiutarci a pulire altre superfici, come i divani e altri imbottiti. Allo stesso modo, se possediamo già un aspirapolvere per divani, potremo usarlo sui materassi ottenendo risultati abbastanza buoni. Si tratta infatti di elettrodomestici molto simili tra loro, con qualche differenza in merito a funzioni specifiche, come l’uso dei raggi UV, e accessori per la pulizia dei divani come bocchette sottili e tubi flessibili per raggiungere tutti gli angoli e le fessure. L’importante è mantenere alto il livello di igiene, perciò dovremo assicurarci di avere a disposizione un metodo efficace di rimozione ed eliminazione degli acari, per evitare la loro ricomparsa in poco tempo.

Diverse tipologie

Gli strumenti tra cui scegliere per pulire materasso sono vari, ognuno dei quali ha i suoi pro e i suoi contro, oltre a distinguersi in base alla sua efficacia. Troviamo ad esempio il modello di battimaterasso manuale, ovvero la classica racchetta da sbattere ripetutamente e con grande energia sulla superficie da pulire. Si tratta senza dubbio della soluzione più economica, in quanto il suo costo iniziale è davvero ridotto e non consuma elettricità. Tuttavia è poco efficace, poiché richiede uno sforzo fisico notevole e i colpi non sempre sono sufficienti a eliminare tutta la polvere.

Deve inoltre essere usata all’aperto, e non tutti hanno abbastanza forza o spazio per poter spostare il materasso fuori casa. Per di più, se l’operazione viene svolta all’interno dell’abitazione la polvere sollevata rimarrà nell’aria degli ambienti interni e finirà per depositarsi nuovamente sulle superfici. Nel complesso le varie tipologie di battimaterasso sono

1. Modello manuale a forma di racchetta
2. Aspiratore con funzione a vapore
3. Aspirapolvere con accessorio per imbottiti
4. Battimaterasso elettrico antiacaro

I più efficaci sono senza dubbio il batti materasso vero e proprio, e l’aspirapolvere con un accessorio integrato, come una bocchetta o una spazzola, grazie al quale potremo pulire ogni tipo di imbottito. Tuttavia quest’ultimo ha lo svantaggio di essere generalmente più ingombrante e quindi meno pratico da usare. Anche se troviamo un modello portatile, o dotato di una parte del corpo macchina estraibile o di un tubo flessibile per raggiungere le superfici sopraelevate, avrà comunque un peso e delle dimensioni maggiori e sarà quindi difficile da maneggiare con la stessa agilità.

È preferibile un modello in grado di lavorare all’asciutto

Per quanto riguarda l’utilizzo del vapore, invece, si tratta di un metodo davvero efficace per eliminare gli acari grazie alla sua temperatura elevata, e ci può aiutare in caso di macchie da rimuovere, tuttavia presenta il notevole svantaggio di bagnare il materasso. Questo infatti tende ad assorbire molto di più rispetto ai normali pavimenti, perciò sarà inutilizzabile finché non si asciuga.

Dovremo perciò stenderlo all’aria aperta, ma non sempre è possibile. Non è mai consigliabile aspettare semplicemente la sua asciugatura lasciandolo al suo posto, poiché ci potrebbe mettere giorni interi. Inoltre, un ambiente umido è ideale per la proliferazione dei microrganismi, i quali quindi tornerebbero in pochissimo tempo. I modelli a vapore e il battimaterasso a secco hanno delle differenze fondamentali da tenere in considerazione prima di poter procedere all’acquisto.

La presenza di un secondo serbatoio per il vapore rende queste macchine piuttosto ingombranti, e il loro peso potrebbe risultare faticoso dopo un utilizzo prolungato, o addirittura essere eccessivo per alcuni degli utenti. Un secondo serbatoio potrebbe aumentare il peso del materasso anche di 1,5 o 2 kg, una differenza notevole considerando che il peso medio degli apparecchi standard è di circa 2 kg.

La loro efficacia sulle macchie è limitata dall’impossibilità di usare un detergente, perciò saremo costretti in ogni caso a procedere con un trattamento manuale. È quindi di gran lunga preferibile optare per un battimaterasso elettrico per godere di efficienza e grande praticità d’uso. Dovremo quindi cercare modelli con altri metodi di eliminazione dei microrganismi, come delle spazzole molto potenti, un’aspirazione di tipo ciclonico, o persino delle particolari lampade a UV.

Un’ulteriore distinzione da fare tra i diversi modelli presenti sul mercato è quella tra varianti col cavo e battimaterasso cordless. I primi garantiscono un’autonomia illimitata ma la presenza del cavo confina il nostro raggio d’azione e potrebbe rivelarsi un inconveniente qualora il cavo non fosse sufficientemente lungo e non avessimo prese elettriche a disposizione in prossimità del letto o della zona da pulire. I secondi, invece, sono generalmente dotati di una batteria al litio dall’autonomia variabile che oscilla generalmente tra 1 e 3 ore. Per ricaricarli, poi, è sufficiente posizionarli nell’apposita base di ricarica dove andranno lasciati fino a quando l’indicatore della batteria ci avviserà che sono nuovamente pronti all’uso.

Funzioni e tecnologia

La caratteristica che rende un battimaterasso antiacaro diverso dai normali aspirapolvere è proprio la sua facoltà di eliminare i microrganismi oltre a raccogliere la polvere, con l’ulteriore vantaggio di riuscire a pulire molto in profondità nelle fibre dei tessuti e nelle imbottiture sottostanti. Per riuscire a fare ciò ha chiaramente bisogno di una notevole forza aspirante, e di funzioni in grado di catturare e intrappolare queste particelle microscopiche, se possibile addirittura neutralizzandole. Esistono vari tipi di aspirapolvere antiacaro, i quali si distinguono tra loro in base al loro metodo di pulizia

• Tecnologia ciclonica
• Battere e aspirare
• Lampada a raggi UV
• Varie funzioni combinate

I più semplici battimaterasso antiacaro offrono un’enorme potenza di aspirazione, a volte tanto forte da riuscire a scovare i detriti persino nel primo strato del materasso, eliminando qualunque tipo di residuo si nasconda al suo interno. Per via della loro efficacia, possono essere utilizzati anche su tende, tappeti, poltrone e imbottiti vari, in modo da eliminare batteri e spore e ridurre al minimo il rischio di reazioni allergiche. Si avvalgono inoltre della tecnologia ciclonica, grazie alla quale la separazione tra le impurità e l’aria raccolta insieme a esse sarà di gran lunga più rapida ed efficace rispetto a quella effettuata da normali motori aspiranti, facilitando il ricircolo di aria pulita nell’ambiente.

Si trovano poi macchine per materassi il cui funzionamento combina l’azione di uno strumento manuale e uno elettrico: è presente una piastra ideata per battere ripetutamente le superfici, in modo tale da facilitare l’affioramento dei microrganismi, i quali verranno poi spazzati e aspirati con maggiore efficacia. La tecnologia a raggi UV è una delle aggiunte più recenti nel campo degli aspirapolvere antiacaro, e si avvale di una radiazione germicida a luce ultravioletta per sterilizzare gli ambienti. Questa lunghezza d’onda è infatti in grado di modificare i microrganismi patogeni e li rende innocui, o impedisce loro di riprodursi. In questo modo arresta la loro rapida ripopolazione una volta terminate le pulizie.

Oltre che sui materassi, risulta efficace su ogni tipo di imbottito, come cuscini e piumoni, ed ha la capacità di eliminare germi, batteri ed eventuali uova anche dai sedili dell’auto e addirittura da materassi per neonati in culle o navicelle, con un’efficacia superiore rispetto a molte altre tecnologie. Nonostante ad alte frequenze le onde UV potrebbero risultare dannose per l’uomo, in questi casi si tratta di un livello di intensità contenuto che non presenta alcun rischio per gli utenti, anche se è bene evitare di indirizzare i raggi direttamente sulla pelle.

Esistono altre funzioni, come l’uso di forti vibrazioni o di aria calda per facilitare il distacco dei microrganismi dai tessuti, tuttavia i modelli in grado di offrire le performance con la maggiore efficacia sono senza dubbio quelli progettati per combinare tra loro diverse di queste facoltà per assicurare il miglior risultato possibile.

Lampada a UV rende gli acari sterili, oltre a catturarli

A prescindere dalla tecnica usata, nessuna di queste sarà veramente utile senza un sistema di filtrazione adeguato, il cui compito è quello di evitare la dispersione di polvere e altri microrganismi nell’ambiente durante il ricircolo dell’aria. La tecnologia ciclonica e il serbatoio a tenuta stagna offrono un ottimo livello di efficienza, tuttavia non sono in grado di trattenere le particelle più piccole. Deve quindi essere presente almeno un filtro, ed è fondamentale che sia di tipo HEPA.

Si tratta di filtri progettati appositamente per riuscire a trattenere particelle minuscole all’interno del battimaterasso elettrico, garantendo così la purezza dell’aria in uscita dal motore. Se vogliamo essere certi di avere un filtro HEPA in grado di catturare i batteri, ci basterà controllare il suo contrassegno, il quale dev’essere la sigla H12 o H13. Si tratta dello stesso livello di sicurezza usato nelle strutture sanitarie, ed è perciò perfetto per garantire la salute di chi soffre di allergie.

Accortezze e trucchi

La presenza di acari nella nostra abitazione può essere dannosa per chiunque, e non solamente per chi soffre di allergie specifiche, in quanto si tratta di organismi patogeni in grado di causare malattie e difficoltà respiratorie. È quindi davvero importante eliminarli, e ci sono tantissimi accorgimenti da poter prendere per accompagnare l’uso del battimaterasso e rendere il nostro ambiente domestico sfavorevole alla riproduzione degli agenti allergenici. La prima cosa da fare è senza dubbio ridurre il più possibile l’umidità, ovvero la condizione ideale per la loro proliferazione. Alcuni dei suggerimenti per riuscire a ottenere risultati impeccabili a livello di igiene sono

1. Arieggiare la stanza quotidianamente
2. Esporre il materasso a luce e calore
3. Usare un deumidificatore se necessario

L’installazione di un deumidificatore è un’ottima soluzione per chi vive in climi assai umidi, o ha la casa esposta in prevalenza verso nord, ma soprattutto per chi non ha la possibilità o lo spazio per spostare il materasso all’aperto e arieggiarlo. Per i casi più gravi di allergia, è bene ricorrere invece a dei veri e propri purificatori d’aria, ovvero un tipo particolare di aspirapolvere antiacaro da fissare a una parete della nostra stanza, pensato per aspirare l’aria, trattenere le particelle nocive e riemetterla pulita.

È inoltre possibile rivestire tutti gli imbottiti, compresi i divani, con delle speciali lenzuola e federe in tessuto antiacaro, le cui fibre sono troppo fitte per permettere a questi organismi di annidarvisi. Se invece abbiamo delle lenzuola normali, potremo igienizzarle a fondo mettendole in lavatrice, in particolar modo se ne possediamo una in grado di sfruttare la potente azione sterilizzante del vapore.

Dopo aver usato il battimaterasso potremo spruzzare un acaricida spray su tutte le superfici appena pulite, in modo tale da impedire che questi organismi ricompaiano per il maggiore tempo possibile. Di norma, la durata della loro efficacia è di ben 6 mesi, durante i quali conviene comunque effettuare pulizie e arieggiare gli ambienti in modo costante. Lo svantaggio di questi prodotti è quello di essere inquinanti e nocive, perciò si consiglia di limitare il loro utilizzo al minimo indispensabile.

Usare preferibilmente sulla copertura dei materassi e non direttamente sulla lastra

In alternativa, potremo optare per dei dispositivi acaricidi elettronici, altrettanto efficaci ma privi di effetti collaterali sull’ambiente o sulla nostra salute. Si tratta di sistemi da collegare a una presa di corrente o da agganciare al proprio materasso, i quali emettono degli ultrasuoni in grado di uccidere i batteri. Per avere la certezza di vivere in un ambiente salubre, è comunque importante non usare nessuno di questi rimedi come sostitutivo al battimaterasso, ma semplicemente come un ulteriore aiuto.